- Che cos’è
- Classificazione istopatologica
- Cause
- Fattori di rischio
- Sintomi più comuni
- Complicazioni
- Le cure
- Prevenzione
- Quando consultare il medico
Tumore maligno della pelle, il melanoma deve essere riconosciuto e trattato in fretta. Ecco come si presenta e quali sono i fattori di rischio.
Che cos’è
Si tratta di un tumore maligno della pelle che può colpire qualsiasi parte del corpo, provocato della proliferazione incontrollata dei melanociti.
I melanociti sono le cellule che (insieme ai cheratinociti) compongono lo strato superficiale della pelle, l'epidermide, e che producono la melanina, il pigmento cutaneo attraverso cui l'organismo si difende dai danni provocati dalle radiazioni ultraviolette.
Può svilupparsi anche sulle mucose (come, ad esempio, quelle di occhi, naso e bocca) e, in particolare sulla congiuntiva; ma, in qualche (raro) caso, si può manifestare anche in sedi extracutanee come l'occhio (melanoma oculare), le meningi o la parte interna delle orecchie. Rarissimo nei bambini, colpisce prevalentemente la fascia di età 30-60 anni.
Considerata un tempo una malattia rara, negli ultimi anni è divenuta più frequente: infatti, i ricercatori hanno notato che la sua incidenza sulla popolazione mondiale, negli ultimi 10 anni, è praticamente raddoppiata; probabilmente anche a causa dell’assottigliamento dello strato di ozono atmosferico che scherma i raggi ultravioletti.
E lo stesso è avvenuto in Italia, dove, secondo alcune stime, negli ultimi dieci anni le nuove diagnosi sono passate da 7.000 a quasi 14.000, e risultano colpiti soprattutto gli under 50 e le donne. La localizzazione del melanoma cutaneo è più frequente nelle parti superiori e inferiori del corpo per le donne, mentre nell’uomo è presente maggiormente sul tronco e sul capo.
A seconda degli strati cutanei che invade, lo sviluppo del melanoma viene suddiviso in diversi stadi, di gravità crescente. Dapprima, infatti, il melanoma interessa solo l’epidermide, quindi invade progressivamente prima il derma superficiale e quindi quello profondo, per raggiungere infine i tessuti sottocutanei.
Secondo il sistema di stadiazione in uso, il melanoma viene inoltre classificato in quattro stadi di gravità, a seconda dell’estensione, della localizzazione e dell'eventuale presenza di ulcerazione. Si parla di stadio I e II per melanoma primitivo localizzato, stadio III quando sono colpiti anche i linfonodi della regione dove si situa la lesione, e stadio IV per il melanoma metastatico, con coinvolgimento di altri organi.
Il melanoma cutaneo è uno dei tumori maligni della pelle, ma non è l’unico. In realtà rappresenta solo il 5% del totale dei tumori cutanei, molto più frequenti ma anche molto più facilmente curabili. Il melanoma è invece la forma di tumore della pelle più aggressiva, e si associa a tassi di mortalità elevati a meno che sia diagnosticato in una fase molto precoce.
Classificazione istopatologica
I melanomi cutanei possono derivare da nevi congeniti (vale a dire da nei presenti fin dalla nascita) oppure possono comparire durante il corso della vita. In questo caso si definiscono melanomi acquisiti.
A seconda del tipo di diffusione, i melanomi si dividono in quattro tipologie, ognuna delle quali sottende una diversa mutazione genetica. L'identificazione di tale tipologia è essenziale all'elaborazione della prognosi del melanoma e quindi alla previsione della sua evoluzione.
Melanoma a diffusione superficiale
Riguarda 76 casi su 100. In genere è asintomatico e si verifica più comunemente sulle gambe, nelle donne, e sul tronco, negli uomini. Solitamente le lesioni sono costituite da una placca con aree in rilievo. La colorazione di base è marrone; sulla lesione possono essere presenti chiazze rosse, bianche, nere e blu o dei piccoli noduli tra il blu e il nero. I margini possono essere dentellati e la macchia può variare dimensioni e colore.
