Freddo e umidità, insieme ai tanto temuti sbalzi di temperatura creano le condizioni ottimali per la diffusione di quelle che vengono comunemente chiamate malattie da raffreddamento: raffreddore, mal di gola, tosse, mal d’orecchio, e chi più ne ha più ne metta.
Il clima agevola virus e batteri
Virus e batteri hanno vita facile in questa stagione, durante la quale l’organismo è più suscettibile alle infezioni, soprattutto delle vie respiratorie.
Nonostante siano chiamate “malattie da raffreddamento”, i disturbi tipici di autunno e inverno non sono favoriti dal freddo di per sé, ma dai repentini cambi di temperatura a cui siamo sottoposti quando il clima è ballerino e quando passiamo repentinamente e frequentemente dall’esterno a interni climatizzati e riscaldati.
A risentirne sono in particolare le cellule della mucosa respiratoria, deputate a difenderci mettendo in atto un meccanismo chiamato clearence (ovvero pulizia) mucociliare: le vie aeree sono ricoperte da uno strato di muco che cattura i microrganismi penetrati con l’aria che respiriamo, e che vengono poi trasportati verso naso e bocca, e quindi espulsi verso l’esterno, grazie al movimento delle ciglia di cui sono dotate le cellule di tutta la mucosa respiratoria.
L’aria troppo fredda, o un ambiente eccessivamente secco, sono però in grado di mettere fuori uso questa importante arma di difesa.
Così li tieni alla larga
Vestirsi in modo adeguato, magari a strati, e mantenere nelle proprie case temperature non superiori ai 20-21°C, con un buon grado di umidità, sono quindi due fra le strategie più immediate e semplici per difenderci dai malanni autunnali.
A queste possiamo aggiungere una dieta sana e ricca di vitamine, la C in particolare, e di minerali, come per esempio lo zinco: alimenti e integratori contenenti queste preziose sostanze non devono quindi mai mancare in questo periodo dell’anno.
Se però sentite già le prime avvisaglie di malessere, allora cercate di stare a riposo e di evitare luoghi chiusi e sovraffollati, in cui aumentano le probabilità di contagio, soprattutto se le difese immunitarie sono già compromesse.
I malanni da raffreddamento si trasmettono infatti prevalentemente attraverso le goccioline di saliva rilasciate anche solo con un colpo di tosse, uno starnuto o durante una semplice conversazione.
Che cosa fare ai primi sintomi
I principali artefici sono i virus, e i sintomi possono andare da raffreddore, congestione nasale e tosse fino a mal di gola e febbre.
In questi casi, per alleviare il malessere, può essere utile l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, come per esempio quelli a base di acido acetilsalicilico, l’ibuprofene o il flurbiprofene che aiutano a combattere l’infiammazione, abbassando la febbre e alleviando mal di testa e dolori muscolari.
In caso di raffreddore, potranno essere utili decongestionanti nasali, spesso venduti sotto forma di spray, mentre per la tosse il farmacista potrà consigliarvi uno sciroppo con effetto sedativo nel caso di tosse “secca”, o in grado di fluidificare il catarro nel caso di tosse “grassa”.
Se è un bruciore alla gola a rovinare le vostre giornate, potrete richiedere in farmacia uno spray o pastiglie che allevino l’infiammazione e la difficoltà a deglutire.
Per chi preferisce invece chiedere aiuto alla natura, la propoli, grazie alle sue proprietà antimicrobiche, sarà sicuramente utile sia per prevenire, sia per curare i sintomi di questi malanni di stagione: è disponibile sotto forma di pastiglie o sciroppi, spesso in associazione con altri prodotti naturali, come per esempio timo o eucalipto, anch’essi utili nel combattere stati infiammatori.
Se però il malessere e la febbre si protraggono per più di 2-3 giorni, senza alcun segno di miglioramento, allora rivolgetevi al vostro medico: è infatti possibile che il colpevole non sia un virus, ma un batterio, che può causare complicazioni come otiti o bronchiti; solo in questo caso il medico potrà decidere di prescrivervi degli antibiotici, che sono invece inutili nel caso di infezioni virali.