Lombalgia: tutti i rimedi

Riposo, terapie fisiche ed esercizi mirati associati, se necessario, a farmaci antiinfiammatori sono i rimedi principali in caso di lombalgia.

Cosa si intende per lombalgia

Con il termine medico “lombalgia”, altrimenti conosciuta come mal di schiena, si indica un dolore che interessa i muscoli e le ossa della parte inferiore della schiena, ovvero la regione lombare-sacrale.

Anche se non può essere considerato a tutti gli effetti una malattia, è uno tra i disturbi più frequenti e associabile a diverse situazioni cliniche, più o meno gravi.

In base alla durata del dolore lombare si distinguono varie forme di lombalgia:

  • lombalgia acuta: di breve durata e che tende a risolversi generalmente nel giro di pochi giorni o al massimo entro le 4 settimane. Si presenta come un dolore molto intenso e improvviso. La tipologia più comune di questa categoria è il cosiddetto “colpo della strega”, di fatto una contrattura muscolare causata da un movimento brusco o da un peso eccessivo
  • lombalgia subacuta: caratterizzata dalla persistenza del dolore per più tempo rispetto alla forma acuta anche se scompare entro le 12 settimane
  • lombalgia cronica: anche se il dolore di norma è più sopportabile rispetto alla fase acuta, è la forma più invalidante in quanto permane per più di 3 mesi compromettendo, nei casi più gravi, anche le normali attività quotidiane.

È importante tuttavia non confondere i termini lombalgia e lombosciatalgia. Nel primo caso infatti il dolore è localizzato a livello del rachide (cioè il raggruppamento di più vertebre di una specifica regione anatomica) lombare, dorsale o di entrambi, mentre nel secondo si estende alla superficie posteriore della coscia a causa del coinvolgimento del nervo sciatico che risulta infiammato.

Quali sono le cause della lombalgia

Le cause della lombalgia possono essere molte, modificabili e non. Tra quelle più comuni si trovano:

  • disturbi a carico della muscolatura o delle articolazioni a livello lombare e sacrale a loro volta determinati, per esempio, da una contrattura muscolare, uno stiramento o una distorsione;
  • infiammazione del nervo sciatico nota anche come “sciatica” o meglio “sciatalgia”.

Numerosi sono anche i fattori di rischio o le condizioni fisiche predisponenti che possono favorire l’insorgenza del mal di schiena:

  • scarsa attività fisica o mantenimento della posizione eretta e statica per lungo tempo (in questo caso il dolore può interessare anche glutei e gambe)
  • sollevare carichi pesanti nel modo scorretto
  • eccessivo sforzo fisico (per esempio praticando sport di potenza come il sollevamento pesi)
  • postura scorretta, soprattutto se mantenuta per un periodo di tempo prolungato
  • sovrappeso e obesità
  • debolezza muscolare
  • fumo
  • stress
  • calzature scomode o non adatte
  • materasso non adeguato a un buon riposo notturno
  • piccoli infortuni
  • colpi di freddo o correnti d’aria
  • gravidanza e ciclo mestruale.

In alcuni casi, il mal di schiena può essere considerato il campanello d’allarme di svariate patologie in corso:

  • malattie a carico delle articolazioni o delle ossa (artrosi, artrite reumatoide, artrite reattiva o psoriasica, osteoartrite, osteoporosi ecc.)
  • deviazioni o compromissioni della colonna e del legamento longitudinale posteriore all’interno del canale vertebrale (scoliosi, ernia del disco intervertebrale o discopatie in generale, spondilolistesi, spondilolisi, frattura di una delle vertebre lombari ecc.)
  • disturbi a livello addominale (appendicite, calcoli, gastroenterite, cisti ecc.)
  • patologie neurologiche associate alla colonna (la “sindrome della cauda equina” per esempio è una patologia neurologica molto grave, nella maggior parte dei casi frutto di una voluminosa ernia al disco lombare e che comporta, se non trattata tempestivamente, il blocco del movimento e incontinenza permanenti)
  • alcune patologie strettamente femminili della zona pelvica (endometriosi, cisti ovariche, fibromi o carcinomi uterini, ecc.)
  • tumori ossei o del midollo.

Come si riconosce una lombalgia

Come anticipato, la lombalgia o mal di schiena non può essere considerata una malattia vera e propria ma più che altro un sintomo di altre condizioni cliniche. Come tutte le manifestazioni sintomatologiche, varia a seconda della causa scatenante e può quindi:

  • presentarsi saltuariamente o in maniera cronica
  • peggiorare con i giorni, mantenersi stabile o scomparire in poco tempo
  • essere accompagnata da altri sintomi più o meno specifici
  • accentuarsi in certi momenti della giornata, dopo uno sforzo fisico, un piccolo movimento di per sé innocuo o manifestarsi anche a riposo.

Se il dolore persiste o per fare una diagnosi più certa di lombalgia e intraprendere dunque la cura migliore, oltre ad ascoltare i sintomi riferiti dal paziente (anamnesi) e alla valutazione fisica, il medico può decidere di prescrivere esami strumentali tra i quali la risonanza magnetica, una TAC o una radiografia nel caso si sospetti la presenza di una lesione da trauma.

