- Ciclo e diarrea: quando colpisce
- Ciclo e diarrea: le cause principali
- Ciclo e diarrea: altri sintomi
- Ciclo e diarrea: rimedi efficaci
- Ciclo e diarrea: prevenzione
Non tutte le donne vivono il ciclo mestruale nello stesso modo. Per alcune le diverse fasi scorrono senza particolari problemi, mentre per altre crampi addominali, dolore pelvico e gonfiori scandiscono come un orologio ogni giorno del ciclo.
Per molte donne, inoltre, il ciclo si accompagna anche a sintomi gastrointestinali, in particolare a mal di pancia ed episodi di diarrea. Ma cosa c'è alla base dell'associazione tra ciclo e diarrea? È il caso di rivolgersi a un gastroenterologo?
In effetti il legame tra ciò che succede nell'apparato riproduttivo e quello che accade nell'intestino è più stretto di quanto si potrebbe pensare. Questa relazione è infatti bidirezionale. A darne prova sono da un lato alcune comuni infezioni ginecologiche (per esempio a livello vaginale), la cui insorgenza è strettamente legata ad alterazioni della flora batterica intestinale, e dall'altro proprio l'incidenza dei sintomi gastrointestinali durante il ciclo mestruale, che può superare il 70% anche nelle donne che non soffrono di disturbi dell'apparato digerente.
Ciclo e diarrea: quando colpisce
In passato si credeva che avere a che fare con problemi intestinali durante il ciclo mestruale fosse più frequente fra le donne affette da patologie gastrointestinali.
Questa errata convinzione è stata smentita da studi che hanno svelato che la diarrea e altri sintomi che colpiscono l'intestino sono piuttosto diffusi in tutta la popolazione femminile in età fertile.
L'associazione tra ciclo e problemi gastrointestinali continua a essere significativa anche quando vengono esclusi sintomi che potrebbero essere ricondotti alla sfera ginecologica, come il gonfiore.
La frequenza di sintomi gastrointestinali o l'intensità dei disturbi tendono ad aumentare durante la fase premestruale e durante le mestruazioni. In particolare, circa una donna su tre ha a che fare con alterazioni del transito intestinale durante le mestruazioni. Fra queste alterazioni, la diarrea è più frequente della stitichezza.
I problemi gastrointestinali associati alle mestruazioni sono più comuni fra le donne che soffrono di cicli dolorosi. Inoltre la comparsa di diarrea e altri disturbi intestinali durante il ciclo è più frequente in presenza di malessere psicologico, in particolare depressione, ansia e stanchezza.
Ciclo e diarrea: le cause principali
L'associazione tra cicli mestruali dolorosi, disagio psicologico e disturbi gastrointestinali spinge a ricercare le cause del legame fra ciclo e diarrea verso fattori che possono giocare un ruolo sia nella regolazione della motilità intestinale sia nel controllo dell'umore e del dolore.
È il caso per esempio della serotonina, il neurotrasmettitore spesso conosciuto anche come “ormone della felicità” o “del buonumore”. In effetti la serotonina è prodotta a livello cerebrale, ma anche nell'intestino, e influenza sia il controllo dell'umore sia la percezione del dolore.
Anche i cambiamenti ormonali potrebbero giocare un ruolo in questo fenomeno. Infatti i sintomi gastrointestinali e psicologici sembrano dipendere da una maggiore sensibilità locale agli ormoni steroidei, con un picco di effetti durante il ciclo mestruale.
Le principali indiziate come responsabili della comparsa della diarrea durante il ciclo sono però altre molecole, le prostaglandine. Si tratta di mediatori dell'infiammazione che regolano la contrazione dell'utero. I loro livelli aumentano prima dell'inizio delle mestruazioni, quando le cellule del rivestimento interno dell'utero ne producono grandi quantità. Di conseguenza, i muscoli dell'utero si contraggono, promuovendo l'espulsione del sangue mestruale.
Tutto ciò si verifica ciclicamente dal menarca (la prima mestruazione) fino alla menopausa: mentre nell'ovaio si verificano tutti i fenomeni che riguardano l'ovulazione, l'utero, la sua mucosa e i vasi sanguigni si preparano ad accogliere un eventuale embrione e, in assenza di una fecondazione, si ha la mestruazione. Quest'ultima permette alla parete dell'utero di rigenerarsi e prepararsi nuovamente all'eventualità di accogliere un embrione.
Prima della mestruazione le prostaglandine prodotte dall'utero possono causare una risposta infiammatoria che porta alla comparsa di sintomi dolorosi.
Durante la mestruazione, poi, le contrazioni stimolate dalle prostaglandine possono essere talmente intense da provocare crampi; tanto maggiore è la secrezione di prostaglandine, tanto più l'utero si contrae e le mestruazioni possono essere dolorose.
Nell'intestino si trovano fibre muscolari lisce analoghe a quelle presenti nell'utero; le prostaglandine possono stimolare anche la loro contrazione. Il risultato di questo fenomeno è la promozione della peristalsi intestinale e l'eliminazione precoce del contenuto dell'intestino. L'azione delle prostaglandine può quindi causare dolore addominale ed episodi di diarrea, riducendo l'assorbimento dei nutrienti e aumentando la perdita di minerali.
