- Cos'è
- Da dove deriva
- Tipi di colesterolo
- I pericoli se è elevato
- Come mantenerlo sotto controllo
- Quando rivolgersi al medico
Importantissimo per l’organismo, svolge diverse funzioni. Ma se è in eccesso può dare problemi.
Cos’è
Il colesterolo è un lipide della classe degli steroidi (ovvero che presentano una struttura chimica caratteristica con cinque anelli), importantissimo per l’organismo nel quale svolge diverse funzioni:
- è un componente fondamentale delle membrane cellulari ed entra così a far parte di ogni tessuto corporeo;
- rientra nella composizione della guaina mielinica, importante per la trasmissione nervosa;
- è utilizzato dal nostro organismo per la sintesi di molti altri composti, tra i quali la vitamina D, gli ormoni sessuali maschili e femminili e gli ormoni corticosurrenali;
- è un componente della bile.
Da dove deriva
Contrariamente a quanto spesso si pensa, soltanto il 10-20 per cento del colesterolo presente nel nostro sangue proviene dall'alimentazione, e in particolare dal processo di digestione di cibi contenenti elevate quantità di lipidi, specie il grasso di origine animale.
La maggior parte del colesterolo è prodotta dal nostro organismo, soprattutto nel fegato, ma anche nell’intestino, nei surreni e nella pelle.
È anche vero, però, che nei pazienti gravemente affetti da condizioni quali sovrappeso e obesità la percentuale di colesterolo assunta attraverso la nutrizione può essere anche decisamente più elevata, specie se la loro dieta prevede un quantitativo elevato di cibi ricchi di grassi, carni rosse, dolci e simili.
Tipi di colesterolo
Per arrivare ai diversi distretti nei quali è utilizzato il colesterolo deve essere trasportato nel sangue. Questo avviene attraverso il suo legame con le lipoproteine.
A seconda del tipo di lipoproteina alla quale si lega, il colesterolo viene definito c-HDL, c-LDL o c-VLDL.
Le lipoproteine ad alta densità (da cui HDL, high density lipoprotein), hanno la funzione di rimuovere il colesterolo dai tessuti, e quindi anche dalle arterie, riportandolo al fegato. Per questo il colesterolo HDL è chiamato colesterolo buono.
Le LDL (low density lipoprotein, lipoproteine a bassa densità) permettono invece il trasporto del colesterolo dai siti di produzione verso le cellule e i tessuti.
Questo tipo di colesterolo è chiamato cattivo poiché le LDL presentano molta affinità con le cellule dell'endotelio delle arterie e, pertanto, possono favorire il deposito del colesterolo sulla parete dei vasi, con formazione la placca aterosclerotica.
La funzione del colesterolo VLDL (very low density lipoprotein) non è ancora ben nota.
I pericoli se è elevato
Sia le LDL sia le HDL sono necessarie: le prime distribuiscono il colesterolo alle cellule perché sia utilizzato, le seconde rimuovono l'eccesso di colesterolo riportandolo al fegato perché sia eliminato.
Il pericolo, quindi, si evidenzia quando abbiamo il colesterolo LDL elevato. Avere alto quello HDL consente di ridurre la quantità di colesterolo in eccesso e, pertanto, non è affatto pericoloso.
Se è il colesterolo LDL a essere troppo elevato, si rischia che si depositi all’interno delle arterie formando placche che aumentano il rischio cardiovascolare, ostacolando il flusso del sangue dai vasi sanguigni periferici fino al cuore e portando con sé sintomi fisici evidenti, che possono richiedere un trattamento ad hoc.
Va anche detto che una concentrazione elevata di colesterolo costituisce un potenziale problema per tutti, ma lo è in misura maggiore per quanti sono affetti da alcune particolari condizioni, come il diabete o malattie cardiovascolari, o che sono fisicamente fuori forma.
Come mantenerlo sotto controllo
In genere, il nostro fisico cerca di adattarsi a quello che mangiamo. Pertanto se aumenta il colesterolo introdotto con la dieta si riduce la produzione endogena.
Il colesterolo nel sangue può aumentare se si verifica una combinazione di fattori quali una predisposizione genetica, una dieta ad alto apporto di grassi e colesterolo, sovrappeso o obesità, sedentarietà.
Pertanto, le prime misure da adottare sono ridurre il sovrappeso, se presente, fare un regolare esercizio fisico e seguire una alimentazione sana con alcuni accorgimenti:
- ridurre gli acidi grassi totali, in particolar modo, i grassi saturi (presenti negli alimenti di origine animale come latte e formaggi, carne suina, uova, salumi) e gli oli idrogenati (margarine e prodotti che li contengono, da sostituire con olio di oliva extravergine o altri alimenti di origine vegetale);
- ridurre il consumo di carboidrati ad alto indice glicemico (dolci, caramelle, pasticcini eccetera), da sostituire semmai con prodotti di altro genere, in particolare i carboidrati derivanti da cereali integrali o poco raffinati;
- aumentare il consumo di vegetali, legumi e frutta (esclusi fichi, uva, cachi, banane);
- bere molta acqua, che contribuisce a purificare l’organismo ed è parte fondamentale di una alimentazione equilibrata.
Assieme a questi accorgimenti, non bisogna dimenticare l’importanza dell’attività fisica per avere un organismo sempre in forma. Un po’ di ginnastica di base può essere sufficiente ad allontanare molti fattori di rischio per la propria salute, accanto a una alimentazione sana e a uno stile di vita sano (p. es. eliminando il fumo e gli alcolici, o facendo attenzione all’assunzione dei farmaci).
In questo modo è possibile mantenere il proprio corpo in salute e, tra le altre cose, prevenire un eccesso di colesterolo che potrebbe avere conseguenze spiacevoli e portare a rischi cardiaci, cardiovascolari o di altra natura.
Quando rivolgersi al medico
Qualora i livelli di colesterolo restino alti nonostante le misure sopra descritte, i valori “soglia” oltre i quali si parla, con il lessico della medicina, di ipercolesterolemia, sono:
Colesterolo totale | > 200 mg/dl |
Colesterolo LDL | > 100 mg/dl |
Colesterolo HDL | < 50 mg/dl |
Tenendo sempre presente che maggiore è il colesterolo HDL meno “danni” può fare il colesterolo LDL.
Di conseguenza, chi è in presenza di un livello di colesterolo sopra la soglia dovrebbe sempre rivolgersi al proprio medico di famiglia per chiedere una diagnosi . Quest’ultima terrà ovviamente conto delle condizioni particolari del paziente (p. es. l’età, la condizione di menopausa o gravidanza e così via) e permetterà di comprenderne la situazione complessiva.
I medici, poi, potranno eventualmente cercare la terapia migliore per abbassare il colesterolo e riportare così i valori nella norma, prima di rischiare di sviluppare una condizione patologica correlata.