- Che cos’è
- Attività
- Perché si usa
- Come si usa
- Precauzioni ed effetti indesiderati
- Interazioni
- Valori nutrizionali
Che cos’è
Il Cardo mariano è una pianta erbacea biennale alta circa un metro e diffusa in tutta l'area del mediterraneo il cui nome botanico è Silybum marianum.
Dai suoi semi e dai fiori si ricava un gruppo di sostanze denominato silimarina e costituito da alcuni flavonoidi e altre sostanze quali oli polinsaturi, taxifolina, quercetina, lapigenina.
Attività
La silimarina ha una forte attività protettiva del fegato. Protegge le cellule epatiche dal danno causato da sostanze tossiche come la falloidina del fungo Amanita falloide, l'alcol, i farmaci, gli insetticidi o gli antiparassitari.
Tale principio attivo sembra in grado di stabilizzare la membrana delle cellule epatiche. Lo fa inibendo i processi di lipoperossidazione, cioè i danni provocati alle cellule del fegato dai radicali liberi. Gli estratti di cardo mariano infatti catturano i radicali liberi impedendo loro di formare con le membrane cellulari i lipoperossidi, estremamente tossici per il fegato.
Inoltre il Cardo mariano stimola la produzione di cellule epatiche nuove, probabilmente favorendo la sintesi proteica.
Il Cardo mariano è anche in grado di migliorare i risultati degli esami epatici nei soggetti che hanno subito danni al fegato. Sembra inibire la produzione di leucotriene, con un effetto di prevenzione delle reazioni allergiche e infiammatorie.
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Perché si usa
È utilizzato negli ospedali nei casi di avvelenamento causato dal fungo Amanita phalloides, grazie alla sua azione disintossicante allo studio già da diversi decenni, e come epatoprotettore nelle terapie farmacologiche che possono creare danni al fegato come la tacrina.
Si utilizza inoltre come coadiuvante in pazienti con danno al fegato causato da epatite A, B o C.
Nei forti bevitori, anche in caso di cirrosi, il Cardo mariano migliora lo stato delle cellule del fegato e riduce le transaminasi. Aiuta inoltre nei problemi digestivi che dipendono dal fegato, nelle dispepsie e nei dolori intestinali.
Per le sue proprietà antiossidanti si utilizza anche in cosmetica nelle creme antirughe e nelle creme per la protezione solare; ne esistono anche versioni in gel o in soluzioni liquide da utilizzare nel trattamento della cellulite e degli inestetismi cutanei. L’utilizzo del cardo mariano nel campo della cosmesi, comunque, sebbene diffuso, non trova riscontri scientifici favorevoli.
Alcuni produttori ed erboristi consigliano poi l’impiego del cardo mariano anche per altri scopi, quali il controllo del peso corporeo, il trattamento di mal di testa, dolori mestruali e febbre, ma anche stitichezza e meteorismo; tuttavia, non esistono conferme dell’efficacia della pianta nel contrasto di queste patologie e condizioni.
Come si usa
Generalmente si utilizza l'estratto secco titolato in silimarina minimo all'1%. Se ne assumono 600-1200 mg al giorno suddivisi in due somministrazione lontane dai pasti, magari al mattino presto o prima di andare a letto.
Il cardo mariano figura anche tra gli ingredienti di molti prodotti di origine naturale, come tisane bio, olio essenziale concentrato o estratti vegetali da assumere al bisogno; tali preparazioni si trovano facilmente in tutte le erboristerie, generalmente a un costo contenuto. Chi vive in ambienti in cui la pianta cresce spontanea può utilizzarla intera, dalla radice al fiore, per decotti o semplicemente – previa accurata pulizia – come alimento, nonostante il suo gusto amaro non incontri i favori di ogni palato.
Il cardo mariano può essere anche trovato in altre specifiche formulazioni, come pastiglie o compresse; in questo caso, giacché il prodotto costituisce a tutti gli effetti un integratore alimentare, è sempre bene seguire le indicazioni riportate dal produttore sulla confezione e, ove possibile, chiedere consiglio al proprio medico di fiducia.
Si ricorda che l’uso di integratori, anche naturali, acquista efficacia nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano, e non può sostituire gli effetti benefici dell’una o dell’altro. L’integratore, inoltre, deve sempre essere di alta qualità e preparato a partire da una formula trasparente, ove possibile biologica e priva di conservanti o altri additivi chimici.
Precauzioni e effetti indesiderati
A dosi elevate può provocare nausea e vomito nei primi giorni di somministrazione. Non va quindi utilizzato in gravidanza e allattamento, quando cioè l’organismo è già sottoposto a problematiche di questo genere.
L’uso di cardo mariano, comunque, a meno che non sia ad elevata concentrazione, non provoca in genere effetti collaterali degni di nota. Per precauzione, comunque, si consiglia di chiedere sempre consiglio al proprio medico prima di assumerlo, in particolare se si soffre di patologie come l’ipertensione o condizioni croniche di vario genere.
Interazioni
La tiramina contenuta nel Cardo mariano può interagire con i farmaci antidepressivi inibitori delle monoaminossidasi e può anche aumentare la pressione arteriosa, pertanto va usato con cautela dai soggetti ipertesi o che assumono antidepressivi cosiddetti IMAO.
Valori nutrizionali
Nella seguente tabella sono indicati le calorie e i valori nutrizionali per 100 g di cardo.
Kcal | 17 |
Fibre | 1,6 g |
Zuccheri | 3,9 g |
Proteine | 0,7 g |
Grassi | 0,1 g |
Carboidrati | 4 g |
Potassio | 400 mg |
Sodio | 170 mg |
Calcio | 70 mg |
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