- La pianta
- Carciofo: le proprietà nutrizionali
- Proprietà benefiche
- Utilizzi
- Prezioso alleato nelle diete dimagranti
- Preparazioni
- Eventi avversi e controindicazioni
- Interazioni
Che siano quelli romani o siciliani, oppure i violetti di Chioggia o di Sardegna poco importa: i carciofi non soltanto sono prelibati, ma hanno anche tante proprietà salutari.
Nel mondo se ne coltivano oltre 90 varietà, ma è il nostro paese che, attualmente, è il maggior produttore mondiale di carciofi.
Questo ortaggio, del quale si usa mangiare la grossa gemma raccolta prima della fioritura, oltre a essere gustoso e molto versatile in cucina è assai ricco di fibre, fornisce un basso apporto calorico e ha un elevato contenuto in minerali molto utili quali potassio, calcio, fosforo e ferro.
Ma non soltanto. Nel carciofo sono contenute varie sostanze attive: derivati dell'acido caffeico (tra cui la cinarina), flavonoidi, tannini, inulina e fitosteroli che gli conferiscono molte virtù salutari.
La parte edibile più nobile è quella che si trova alle base del capolino fiorale, definita “cuore”, anche se la maggior concentrazione di principi attivi è nelle foglie, dalle quali si ricava l’estratto secco utilizzato in fitoterapia.
La pianta
Il carciofo è una pianta di origine mediterranea, molto nota fin dall'antichità per i pregi del capolino che viene utilizzato in cucina come ortaggio. Oggi è coltivato in alcuni Paesi del Mediterraneo e, in particolare, in Italia, Francia e Spagna.
È una pianta erbacea poliennale, appartenente alla famiglia delle Composite (o Asteracee). Il fusto circolare con striature longitudinali è eretto e porta in posizione terminale le teste fiorali. Ha un’altezza che varia dai 50 ai 150 cm, ma può raggiungere anche i 2 metri.
Le foglie sono grandi, composte, di colore verde grigio e, come già accennato, sono la parte della pianta utilizzata in fitoterapia.
I fiori, ermafroditi inframmezzati da numerose setole bianche e traslucide, sono inserti sul ricettacolo a formare un capolino. Fiori e setole nei primi stadi di sviluppo sono volgarmente indicati con il nome di "peluria".
Sul ricettacolo carnoso si inseriscono anche le brattee; ricettacolo e bratee, colti prima della fioritura, sono la parte utilizzata a scopo alimentare.
Il frutto grigio-bruno ha forma allungata, di sezione quadrangolare, di colore grigiastro bruno e screziato.
Carciofo: le proprietà nutrizionali
I valori nutrizionali del carciofo vedono come nutriente più abbondante le proteine, che corrispondono al 49% delle energie fornite, per un totale di 2,7 grammi per 100 grammi di parte commestibile.
A queste si aggiunge un 43% di energie sotto forma di carboidrati, per un totale di 0,5 grammi di amido e 1,9 grammi di zuccheri per 100 grammi di parte edibile, cui si aggiungono 5,5 grammi di fibra.
I grassi sono invece presenti in una dose molto ridotta: 0,2 grammi ogni 100 grammi di parte commestibile, una quantità pari all'8% dell'apporto calorico.
Fra i micronutrienti, così come frutta e verdure in generale, anche il carciofo è una buona fonte sia di vitamine sia di minerali.
Tra le prime apporta diverse vitamine del gruppo B, in particolare tiamina (60 microgrammi ogni 100 grammi di parte edibile), riboflavina (100 microgrammi ogni 100 grammi di parte edibile) e niacina (500 microgrammi ogni 100 grammi di parte edibile).
Inoltre 100 grammi della parte commestibile del carciofo contengono anche 18 microgrammi di vitamina A e 12 mg di vitamina C.
Fra i minerali, invece, in 100 grammi della parte commestibile del carciofo sono presenti 376 mg di potassio, 1 mg di ferro, 86 mg di calcio, 45 mg di magnesio, zinco e rame (rispettivamente 950 e 240 microgrammi), fosforo e sodio (rispettivamente, 67 e 133 mg).
Ma il carciofo è fatto soprattutto di acqua, che corrisponde a oltre il 90% del peso della parte commestibile; non a caso il suo apporto calorico è molto basso: 100 grammi di parte edibile corrispondono a sole 22 Calorie.
