Fans, fisioterapia e plantari su misura sono i rimedi più utili quando il dolore è causato da una tendinite.
Quando si parla di tendinite del piede, nella stragrande maggioranza dei casi, ci si riferisce all’infiammazione acuta del tendine d’Achille, corrispondente al “cordone” fibroso presente nella parte posteriore della caviglia, che collega i muscoli del polpaccio all’osso del calcagno.
La zona dei piedi è continuamente sottoposta a sforzo e movimenti, e questo la rende più propensa ad andare incontro a infiammazioni, problemi e distorsioni. La tendinite (detta anche tendinopatia achillea), può essere estremamente fastidiosa e dolorosa. Nei casi più gravi, alcuni soggetti possono anche andare incontro a un a rottura del tendine.
Runner, ballerini, sportivi accaniti o improvvisati sono senz’altro tra le categorie di persone più a rischio di essere interessati da tendinite del piede a causa degli elevati stress meccanici acuti e cronici che impongono a questa parte del corpo. Ma non sono i soli.
Anche persone mediamente poco attive come gli anziani possono andare incontro a episodi di infiammazione e dolore tali da impedire di camminare per alcuni giorni. In questo caso, all’origine del problema ci sono per lo più situazioni di artrosi o artrite a carico dell’articolazione della caviglia che, comportando un uso non ergonomico del piede, contribuiscono a irritare il tendine d’Achille.
Non a caso, è frequente che l'infiammazione del tendine possa essere causata da problemi riconducibili all'anatomia della gamba, del piede, e alla postura. Ad esempio, una patologia come l'artrite reumatoide può portare allo sviluppo del piede cavo: una malformazione che, oltre a causare dolore al piede, può compromettere il modo di camminare e di mantenere una postura corretta.
Un’ulteriore categoria tendenzialmente sedentaria che, a ogni età, è esposta a un aumentato rischio di sviluppare questa e altre forme di tendinite del piede è costituita dalle persone in sovrappeso od obese, a causa del carico di lavoro extra e dello stress meccanico imposto a piede e caviglia praticamente a ogni passo.
Se il tendine di Achille viene sottoposto a uno sforzo eccessivo, e con movimenti ripetitivi, può andare incontro a una lenta ma inesorabile usura. Con un'eccessiva debolezza, infatti, l'anatomia del piede potrebbe non essere in grado di reggere il peso del corpo, rischiando anche di causare un infortunio.
Infine, anche delle infezioni, fortunatamente più rare, possono colpire l'apparato scheletrico, e di conseguenza anche i tendini, causando problemi e infiammazioni.
Come sedare infiammazione e dolore
A prescindere dalla causa specifica, le tendiniti del piede si riconoscono per la graduale insorgenza di un dolore infiammatorio acuto, esasperato dal movimento del tendine interessato e, in particolare, dalla flessione e distensione, soprattutto sotto carico. Nei casi lievi-moderati, il fastidio può essere modesto, ma quando la tendinite si aggrava diventa difficile camminare o addirittura mettere le scarpe.
Inoltre, uno sforzo continuo e prolungato, durante l'infiammazione del tendine di Achille, potrebbe essere causa di dolore anche nelle zone circostanti. L'apparato muscolare della gamba, ad esempio, potrebbe risentirne, come anche le articolazioni del ginocchio.
Fortunatamente, gran parte delle tendiniti che possono insorgere nella vita quotidiana non sono gravi e possono essere alleviate mantenendo il piede a riposo per alcuni giorni.
Si può applicare ghiaccio per ridurre il gonfiore e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per il dolore e l’infiammazione, si può scegliere tra formulazioni topiche, come gel a base di ibuprofene, o compresse da deglutire, sempre a base di ibuprofene o naprossene sodico.
La terapia da automedicazione con i FANS è solitamente di 4-5 giorni, terminati i quali è bene ricorrere al consulto medico laddove il dolore persista. È bene ricorrere a uno specialista anche qualora gli episodi dolorosi siano frequenti, magari a seguito di attività fisica o di lunghi periodi passati in piedi, per scongiurare la presenza di alterazioni articolari o anatomiche che predispongono all’insorgenza della tendinite. In entrambi i casi, ci si può avvalere di comuni formulazioni da banco, acquistabili in farmacia, senza ricetta.
