Mal di stomaco, bocca “cattiva”, gonfiore, sonnolenza dopo i pasti, mal di testa. Sono i segnali di una digestione difficile, che non sempre è colpa solo dello stomaco.
I disturbi digestivi sono sempre più comuni: in Italia si stima che affliggano oltre il 35% della popolazione.
Complice il moderno stile di vita, che ci costringe il più delle volte a un’alimentazione scorretta alla quale si aggiungono stress, nervosismo e ansia che facilmente si scaricano sull'apparato digerente.
E anche quando ci mettiamo con calma in cucina, con il buon proposito di preparare un pranzetto leggero e salutare, spesso le materie prime a nostra disposizione contengono conservanti e altri additivi che le rendono poco genuine.
Senza contare che nella maggior parte dei casi mangiamo troppo in fretta e, forse per gola forse per trovare gratificazione, più del necessario. Non di rado poi accompagniamo il tutto con vino, birra e caffè.
Una dieta di questo tipo affatica non soltanto lo stomaco, ma tutto l’apparato digestivo. Fegato compreso.
Il ruolo del fegato
In estrema sintesi le funzioni del fegato possono essere suddivise in:
Omeostasi | Regolazione, sintesi e secrezione di sostanze importanti per la stabilità delle normali condizioni fisiologiche dell’organismo |
Immagazzinamento | Immagazzinamento e metabolismo di importanti sostanze nutritive, quali glicogeno (usato come “energia a rapido utilizzo” per l’organismo), proteine, grassi (lipidi) e vitamine |
Filtro | Metabolismo ed escrezione di prodotti di rifiuto, farmaci e tossine |
Quest’organo svolge innumerevoli attività indispensabili per le nostre funzioni vitali e ogni giorno adempie a più di 500 compiti tra i quali c’è anche quello di assicurare una buona digestione.
Ruolo che svolge attraverso la secrezione nel duodeno di bicarbonato e della bile.
Il primo aiuta a neutralizzare gli acidi in arrivo dallo stomaco mentre la bile, grazie al contenuto in sali biliari, provoca l'emulsione dei grassi alimentari permettendone la digestione e l'assorbimento. E, nello stesso tempo, stimola i movimenti peristaltici.
Nel fegato hanno anche luogo processi metabolici che favoriscono lo sfruttamento delle sostanze digerite e una attività detossificante, con trasformazione ed eliminazione di composti potenzialmente nocivi (compresi alcol e additivi alimentari).
Ecco perché, se quest’organo non è nelle migliori condizioni, tutto il processo digestivo ne risente.
Aiutiamo il fegato ad aiutarci
Di fronte a disturbi tipici della “cattiva digestione”, quindi, i primi accorgimenti dovranno essere volti ad aiutare lo stomaco, ma anche ad agevolare il fegato nelle sue funzioni.
Anzitutto occorre fare attenzione a ciò che si mette in tavola. Meglio evitare:
- cibi piccanti e speziati
- grassi
- salumi
- formaggi fermentati
- alcolici
- caffè
Se possibile è molto meglio scegliere alimenti freschi e non conservati, mangiare prendendosi il giusto tempo, masticare lentamente e allontanare lo stress.
E, quando compaiono i sintomi dispeptici, oltre a calmare l’acidità con un apposito antiacido possiamo ricorrere a quei rimedi naturali, come per esempio l’estratto di carciofo, che possono aiutare la digestione e a mantenere il fegato sano.
Questo vegetale contiene principi attivi naturali che stimolano la produzione di bile da parte del fegato, migliorano i processi digestivi e aiutano la crescita della flora intestinale.
Con in più una importante azione antiossidante, che aiuta a preservare le cellule epatiche dallo stress ossidativo alle quali sono sottoposte a causa del metabolismo di sostanze tossiche.