Melanoma nodulare
Rappresenta dal 15 al 30% di tutti i melanomi e può manifestarsi in una parte qualunque del corpo, come una macchia scura o di colore grigio-nero. In genere non dà sintomi ma si estende rapidamente, sviluppando una componente invasiva, ragione per cui viene richiesto, nella maggior parte dei casi, un consulto medico.
Melanoma lentigo maligna
Rappresentando solo il 5% dei casi di melanoma, questa forma è una delle meno frequenti e riguarda maggiormente le persone anziane. Compare in genere sul viso o in aree molto esposte alla luce solare. Si tratta di una chiazza bruna irregolare a sua volta ricoperta di macchie di colore marrone più scuro sparse sulla superficie. Deriva da un’evoluzione della lentigo maligna, che si verifica quando i melanociti maligni invadono il derma. Nella lentigo maligna, invece, sia i melanociti normali sia quelli maligni restano confinati all'epidermide.
Melanoma acrale-lentigginoso
Interessa un caso su dieci ed è la forma più comune negli individui con carnagione scura. Si presenta sulla cute del palmo delle mani e sotto la pianta dei piedi e sulle unghie.
Scopri come tenere sotto controllo i nei in questo articolo.
Cause
All’origine del melanoma c'è una degenerazione maligna dei melanociti, ossia le cellule che producono la melanina, una sostanza indispensabile per difendere la pelle dalle radiazioni solari.
Alla sua insorgenza concorrono diversi fattori, sia genetici sia ambientali, e in particolare l’eccessiva esposizione al sole, i cui raggi ultravioletti possono danneggiare il DNA cellulare, innescando la trasformazione tumorale e favorendo lo sviluppo della malattia.
Fattori di rischio
Sono maggiormente a rischio di sviluppare melanoma le persone che hanno molti nei, molte lentiggini e la pelle chiara. Altri fattori di rischio per il melanoma sono:
- familiarità;
- precedenti gravi scottature solari, con comparsa di vescicole;
- trattamenti con psoraleni più ultravioletti A (PUVA);
- terapia con farmaci immunosoppressori;
- lentiggini;
- carnagione, occhi e capelli chiari;
- molti nevi atipici o pigmentati, in particolare in numero superiore a dieci;
- un altro tumore cutaneo.
Anche le persone che hanno avuto un melanoma sono a maggior rischio di svilupparne uno nuovo, così come quelle che hanno una lesione, comparsa in età adulta, con una superficie superiore ai 6 millimetri o le cui dimensioni siano aumentate rapidamente.
Infine, i lettini solari e le lampade abbronzanti, in quanto fonte di raggi UV, possono causare lo stesso danno e devono quindi essere utilizzate con estrema cautela ed evitate da bambini e adolescenti.
Sintomi più comuni
Spesso, il primo segno è rappresentato dalla modificazione delle dimensioni, della forma, del colore o della sensibilità al tatto di un neo preesistente. Il melanoma può peraltro insorgere su cute apparentemente sana.
Il neo melanomatoso presenta alcune caratteristiche, riassunte in quella che è nota come regola dell’ABCDE.
Caratteristiche melanoma | |
---|---|
Asimmetria | Forma irregolare (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante) |
Bordi | Bordi irregolari e indistinti |
Colore | Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all'interno del neo stesso) |
Dimensioni | Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore |
Evoluzione | Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto |
Complicazioni
Il melanoma è un tumore aggressivo che metastatizza facilmente. Le metastasi più frequenti sono ai linfonodi extra-regionali, al polmone, al fegato, al cervello, alle ossa.
I melanomi il cui spessore è superiore al millimetro presentano un rischio più elevato di progressione e di metastatizzarsi nei linfonodi e nei vasi sanguigni.
Alcuni studi hanno messo in evidenza una possibile relazione, nelle donne, tra la presenza di un numero elevato di nevi e il rischio aumentato di sviluppare una neoplasia del seno appartenente alla tipologia estrogeno-positivi, probabilmente per il ruolo degli ormoni femminili sull’attività dei melanociti. Non si tratta tuttavia di una relazione causa-effetto.