Un consulto medico diventa, invece, importante quando il dolore è oggettivamente molto intenso e non viene attenuato da FANS topici o per bocca (per esempio, ibuprofene o naprossene sodico in compresse), assunti per 3-4 giorni ai dosaggi indicati sulle confezioni o dal farmacista.
In questi casi, è importante verificare che il tendine non sia lesionato: se così fosse, si dovranno pianificare trattamenti più invasivi (intervento chirurgico). Ma va precisato che si tratta di un’eventualità abbastanza rara che, in genere, riguarda soltanto chi ha subito un trauma o ha praticato un’attività sportiva molto intensa a lungo, in modo improprio o con calzature non adatte.
La chirurgia, nel caso di rottura del tendine, consiste nella riparazione della lesione mediante una speciale sutura. Senza di essa, il tendine potrebbe non essere in grado di risarcire da solo e in maniera completa, causando delle recidive e una frequente ricomparsa del dolore, soprattutto nei pazienti più attivi.
Un ortopedico o un medico dello sport andrebbero interpellati anche se una tendinite del piede di una certa importanza si ripresenta spesso, causando frequenti interruzioni dell’attività sportiva o lavorativa. In questi casi, è necessario capire se esistono alterazioni articolari o anatomiche a livello della caviglia o del piede che predispongono all’insorgenza della tendinite. Le indagini strumentali utili a questo scopo sono la radiografia, l’ecografia e la risonanza magnetica (quest’ultima, in realtà, necessaria e appropriata soltanto qualora si ipotizzi di intervenire chirurgicamente per riparare una lesione significativa del tendine d’Achille).
Verificata la sintomatologia, ed eseguiti i test necessari, lo specialista in ortopedia sarà in grado di consigliare le strategie più adatte per alleviare il dolore, e riportare il tendine a un ottimo stato di salute.
In alcuni casi, può essere consigliato un trattamento a ultrasuoni, direttamente sulla zona dolente, per cercare di diminuire il fastidio e lo stato infiammatorio.
Accorgimenti aggiuntivi
Dopo una tendinite di una certa importanza e in caso di tendiniti ricorrenti, può essere utile prevedere un ciclo di fisioterapia finalizzata a rinforzare i muscoli di sostegno di piede e caviglia, oltre al tendine stesso, e ad apprendere una tecnica di appoggio e camminata più ergonomica.
La fisioterapia è consigliabile soprattutto agli anziani che, proprio a causa dell’età, presentano muscoli di sostegno indeboliti, tendini e legamenti meno tonici ed elastici e tessuti articolari compromessi. L’esercizio mirato permetterà di rendere più sicura la deambulazione, contribuendo anche a ridurre il rischio di cadute, dagli esiti potenzialmente molto negativi in età avanzata.
Un aiuto aggiuntivo, utile a ogni età, è invece rappresentato dai plantari sagomati da inserire nelle scarpe per supportare meglio l’arco plantare e ridurre le sollecitazioni trasmesse al tendine d’Achille e ai tendini degli estensori delle dita.
Per le persone che in passato hanno sofferto di tendinite o di altri disturbi del piede, come ad esempio la fascite plantare, è consigliabile attuare strategie di prevenzione quotidiane. Ad esempio, l'utilizzo di scarpe con il tacco potrebbe affaticare eccessivamente la pianta del piede, portando all'insorgenza di una tendinite tibiale posteriore.
Accorgimenti preventivi, raccomandabili soprattutto a chi pratica abitualmente un’attività sportiva che coinvolge il piede, ma vantaggiosi per tutti comprendono:
- scegliere calzature comode, che si adattino perfettamente al piede, e sostituirle periodicamente
- alternare il tipo di attività fisica praticata, prevedendo sessioni di allenamento che non stressino il piede
- far precedere a ogni allenamento/competizione una fase di riscaldamento ed eseguire esercizi di stretching del piede/caviglia alla fine
- prima di iniziare a praticare uno sport (corsa compresa) rivolgersi a un istruttore esperto per apprendere la tecnica corretta e l’uso appropriato dell’attrezzatura
- scegliere e adattare l’attrezzatura sportiva alle proprie caratteristiche fisiche.