- Cosa sono tonsille e adenoidi?
- A cosa servono?
- Quando si infiammano
- Quando diventano un problema
- Un intervento sicuro?
In passato, era un intervento molto diffuso tra i bambini. Oggi, invece, si tende a effettuarlo solo in alcuni casi. Vediamo perché.
Cosa sono tonsille e adenoidi?
Le tonsille, o meglio tonsille palatine, sono costituite da tessuto linfatico. Hanno una forma simile a quella di un uovo e si trovano nella zona posteriore della bocca, a lato dell'ugola.
Le adenoidi, chiamate anche tonsille faringee, sono anch'esse composte da tessuto linfatico e si trovano nella parte posteriore delle fosse nasali.
A cosa servono?
Durante l'infanzia, le tonsille e le adenoidi svolgono un ruolo importantissimo per il sistema immunitario del bambino: proteggono le vie respiratorie e completano le difese immunitarie dell'organismo.
Anche grazie alla loro posizione strategica per la protezione delle vie aeree, questi organi possono essere esposti a un gran numero di infezioni. Per lo più si tratta di fenomeni virali, ma in alcuni casi possono essere anche batteriche.
Adenovirus e rinovirus sono i principali responsabili, mentre, tra i batteri, sono gli streptococchi a causare la maggior parte dei disturbi.
Quando si infiammano
A seconda che l’infiammazione colpisca le tonsille o le adenoidi, i sintomi possono essere diversi:
Sintomi tonsillite | Sintomi adenoidite |
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Difficoltà di deglutizione | Difficoltà respiratorie |
Ingrossamento e arrossamento delle tonsille | Problemi di udito |
Placche visibili sulle mucose che le avvolgono | Apnee notturne |
Mal di gola anche severo | Sonno agitato |
Presenza di ghiandole gonfie a livello del collo | Respirazione rumorosa |
Alito cattivo | Respirazione dalla bocca |
Febbre | Russamento |
Voce nasale | |
Secrezioni dal naso associate a tosse | |
Infezioni dell'orecchio |
Una volta individuato l’agente che ha causato l'infezione, il medico vi suggerirà la terapia più adeguata.
Quando il disturbo è di origine virale, si esaurisce spontaneamente nel giro di 7-10 giorni. Possono essere utili farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre il fastidio.
Nel caso di batteri, al contrario, può essere indicato il trattamento con antibiotici.
Quando diventano un problema
Come può una parte del corpo che aiuta a difenderci dalle infezioni, diventare qualcosa di "indesiderato"?
Proprio per la loro funzione protettiva, oggi si tende a eseguire una tonsillectomia, ovvero una rimozione chirurgica delle tonsille, o una adenoidectomia, cioè una rimozione delle adenoidi, solo in casi ben definiti, contrariamente a quanto accadeva in passato.
In particolare, lo specialista potrebbe proporre questa soluzione nel caso in cui il bambino sia affetto da tonsilliti ripetute (2 o 3 episodi all'anno, per 3 o più anni consecutivi).
In rari casi, inoltre, le tonsille e le adenoidi irritate possono ingrandirsi in modo eccessivo e causare problemi di respirazione, soprattutto durante il sonno.
La presenza di adenoidi ingrossate, inoltre, può portare a disturbi a livello delle orecchie, come la comparsa di otiti ricorrenti.
Anche in queste situazioni può essere indicata la rimozione.
Un intervento sicuro?
La tonsillectomia è uno degli interventi più frequenti in età pediatrica: è quindi una procedura sicura. Discorso analogo vale per la rimozione delle adenoidi.
Tuttavia, come per ogni operazione chirurgica, è sempre importante valutare i rischi e i benefici per le possibili complicazioni legate alla chirurgia o all'anestesia. Si tratta infatti di una procedura svolta solitamente in anestesia generale.
La rimozione delle adenoidi può essere associata al miglioramento dei sintomi della rinosinusite e alla riduzione degli episodi di otite media con presenza di catarro nei bambini di età superiore ai 3 anni. La tonsillectomia invece può favorire la riduzione o l'eliminazione degli episodi di tonsillite e il miglioramento della respirazione.
Terminato l'intervento, si consiglia riposo per alcuni giorni. Possono infatti comparire fastidi come:
- mal di gola
- dolore alle orecchie o durante la deglutizione
- vomito
- febbre
- alito cattivo.
Si tratta di normali conseguenze della procedura chirurgica e non è il caso di allarmarsi. In caso di dubbi, però, è fondamentale che vi rivolgiate al vostro pediatra di fiducia.