Cosa fare in caso di lombalgia

Nonostante il trattamento possa variare a seconda della causa, dell’intensità e dalla storia clinica del paziente, tra i rimedi generalmente raccomandati e attuati ci sono:

  • riposo nei giorni in cui il dolore è più intenso, anche se non totale per non indebolire la muscolatura, ed evitare di sollevare carichi o di compiere sforzi inutili
  • mantenere una moderata attività fisica non appena il dolore lo permette. È stato dimostrato infatti che il mantenersi in movimento accelera la risoluzione del dolore
  • l’applicazione di fasce o creme riscaldanti per rilassare la muscolatura
  • per alleviare un dolore particolarmente fastidioso è utile l’assunzione di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) come per esempio ibuprofene, ketoprofene, diclofenac o naprossene per via orale o topica attraverso pomate, creme, gel o cerotti medicati se il disturbo è localizzato. Per rilassare la muscolatura possono inoltre essere utilizzati alcuni principi attivi miorilassanti
  • applicare pomate, creme o gel fitoterapici. Soprattutto per i casi più lievi, in alternativa o in combinazione all’approccio farmacologico, è possibile ricorrere a prodotti naturali contenenti sostanze attive dalle proprietà antinfiammatorie o lenitive quali per esempio la canfora, il peperoncino o l’arnica
  • sottoporsi a sedute di fisioterapia grazie alle quali uno specialista andrà a praticare nella zona interessata un massaggio decontratturante coordinando inoltre l’esecuzione di esercizi aerobici e di stretching progressivamente più intensi per rinforzare la muscolatura e garantire la completa riabilitazione
  • seguire corsi di rieducazione posturale. Se il vero problema è non riuscire ad assumere o a mantenere una postura corretta, per esempio in ufficio o durante lo studio, praticare la ginnastica posturale sotto la supervisione di uno specialista (fisiatra o fisioterapista) può essere utile per apprendere come facilitare il processo di guarigione e come prevenire ulteriori episodi
  • terapie fisiche alternative. Agopuntura, tecarterapia, laserterapia, infrarossi, massoterapia o l’applicazione di bande adesive elastiche in particolari posizioni (kinesio taping) sono tra i trattamenti riabilitativi che possono dare un beneficio in caso di lombalgia anche se la loro efficacia dipende molto dalla tipologia e dalla causa del dolore.

Se il dolore non passa, anzi tende a peggiorare pur avendo seguito tutti questi accorgimenti, può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche più aggressive (farmaci corticosteroidi, anestetici locali per via iniettiva o analgesici oppioidi), che vanno però sempre assunti sempre sotto il controllo del medico. Talvolta, soprattutto in caso di ernia del disco particolarmente pronunciata o di condizioni cliniche gravi (spondilolistesi o stenosi spinale) risulta indispensabile ricorrere anche al trattamento chirurgico.

Accorgimenti utili nella prevenzione della lombalgia

Considerando come alcune delle cause o dei fattori di rischio della lombalgia dipendono da alcune nostre abitudini scorrette, è possibile giocare d’anticipo puntando sulla prevenzione.

Di seguito sono elencate alcune delle strategie più efficaci per prevenire la comparsa del mal di schiena:

  1. Mantenersi sempre in movimento praticando un’attività fisica adeguata alla nostra età e condizione fisica. Il nuoto o la camminata regolare sono tra gli sport più consigliati. Anche esercizi di pilates o yoga, se svolti correttamente, possono portare benefici in quanto contribuiscono a mantenere l’elasticità della muscolatura.
  2. Alzare i carichi nel modo corretto, abbassandosi e facendo forza anche sulle gambe, non solo sulle braccia e sul tronco.
  3. Assumere una posizione seduta corretta soprattutto se la dobbiamo mantenere per molto tempo. Per facilitare la cosa potrebbe essere utile ricorrere a un supporto all’altezza del tratto lombare da montare per esempio sullo schienale della sedia o da porre nel sedile dell’auto. In alternativa si può optare per una semplice panciera o un bustino da indossare sotto i vestiti, validi aiuti per andare a sostenere il tronco anche quando si sta molto in piedi.
  4. Indossare calzature comode e che vadano ad assecondare e sostenere la normale curvatura della colonna vertebrale, in particolar modo se si richiede di mantenere una posizione eretta a lungo.
  5. Seguire programmi di ginnastica posturale utili, come abbiamo visto, anche in fase di guarigione.
  6. Mantenere il proprio peso nella norma per non andare a caricare eccessivamente le articolazioni, la muscolatura della regione lombare e soprattutto la colonna vertebrale con il conseguente rischio di sviluppare ernie o discopatie, fattori predisponenti il mal di schiena.
  7. Scegliere un materasso ortopedico adatto a sostenere la schiena che eviti di farci curvare eccessivamente la schiena durante il riposo notturno.
  8. Non sottovalutare i fastidi iniziali, soprattutto se persistenti, in quanto potrebbero peggiorare o comportare ulteriori complicazioni.

Silvia Radrezza
Silvia Radrezza
Nata e cresciuta ai piedi dei colli euganei, inizia il suo percorso di studi frequentando il liceo classico, abbracciando così la cultura letteraria. Di carattere curioso e pronto alle sfide, tranne quelle sportive, il suo interesse viene subito catturato dalla ricerca scientifica prima attraverso la tesi sperimentale per la laurea in Farmacia conseguita presso l’Università di Ferrara e, successivamente, con un Master in Ricerca Clinica all’Università degli Studi di Milano. La sua esperienza di giovane ricercatrice continua all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano e prosegue tutt’ora con il percorso di dottorato in Scienze Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Milano. Accanto alla passione per la scienza coltiva anche l’amore per la lettura e la scrittura che la porta, nel luglio del 2017, a entrare a far parte del team di Clorofilla come freelance e a scrivere per SapereSalute.it. Golosa come pochi, nel tempo libero adora sperimentare nuove ricette preparando dolci che deliziano il palato di colleghi e amici, magari sulle note di un brano di musica classica.

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