Che cos’è
La Cascara, o Cascara sagrada (nome scientifico: Rhamnus purshiana) è un arbusto che cresce spontaneamente nelle zone piuttosto umide e assolate.
Si utilizza la corteccia, che viene raccolta nella stagione secca e che va lasciata stagionare almeno un anno prima dell’uso affinché si attenuino alcune sue proprietà negative (crampi intestinali, diarrea con sanguinamento e vomito).
Le attività
La corteccia contiene composti, chiamati antrachinoni, responsabili degli effetti lassativi. Gli antrachinoni, infatti, stimolano la contrazione della muscolatura del colon, aumentando così la peristalsi intestinale e favorendo l’evacuazione.
Inoltre aumenta la secrezione di acqua e sali da parte dell’intestino stesso, con il risultato di rendere le feci più soffici e di aumentarne il volume, tutto a beneficio di una più agevole evacuazione. L’effetto lassativo si manifesta dopo 6-12 ore.
Perché si usa
La cascara è particolarmente indicata per trattare la stitichezza (stipsi) occasionale, ma va utilizzata sporadicamente, soltanto un paio di volte la settimana e, possibilmente, per non più di due settimane.
Come si usa
La dose media giornaliera è di 2-3 mg di estratto secco nebulizzato e titolato in antraglucosidi minimo 7% per chilo di peso corporeo, da assumere preferibilmente in un’unica somministrazione alla sera.
La stessa quantità può anche essere frazionata in due dosi da prendere dopo i pasti.
Effetti indesiderati
In caso di ipersensibilità individuale o se si superano le dosi consigliate la cascara può causare forti dolori addominali e diarrea e, come conseguenza di quest’ultima, la perdita di sali minerali importanti come il potassio, accompagnata dalla comparsa di altri disturbi legati alla sua carenza.
L'abuso della cascara, inoltre, come nel caso di tutti i preparati che contengono antrachinoni (e, in generale, per tutti i lassativi) può portare ad assuefazione. L’intestino non funziona più in modo adeguato e la peristalsi si riduce moltissimo (intestino pigro).
Precauzioni
La cascara non va usata durante la gravidanza e l’allattamento, né nei bambini. È anche controindicata nel caso si soffra di disturbi gastrointestinali diversi dalla stitichezza occasionale (per esempio colite, intestino irritabile, occlusione intestinale) o di malattie epatiche, renali o cardiache.
Interazioni
La cascara può interagire con farmaci per il cuore, come antiaritmici chinidinici, digitalici, beta-bloccanti e fenoxedil; diuretici, come la furosemide; la vincamina, alcuni analgesici, antibiotici della famiglia dei macrolidi e la liquirizia.