Ecco in sintesi i valori nutrizionali di 100 grammi di carciofo:
Kcal | 22 |
Proteine | 2,7 g |
Zuccheri | 1,9 g |
Grassi | 0,2 g |
Fibre | 5,5 g |
Tiamina | 60 µg |
Riboflavina | 100 µg |
Niacina | 500 µg |
Vitamina A | 18 µg |
Vitamina C | 12 mg |
Potassio | 376 mg |
Ferro | 1 mg |
Calcio | 86 mg |
Magnesio | 45 mg |
Zinco | 950 µg |
Rame | 240 µg |
Fosforo | 67 mg |
Sodio | 133 mg |
Proprietà benefiche
Il carciofo è un alimento considerato da sempre tonico e digestivo; noto per il suo caratteristico sapore amaro, i suoi principali componenti attivi sono i derivati dell'acido caffeico (tra cui la cinarina), flavonoidi e lattoni sesquiterpenici.
Grazie a questi principi attivi al carciofo sono riconosciute: attività coleretica e colagoga, ovvero è in grado di stimolare la produzione e la secrezione di acidi biliari.
Gli effetti del carciofo sul fegato erano già ampiamente noti nel XVII secolo; studi più moderni, iniziati nel secolo scorso, hanno confermato le proprietà stimolanti dei suoi estratti sia a livello del fegato sia a livello della cistifellea.
Gli acidi biliari consentono la digestione degli acidi grassi e abbassano i livelli del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.
Possiede anche una dimostrata azione antiossidante ed epatoprotettrice, nel senso che protegge il fegato dai processi di ossidazione.
Da questo punto di vista il carciofo può essere considerato un rimedio dalle proprietà depurative che aiuta il corpo a non accumulare tossine.
Infatti il fegato è uno degli organi preposti alla depurazione dell'organismo; per questo promuovere la sua buona salute significa anche favorire la depurazione del corpo.
Inoltre le proprietà depurative del carciofo si basano anche sul fatto che è ricco in fibre e che grazie ai composti flavonici e ai sali minerali, in particolare potassio e magnesio, ha anche azione diuretica, promuovendo così la funzione depuratrice renale.
La capacità di stimolare la diuresi, l'attività del fegato e quella della cistifellea sono stati solo i primi aspetti su cui si è concentrata la ricerca sui benefici di questo ortaggio, che si è poi estesa ai suoi effetti sui grassi nel sangue, alla sua attività antiossidante e alle sue potenzialità in caso di diabete.
Al carciofo è stata infatti associato anche un effetto ipoglicemizzante.
Come accennato, il carciofo contiene anche molto ferro. Purtroppo però il ferro di origine vegetale è meno facilmente assimilabile rispetto a quello presente negli alimenti di origine animale; per aumentare la sua biodisponibilità è possibile sfruttare le proprietà degli acidi organici, come l'acido ascorbico, che è possibile aggiungere nelle ricette a base di carciofi sotto forma di succo di limone.
Nel suo insieme quindi questa pianta esercita attività utili alla digestione.
Utilizzi
In virtù delle sue proprietà coleretica, colagoga e antiossidante, che hanno un effetto positivo sulla funzionalità epatica, il carciofo viene utlizzato come protettore del fegato.
Inoltre l’estratto di foglie di carciofo sembra efficace contro i sintomi associati a dispepsia e in caso di disturbi digestivi e colon irritabile.
In effetti l'estratto di foglie di carciofo è uno dei pochi rimedi fitoterapici per cui sono state ottenute prove di efficacia sia attraverso indagini sperimentali sia attraverso studi clinici.
Le ricerche condotte fino ad oggi hanno permesso di associare a questo rimedio naturale proprietà antiossidanti probabilmente associate all'aumento di molecole come la superossido dismutasi e il glutatione (attive contro i radicali liberi) e testimoniate dalla riduzione di sostanze come la malondialdeide, un marcatore della presenza di lipidi ossidati.
L'estratto di foglie è dotato anche della capacità di stimolare la produzione di bile e proteggere il fegato.
