Impossibile dormire! Il sonno è tanto, ma le gambe sembrano voler vivere una vita propria, agitarsi, muoversi: meglio alzarsi e sgranchirle un poco.
La sindrome delle gambe senza riposo colpisce, con maggiore o minore intensità, dal cinque al dieci per cento della popolazione.
Si manifesta come una spiacevole sensazione agli arti inferiori che spinge ad agitare le gambe. E in effetti, è sufficiente muoverle o mettersi a camminare perché il disturbo svanisca in breve tempo, salvo ripresentarsi appena si torna a coricarsi.
Questa sensazione è descritta a molte persone che ne soffrono come un bruciore, un formicolio, un prurito, ma per lo più si sente solamente un irrefrenabile bisogno di muoversi.
In genere la causa non è nota, di definisce pertanto un disturbo “idiopatico”. Mediamente però, nel 20 per cento dei casi, è secondario o a una carenza di ferro (facilmente verificabile con un semplice esame del sangue), di magnesio o di vitamine, in particolare di vitamina B12 e acido folico.
In questo caso è facile porvi rimedio con una maggiore attenzione alla dieta o con semplici integratori.
Fonti alimentari | |
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Vitamina B12 | Carne, latticini, fegato, uova, pesce, molluschi |
Acido folico | Verdure a foglia verde, legumi, cereali integrali, lievito di birra |
Pur essendo ancora sconosciuta la sua origine, non di rado si presenta fra i membri di una stessa famiglia, ciò dimostra l'esistenza di una componente genetica.
Secondo ricerche recenti sembra che il disturbo sia legato una eccessiva sensibilità delle gambe, dovuto a sua volta a un problema nel metabolismo della dopamina, un mediatore utilizzato dai neuroni per comunicare tra loro.
Per quanto possa essere fastidioso, non rappresenta un pericolo per la salute, anche se nei casi più gravi può rendere davvero difficile godere di un riposo veramente ristoratore e, tra gli uomini che ne soffrono frequentemente, vi è un maggior rischio di incorrere in un disturbo di erezione.
Solitamente fa il suo esordio nella mezza età, ma colpisce anche le donne durante la gravidanza. In questi casi, peraltro, il disturbo scompare dopo il parto.
Che cosa fare e cosa evitare
Non esiste una vera e propria terapia della sindrome delle gambe senza riposo. Si può però ricorrere ad alcuni accorgimenti che di solito consentono un netto miglioramento dei sintomi.
Per prima cosa occorre ridurre lo stress e aiutare i muscoli delle gambe a scaricare la tensione.
Durante il giorno bisogna evitare di restare immobili per molte ore di seguito e, anche se si svolge un lavoro alla scrivania. Èopportuno alzarsi ogni tanto per sgranchire le gambe.
Può essere utile fare attività fisica, meglio se di mattina. Alla sera si può ricorrere a massaggi, bagni o impacchi caldi o a brevi esercizi di stretching dolce. Anche tecniche di biofeedback, meditazione o yoga possono essere d'aiuto.
Bisogna poi fare attenzione all'alimentazione, attenendosi a tutte le prescrizioni dietetiche consigliate per i disturbi del sonno, evitando pasti serali pesanti e troppo speziati.
In particolare, vanno evitati gli alcolici e il caffè, soprattutto nel pomeriggio o alla sera: anche se apparentemente il caffè allevia al momento i sintomi, in realtà l'effetto della bevanda è quello di spostarne a un'ora più tarda l'insorgenza, peraltro intensificandoli.
È quindi buona norma astenersi dall'assumere caffeina che, va ricordato, è presente anche nel tè, nel cioccolato e in molte bevande gassate.
È anche bene cercare di mantenere un ritmo di sonno veglia regolare, andando a dormire e svegliandosi sempre alla stessa ora, ma attenzione: alcune persone che soffrono di questa sindrome hanno tratto beneficio da uno spostamento degli orari, coricandosi a un’ora più tarda per svegliarsi più tardi, in modo da mantenere comunque un numero adeguato di ore di sonno.
Nei rari in cui il disturbo interferisce pesantemente con la possibilità di riposarsi e i tentativi di porvi rimedio con gli accorgimenti indicati siano risultati inefficaci, si può ricorrere, sotto attento controllo medico, a farmaci solitamente utilizzati nella terapia del Parkinson e dell'epilessia.
Questi, tuttavia, oltre a indurre sonnolenza, non sono privi di effetti collaterali e in un numero sia pur ridotto di casi, a lungo andare possono provocare un peggioramento dei sintomi.