- Se la digestione è difficile
- Finocchio, carciofo, anice e camomilla
- Menta e zenzero contro la nausea
- Quando l’intestino è irritabile
- Per i problemi di stipsi
- Anice e finocchio riducono il gonfiore
- In caso di diarrea
Molti disturbi gastrointestinali possono essere curati con le erbe. L’importante è scegliere quelle giuste.
Cattiva digestione? Stipsi e diarrea? Lo stress e i ritmi di vita sempre più frenetici possono creare non pochi problemi all’apparato gastroenterico. Se poi si segue un’alimentazione sbilanciata e si è sedentari i disagi possono diventare malattie croniche come la dispepsia, il reflusso gastroesofageo e la sindrome dell’intestino irritabile.
Esistono però alcuni rimedi naturali in grado di contrastare questi disturbi. Nella seguente tabella sono riassunti i principali, che verranno descritti nel dettaglio più avanti.
Finocchio | Riduce il senso di pienezza dello stomaco e la sensazione di cattiva digestione |
Carciofo | Stimola la secrezione della bile (che favorisce la digestione dei cibi grassi) e protegge il fegato dagli insulti tossici |
Estratto di anice verde | Agisce come coadiuvante della digestione |
Camomilla | Presente attività antinfiammatorie e antispastiche |
Menta e zenzero | Agisce contro nausea e vomito |
Fucus, senna, frangola, cascara, aloe, psillio | Agisce contro la stipsi |
Anice verde, anice stellato, finocchio | Agisce contro il gonfiore |
Semi di pompelmo | Agisce contro la diarrea |
Se la digestione è difficile
Bruciori di stomaco, soprattutto la notte, spesso accompagnati da rigurgito acido sono sintomi tipici del reflusso gastroesofageo. Un disordine molto comune alla base del quale c’è il malfunzionamento di una valvola, presente nell’esofago, che dovrebbe impedire il tragitto “al contrario” del contenuto dello stomaco.
Può colpire chiunque: uomini, donne, bambini e perfino lattanti (rigurgito di latte acido poco dopo la poppata). Inoltre, gravidanza e obesità possono favorirne la comparsa. Il parere del medico è sempre opportuno, soprattutto se non si tratta di episodi isolati.
Esistono però anche disturbi digestivi lievi e occasionali, che in genere si presentano dopo un pasto abbondante e ricco di grassi, nei quali si può ricorrere con successo a rimedi a base di erbe.
Finocchio, carciofo, anice e camomilla
L’estratto secco di finocchio è utile nei disturbi digestivi in generale. Assunto una mezz’ora prima dei pasti riduce il senso di pienezza dello stomaco e la sensazione di cattiva digestione. E non presenta sostanziali controindicazioni.
Un’altra pianta che può dare una mano alla digestione è il carciofo. Dalle sue
foglie si ricava un estratto secco che è ricco di acidi fenolici: oltre a stimolare la secrezione della bile (che favorisce la digestione dei cibi grassi) protegge il fegato dagli insulti tossici. Anche per il carciofo non ci sono particolari controindicazioni.
Inoltre, l’estratto di anice verde può essere utilizzato come coadiuvante della digestione, soprattutto quando ci sono eruttazioni frequenti.
Alla camomilla, infine, sono da sempre attribuite attività antinfiammatorie e antispastiche (contro i crampi allo stomaco). Per avere benefici, però, si deve preparare l’infuso con almeno 3 cucchiaini da tè di camomilla per tazza.
Menta e zenzero contro la nausea
Se compaiono nausea e vomito, si può ricorrere a menta o zenzero. Il mentolo ha una blanda azione anestetica che interrompe l’invio dei segnali negativi dallo stomaco al cervello. Sono sufficienti i 10 mg di mentolo che sono mediamente contenuti in una tazza di tisana di foglie di menta.
Lo zenzero ha un'azione antinausea diretta sul sistema nervoso centrale, tanto che è efficace anche nel mal di mare. Può essere utile anche in caso di nausea e vomito dovuti alla gravidanza.
Quando l’intestino è irritabile
La colite (o colon irritabile) è un disturbo intestinale molto frequente. Si presenta con dolore e gonfiore addominale accompagnati da stipsi e/o diarrea.
Alcuni fattori come stress, ansia, alimentazione o abitudini di vita poco salutari, sembrano promuoverne l’insorgenza e questo spiegherebbe anche perché, rispetto a 15 anni fa, il numero delle persone che oggi ne soffrono è raddoppiato.
Dato che nella grande maggioranza dei casi non si riesce a evidenziare alcuna causa organica alla base dell’intestino irritabile, le cure naturali appaiono spesso uniche e ideali per alleviarne i sintomi: dolore da spasmo, meteorismo, stipsi, diarrea.
Per i problemi di stipsi
Per quello che riguarda i disordini caratterizzati da stitichezza, per prima cosa è necessario modificare l’alimentazione, arricchendola quotidianamente di vegetali freschi (frutta e ortaggi) e di fibre.
Un aiuto può venire poi da alcune piante cha hanno una capacità lassativa: il fucus, la senna, la frangola, la cascara e l’aloe. Di tutte queste si utilizza l’estratto secco e tutte sostanzialmente agiscono sulla muscolatura intestinale rimettendola in movimento.
Attenzione però: queste piante sono controindicate in gravidanza, nel bambino sotto i 12 anni, nell’allattamento, nella diverticolosi intestinale e in persone con emorroidi e/o fistole anali. Inoltre, gli estratti di queste piante non dovrebbero essere somministrati per più di otto-dieci giorni consecutivi.
Lo Psillio è una alternativa più facile da usare. È costituito dai semi di Plantago psyllium e Plantago indica ricchi di mucillagini. Grazie al rallentamento del riassorbimento di acqua, favoriscono la formazione di feci abbondanti e morbide che sono eliminate con maggiore facilità.
Bere molta acqua durante la giornata e praticare attività fisica moderata è pure utile alla persone con intestino pigro e irritabile.
Anice e finocchio riducono il gonfiore
Come coadiuvante nei disturbi intestinali caratterizzati da gonfiore e flatulenza, possono essere utili l’anice verde, l’anice stellato e il finocchio.
L'utilizzo di queste piante contro i gas intestinali appartiene più alla tradizione che alla moderna fitoterapia, poiché i meccanismi alla base della loro azione antimeteorica non sono stati chiariti. Il sollievo che forniscono potrebbe essere legato piuttosto all’azione che hanno sulla motilità intestinale.
In caso di diarrea
Nelle forme caratterizzate da diarrea o da diarrea alternata a stipsi si deve per prima cosa ripristinare la flora microbica intestinale. Ovvero quei batteri normalmente presenti nel nostro intestino utili per la sintesi di alcune vitamine e per l’assorbimento di tutti i nutrienti.
A tale scopo si ricorre all’assunzione di probiotici, come Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium, Lactobacillus sporogenes, Lactobacillus rhamnosus. Con questi fermenti in genere si preparano gli yogurt arricchiti che sono molto graditi anche ai bambini.
Utili ad arrestare la diarrea sono anche i semi di pompelmo - in forma di estratto secco - che secondo alcuni studi avrebbero un’attività disinfettante simile a quella degli antibiotici. In ogni caso, possono contribuire a ripristinare l’equilibrio fisiologico intestinale e a potenziare l’azione dei probiotici.
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