Quest'ultima sembra essere il principale beneficio del carciofo, e anche se i dati a disposizione non possono ancora essere considerati definitivi fra gli esperti c'è un generale accordo sul fatto che il suo impiego tradizionale come digestivo e come rimedio contro i problemi intestinali (viene ad esempio consigliato contro la stitichezza) sia giustificato dalle sue reali proprietà. È stato infatti dimostrato che l’estratto di foglie di carciofo riesce effettivamente a ridurre i sintomi della dispepsia, specie se questa è legata a un malfunzionamento del fegato, ma anche ad alleviare dolore addominale, crampi, gonfiore, flatulenza, sintomi legati a colon irritabile.
All’effetto benefico della cinarina si aggiunge quello dell’inulina, polimero del fruttosio presente nell’ortaggio: si è dimostrata utile nel favorire la proliferazione di quei batteri intestinali che aiutano la digestione.
L'estratto di foglie di carciofo sembrerebbe utile anche nella prevenzione dei problemi cardiovascolari, in quanto apparentemente coinvolto nella riduzione dei livelli di ematici di colesterolo totale, delle LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi. L’aumento di secrezione degli acidi biliari facilita infatti l’eliminazione del colesterolo attraverso le feci e aiuta a mantenerne bassi i livelli di lipidi nel sangue a tutto vantaggio anche dell'apparato cardiovascolare. A questo si aggiunge la capacità degli estratti di foglie di carciofo di ridurre la sintesi stessa del colesterolo nel fegato. È nel fegato, infatti, che viene prodotta la maggior parte del colesterolo che si trova nel nostro corpo.
Questi effetti positivi sembrerebbero dipendere da due principi attivi in particolare: la luteolina e l'acido clorogenico.
Grazie infatti alle capacità antiossidanti svolte soprattutto dai polifenoli (come la luteolina), ma anche dell’acido clorogenico, si riducono i livelli di ossidazione dei lipidi, fattore di rischio per cuore e vasi.
Senza contare che l’attività antiossidante, oltre a salvaguardare fegato, cuore e circolo, rallenta l’invecchiamento e protegge, seppure in maniera parziale, dallo sviluppo di tumori.
Anche i cuori di carciofo, previa cottura, sembrano utili contro gli eccessi di lipidi nel sangue; nel loro caso, però, gli effetti benefici dipenderebbero dalla fibra solubile presente al loro interno (l'inulina).
Infine, il carciofo selvatico bollito riduce l'aumento della glicemia e dei livelli di insulina nel sangue dopo i pasti; purtroppo, però, questo effetto benefico sembra valido solo nelle persone sane, mentre non sarebbe utile in caso di sindrome metabolica già diagnosticata.
Prezioso alleato nelle diete dimagranti
Un carciofo può contenere fino a un quarto delle fibre vegetali richieste giornalmente ed è perfetto per chi vuole dimagrire e combattere la cellulite. Le fibre infatti favoriscono la sensazione di sazietà, oltre naturalmente a regolarizzare la funzione intestinale.
Anche l’azione diuretica e depurativa, nonché la diminuzione dei grassi circolanti, concorrono a ridurre il peso corporeo in salute.
Via libera quindi alla fantasia in cucina: il carciofo si sposa bene con pasta, riso, carne e pesce, e può anche essere protagonista di sfiziose insalate e contorni.
Se cotto al vapore o, comunque, poco cotto mantiene molte delle sue proprietà salutari, anche se per beneficiarne al completo è preferibile assumere gli estratti della pianta che si possono trovare in farmacia.
Gli ortaggi fanno bene al cuore, ma il carciofo fa “più bene” degli altri. Scopri perché in questo video.
Preparazioni
Gli estratti di carciofo possono essere ottenuti da diverse parti della pianta: foglie, fiori o radici.
La forma fitoterapica consigliata è l’estratto secco, meglio se titolato in acido caffeilchinico (min. 13%), del quale si consiglia di assumere 5 - 8 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in due somministrazioni, preferibilmente 30 minuti prima dei due pasti principali.
Eventi avversi e controindicazioni
L’estratto, poco gradevole poiché amaro, non ha comunque mostrato tossicità; deve soltanto essere utilizzato con cautela in caso di calcoli biliari o di restringimenti delle vie biliari.
Interazioni
Non sono note interazioni del carciofo con altri fitoterapici o con farmaci.
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