Le cure
La terapia dipende dallo stadio in cui si trova la malattia, fermo restando che l’asportazione chirurgica del neo è il trattamento d’elezione.
Se il melanoma è allo stadio iniziale può essere sufficiente l’asportazione del solo nevo con una piccola parte di tessuto circostante, con una percentuale di guarigione superiore al 90 per cento.
Se lo spessore del tumore è maggiore si procede anche all’asportazione del linfonodo sentinella (il più vicino) per vedere se contiene già cellule tumorali. Negli stadi più avanzati, alla terapia chirurgica si affiancano chemioterapia e/o immunoterapia (per stimolare il sistema immunitario) e/o radioterapia, e, di solito, la scelta tra la combinazione di più trattamenti e quello singolo viene effettuata in base alle esigenze del paziente.
Oltre a questi, poi, vengono utilizzate anche terapie mirate, che prevedono l'impiego di farmaci pensati per agire su specifiche mutazione del DNA (come quella del gene BRAF) e terapie cosiddette loco-regionali, che consistono nella somministrazione di alte dosi farmaci su singole parti del corpo.
La diagnosi precoce è il fattore più importante: infatti, l’esito della malattia può essere molto diverso a seconda dell’estensione del melanoma, e peggiora progressivamente con l'aumentare dello spessore della lesione. L'anamnesi viene sempre fatta attraverso una biopsia, ovvero tramite il prelievo di un campione di tessuto poi analizzato in laboratorio al microscopio. Di norma, però, questa fase è preceduta da una visita completa, che è essenziale per la valutazione della storia clinica della persona, e da un esame visivo della pelle, condotto mediante un dermatoscopio, uno strumento che ne consente l'ingrandimento e l'illuminazione.
A volte possono essere prescritti anche altri esami, come la radiografia del torace, la tac, la pet e la risonanza magnetica, al fine di comprendere se e fino a dove la malattia si è estesa.
Come accade anche per altre neoplasie, non si può parlare di un unico tumore, ma di tante diverse tipologie molecolari di melanoma, caratterizzate, a livello cellulare, da diverse mutazioni genetiche che ne regolano la crescita e che rispondono diversamente alle terapie.
I progressi della ricerca stanno evidenziando caratteristiche della malattia in base alle quali in futuro sarà possibile mettere a punto terapie personalizzate.
Prevenzione
Il sole è uno dei principali responsabili dell’insorgenza dei tumori della pelle: non solo dei melanomi, ma per esempio anche del carcinoma spinocellulare e di quello basocellulare, più frequente nelle persone che hanno trascorso molto tempo della propria vita lavorando all'aperto.
Per quanto riguarda il melanoma, alla base della prevenzione vi è una esposizione al sole attenta e controllata. Occorre quindi:
- evitare l’esposizione prolungata nelle ore più calde, quando i raggi solari sono particolarmente forti;
- se si deve restare comunque all’aperto è bene indossare una maglietta o camicia a maniche lunghe e cappelli con visiera;
- usare creme solari ad alta protezione e adeguate al proprio tipo di pelle, da applicare spesso in modo da assicurare una copertura continua;
- controllare periodicamente i nevi, sia consultando un dermatologo sia osservando autonomamente la propria pelle. Per le persone con molti nevi viene eseguita una mappatura che permette di controllarne l’evoluzione nel tempo;
- curare l’alimentazione, assumendo cibi ricchi di vitamine, soprattutto A, C, E, D.
Nel caso dei bambini, poi, occorre fare molta attenzione perché la loro pelle è molto sensibile alle scottature.
Quando consultare il medico
Dato che la prognosi e la possibilità di guarigione dipendono in maniera essenziale dalla tempestività con cui viene identificato il tumore, è bene consultare il medico di fronte a qualsiasi modificazione si noti in nevi che si hanno, come pure qualsiasi nuovo nevo sospetto (come ad esempio un nevo che mostri di crescere rapidamente).
Altri campanelli d'allarme per cui è necessario il parere del dermatologo sono un nevo che sanguina, che genera prurito o che è circondato da un nodulo o da un'area arrossata.