- Dove e come far rifornimento...
- ... e come non “bruciare” le riserve
- Preservare la solidità delle ossa fin da piccoli
- Ipovitaminosi D: ancora troppo diffusa
Favorisce l’assorbimento del calcio attraverso l’intestino e aiuta a fissarlo nei tessuti ossei rinforzando lo scheletro.
È ormai assodato che la vitamina D ha un ruolo di primo piano nel mantenere in salute le nostre ossa e i denti, anche se la sua attività deve essere coadiuvata da alcuni fattori, non solo nutrizionali.
Anzitutto, visto che una delle sue funzioni è quella di aiutare a fissare il calcio nel tessuto osseo, è evidente che per poter svolgere al meglio il suo lavoro deve anche esserci un giusto apporto di tale minerale. Ma non soltanto.
Dove e come far rifornimento...
Una lieve carenza di vitamina D non è poi così rara anche nei Paesi industrializzati. Vediamo quindi dove trovare questa preziosa sostanza.
Alcuni alimenti, come l’olio di fegato di merluzzo, ne sono particolarmente ricchi; oggi, però, non fanno più parte delle nostre abitudini alimentari. Ma la vitamina D si trova pure nei pesci grassi, nelle uova e nei latticini. Vediamo quanto ne contengono.
Alimento | Quantità di vitamina D/100 g |
---|---|
Olio di fegato di merluzzo | 210 µg |
Salmone e aringhe | 25 µg |
Uova | 5 µg |
Burro | 0,75 µg |
E poi, anche il nostro organismo è in grado di sintetizzarla, almeno in parte, ma soltanto con l’aiuto della luce del sole. Più stiamo all’aria aperta, quindi, maggiore sarà la nostra produzione di vitamina D.
In primavera, per esempio, basta un quarto d’ora di esposizione al sole per produrre all’incirca 1.000 UI (unità internazionali) di vitamina D.
E prendere il sole in estate, poi, ci permette di sintetizzare una maggiore quantità di questo prezioso nutriente, in modo che l’organismo possa immagazzinarlo come scorta per i periodi meno favorevoli.
... e come non “bruciare” le riserve
Assumere le giuste quantità di vitamina D ed esporsi ai raggi solari quanto più è possibile non è sufficiente se non si tiene conto di alcuni fattori che influenzano negativamente la produzione e l'assorbimento di questo prezioso elemento.
Primi tra tutti il fumo e l’alcol. E l’assunzione continua di bibite gassate, che, stimolando la diuresi, inducono l’eliminazione del calcio.
Poi la sedentarietà. L’esercizio fisico è infatti fondamentale per la salute delle ossa, perché il movimento favorisce il continuo ricambio dei tessuti ossei, con apposizione di nuovo calcio.
Preservare la solidità delle ossa fin da piccoli
Il nostro patrimonio osseo deve essere quindi mantenuto con attenzione, ma la salute di tutto il sistema muscoloscheletrico deve essere perseguita fin da piccoli.
Affinché i bambini crescano sani e robusti, allontanando il pericolo dell’osteoporosi, si deve insegnare loro a stare il più possibile all’aria aperta, anziché chiudersi in casa davanti a tv o computer e compagnia bella.
E a dedicare più tempo all’attività fisica che, insieme con una alimentazione equilibrata, ricca di calcio e vitamina D aiuta a sviluppare armonicamente scheletro e muscoli. È questo il miglior modo per mettersi al riparo da ossa fragili e osteoporosi in età adulta.
Ipovitaminosi D: ancora troppo diffusa
Sembra, secondo studi condotti nel nostro Paese, che le donne italiane, specie le più anziane, assumano troppo poca vitamina D, con un significativo aumento del rischio di osteoporosi.
Va ricordato che questa sostanza è essenziale non soltanto per l’assorbimento del calcio attraverso l’intestino e per il suo deposito nelle ossa, ma anche per il mantenimento di un adeguato tono muscolare.
Poiché il consumo di alimenti contenenti tale vitamina è spesso scarso, talvolta può essere opportuna una supplementazione.
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