Ciclo e diarrea: altri sintomi
Livelli particolarmente elevati di prostaglandine possono scatenare altri sintomi associati al ciclo oltre alla diarrea. I più comuni colpiscono, ancora una volta, il distretto gastrointestinale e includono gonfiore addominale, nausea e vomito. Ad essi può aggiungersi un altro disturbo spesso associato al ciclo mestruale: il mal di testa.
Inoltre è possibile che la diarrea legata al ciclo mestruale si aggiunga ai sintomi di problemi di salute concomitanti. In genere si tratta di disturbi che riguardano l'intestino. In particolare, le donne che convivono con malattie infiammatorie intestinali sono più soggette a una sindrome premestruale che include oltre ai classici fastidi al basso ventre e alla tensione al seno anche sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale; fortunatamente, però, i disturbi tipici della loro malattia infiammatoria intestinale non variano significativamente durante il ciclo mestruale.
Diverso è il caso di chi ha a che fare con la cosiddetta sindrome dell'intestino irritabile (o colon irritabile): con il ciclo la sensazione di essere gonfia, i dolori e altri fastidi possono aumentare significativamente.
Infine, anche le donne che convivono con l'endometriosi possono sperimentare un aumento di sintomi gastrointestinali durante le mestruazioni. Nelle pazienti che soffrono di endometriosi il tessuto che riveste la parete interna dell'utero (l'endometrio appunto) cresce al suo esterno, a volte ancorato ad altri organi del corpo (come ovaie, tube di Falloppio, vagina, vescica e anche l'intestino). I sintomi gastrointestinali sono molto comuni nell'endometriosi e possono includere crampi intestinali, evacuazioni dolorose, gonfiore, nausea, stitichezza o, anche in questo caso, diarrea. Altri sintomi tipici di questa patologia sono:
- crampi mestruali dolorosi (dismenorrea)
- dolore persistente nella regione pelvica e mal di schiena nella regione lombare
- dolore allo stomaco o all'intestino
- dolore durante la minzione
- sangue nelle feci o nelle urine
- dolore intenso durante o dopo i rapporti sessuali
- sanguinamenti tra una mestruazione e l'altra
- problemi di fertilità
- spossatezza.
Ciclo e diarrea: rimedi efficaci
Spesso per tenere a bada i dolori mestruali è sufficiente la somministrazione di un farmaco da banco, come per esempio i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei). Anche il calore può aiutare a combattere i fastidi al basso ventre, che a volte possono addirittura estendersi alle gambe.
Nel caso in cui il ciclo sia associato a diarrea è però bene mettere in atto anche alcune abitudini alimentari che aiutino a non promuovere i disturbi gastrointestinali e a far fronte alla perdita di acqua e di minerali associata alla diarrea.
La dieta dovrebbe essere leggera: vanno bene un brodo, del riso o anche delle verdure, purché cotte e possibilmente private della buccia e dei semi. Sono però da evitare tutti i vegetali che tendono a favorire il meteorismo o che possono avere un effetto lassativo, come i broccoli, i fagioli, i piselli, i ceci, i vegetali a foglia verde e le prugne. Meglio non consumare anche cibo ricco di grassi e latte e latticini.
Inoltre è importante bere in abbondanza, in modo da evitare la disidratazione. Il modo migliore per reidratarsi è bevendo acqua o blandi infusi dall'azione calmante, per esempio a base di camomilla. Oppure è possibile fare affidamento su specifici integratori a base di vitamine e sali minerali come potassio e magnesio.
Sono invece controindicate le bevande che contengono caffeina, in quanto può stimolare l'attività intestinale, o alcol; inoltre è meglio evitare anche le bevande gassate.
Anche qualche cracker salato può aiutare a recuperare il sodio perso con l'episodio di diarrea e, di conseguenza, a trattenere più acqua nell'organismo. Le banane possono invece essere utili sia per fermare la diarrea, sia per recuperare il potassio perso.
In caso di forte disidratazione, dolori intensi all'addome o al retto, sangue nelle feci o di colore scuro e febbre alta, però, agire sull'alimentazione non basta ed è bene rivolgersi a un medico.
Ciclo e diarrea: prevenzione
Quando il ciclo tende a essere associato a episodi di diarrea è possibile cercare di limitare il rischio di ritrovarsi alle prese con questo disturbo intestinale evitando le sostanze, i cibi e le bevande che possono promuoverlo.
Per la prevenzione della diarrea anche agire sulla mente sembra però essere utile. Ridurre lo stress e l'ansia potrebbe infatti alleviare anche i sintomi gastrointestinali che dipendono da una vita stressante. Può essere utile per esempio praticare discipline come lo yoga o la meditazione, ma non solo. Anche garantirsi un riposo regolare e di qualità, dormendo almeno 8 ore per notte, potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi mestruali associati a problemi che riguardano il benessere psicologico, mentre l'attività fisica può aiutare a sciogliere le tensioni, ma è bene non esagerare. Un esercizio fisico troppo intenso può infatti alterare la funzionalità intestinale.
Infine, la pillola anticoncezionale può contribuire a eliminare, almeno in parte, la sintomatologia associata al ciclo. Per assumerla è però necessaria la prescrizione del medico curante o del ginecologo.