I sintomi influenzali sono comuni anche a molte altre affezioni, e spesso confondono. Soprattutto agli inizi. Ecco come orientarsi.
Sembra facile dire: è un’influenza. Ma non sempre quei sintomi che tutti conoscono sono facilmente riconducibili a un’infezione da parte di un virus influenzale.
Ci sono infatti diverse malattie che, almeno in una fase iniziale, possono essere scambiate per influenza, soprattutto se si manifestano nel corso della stagione epidemica, tra dicembre e marzo.
Nei bambini è più facile confondersi
Ci sono malattie infettive che colpiscono i bambini e che spesso sono scambiate per influenza. Per esempio la sesta malattia: interessa i primi due anni di vita, causa due-tre giorni di febbre senza altri sintomi particolari, a parte un eventuale calo di vivacità.
Quando la temperatura corporea torna normale, di solito in modo improvviso, compaiono sulla pelle le tipiche macchie che permettono il riconoscimento.
Un’altra infezione che può trarre in inganno è il morbillo, oggi per fortuna sempre meno frequente grazie alla vaccinazione.
Ha un tempo di incubazione molto più lungo dell’influenza (10-14 giorni rispetto ai 2-5 giorni di quest’ultima), e i primi segni (forte raffreddore, fastidio alla luce, febbre) orienterebbero in una direzione ben diversa se non fosse poi l’eruzione cutanea, inconfondibile, a svelare la malattia.
Lo stesso dicasi per la varicella e la rosolia, che spesso, nelle prime ore, prima del tipico esantema, mimano una sindrome influenzale.
Anche nell’adulto ci si può sbagliare
Oltre alla famiglia di virus parainfluenzali, che inducono un quadro molto simile a quello dell’influenza, ci sono poi numerosi microrganismi che possono ostacolare o confondere la diagnosi.
Spetta al medico formularla, ma giova ricordare che un’accurata segnalazione dei sintomi e della propria “storia” delle ultime ore (per esempio contatto con altri individui affetti) è un supporto di particolare utilità, soprattutto nei casi in cui potrebbe essere oggettivamente difficile capire se si tratta o no di influenza soltanto sulla base dei sintomi.
Più difficile è differenziare dall’influenza un’infezione da citomegalovirus. È un virus erpetico molto diffuso e pericoloso essenzialmente nella donna in gravidanza non immune e negli individui immunodepressi.
Nella maggior parte dei casi l'infezione decorre inosservata ma, quando si accompagna a sintomi, determina stanchezza, malessere, febbre, ingrossamento delle ghiandole linfatiche e talvolta mal di gola.