Mal di gola batterico e virale: come comportarsi?

Che sia di origine virale o batterica, il primo approccio al mal di gola prevede rimedi antinfiammatori locali indirizzati ad attenuare i sintomi più fastidiosi. Se non passa, dopo 2-3 giorni sarà il medico a indicare come procedere in modo mirato.

Riconoscere un mal di gola è molto facile. Sia perché il disturbo è estremamente comune fin dall'infanzia e si ripresenta abbastanza spesso, per le ragioni più diverse, durante tutto il corso della vita. Sia perché i segni e i sintomi chiave sono sempre fondamentalmente gli stessi.
 
Tipicamente, infatti, a prescindere dalle cause, il mal di gola comporta:

  • infiammazione
  • arrossamento e bruciore alle mucose del retrobocca e della faringe
  • ipersensibilità allo sfregamento da parte dei cibi o anche soltanto all'inspirazione di aria fredda e/o secca
  • fastidio o vero e proprio dolore quando si parla o si deglutisce, talvolta tale da impedire di assumere gli alimenti abituali per alcuni giorni.

Meno semplice può essere comprendere l'origine esatta del disturbo, ma nella maggioranza dei casi si tratta di un problema secondario, dal momento che le forme comuni di mal di gola tendono a risolversi spontaneamente, grazie al pronto intervento del sistema immunitario, e gli unici rimedi realmente necessari sono quelli sintomatici, che aiutano ad alleviare i disagi locali in attesa di una piena guarigione, che non tarderà ad arrivare.

I rimedi utili in prima battuta

Gran parte dei mal di gola di cui si può soffrire durante l'inverno e nei cambi di stagione sono di natura virale (85-95% degli episodi in età adulta), ma anche nei pochi casi in cui a determinarli sono batteri (per lo più streptococchi del gruppo A) per contrastarli non sono quasi mai necessari antibiotici, una classe di farmaci cui si deve ricorrere il meno possibile e soltanto quando è il medico a prescriverli.

Soprattutto nei primi giorni dall'esordio dei sintomi, i rimedi più utili e consigliabili sono orientati ad attenuare l'infiammazione delle mucose della gola, dalla quale dipendono il brucione, il dolore, l'ipersensibilità, il gonfiore e (talvolta) il lieve prurito che rendono fastidioso respirare, parlare e deglutire.

Tra le molte formulazioni reperibili in farmacia, acquistabili senza ricetta medica, si sono dimostrate molto efficaci in questo senso le pastiglie a base di flurbiprofene, ketoprofene e naprossene, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sicuri e ben tollerati in adolescenti (dai 12 anni in poi) e adulti, che offrono il duplice vantaggio, rispetto ai prodotti antisettici, sia di avere una durata d’azione maggiore, sia di agire direttamente sull’infiammazione, causa dei sintomi più fastidiosi, come dolore, difficoltà a deglutire e gonfiore alla gola.

Per trarne i massimi benefici, le pastiglie vanno assunte una per volta, lasciandole sciogliere lentamente e completamente in bocca, senza masticarle né deglutirle. I sintomi del mal di gola inizieranno a migliorare dopo 10-15 minuti, con un beneficio massimo dopo mezz'ora, che si manterrà nelle 6 ore successive. Per permettere al principio attivo di esercitare un'azione completa e ottimale è consigliabile non bere né mangiare per circa un'ora dopo aver assunto il farmaco.

Le pastiglie possono essere assunte al bisogno, anche più volte al giorno, ma sempre rispettando un intervallo di almeno 3-6 ore tra due assunzioni successive e senza superare il dosaggio massimo raccomandato di 8 compresse nell'arco di 24 ore. Se tra un'assunzione e l'altra si avverte comunque un po' di fastidio residuo alla gola non si devono assumere altri farmaci, ma è consigliabile:

  • bere spesso acqua o altri liquidi non acidi, a temperatura ambiente o tiepidi (come camomilla, tè, tisane, latte, brodi di verdura o carne poco salati ecc.)
  • mangiare cibi morbidi e freschi (frutta, yogurt, gelato ecc.)
  • succhiare caramelle a base di estratti di menta, eucaliptolo, liquirizia o altre erbe balsamiche, preferibilmente senza zucchero.

Quando rivolgersi al medico

Generalmente, un comune mal di gola lieve o moderato, di origine virale o batterica, migliora nell'arco di 2-3 giorni per sparire completamente entro una settimana, senza la necessità di un intervento medico né l'assunzione di farmaci specifici, oltre ai rimedi sintomatici citati.

Se il disturbo è più severo e associato, per esempio, a un forte raffreddore o a un'influenza, i tempi di guarigione possono essere un po' più lunghi (soprattutto se a esserne interessato è un fumatore, un anziano o una persona per qualche ragione predisposta a disturbi delle vie aeree), ma mai superiori a 7-10 giorni.

Se così non fosse o se il mal di gola dovesse iniziare a ripresentarsi spesso, è indispensabile interpellare il medico per valutare la situazione ed eventualmente procedere agli approfondimenti del caso e a cure specifiche.

Al medico è indispensabile rivolgersi anche quando:

  • il mal di gola è molto intenso e non accenna a diminuire o peggiora nelle prime 24-72 ore
  • sono presenti placche biancastre a livello della faringe o altre alterazioni significative di colore o aspetto delle mucose della lingua, della bocca o della gola
  • il disturbo locale è associato a febbre alta o ad altri sintomi sistemici
  • è presente tosse secca insistente o con molto catarro
  • il dolore, bruciore e/o gonfiore delle mucose sono tali da compromettere la possibilità di respirare bene.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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