Hai l’emicrania? Non bere dalle bottiglie di plastica

Studio USA svela il ruolo di una sostanza chimica usata per produrle nell’insorgenza degli attacchi.

Chi soffre di emicrania, quando ha sete, farebbe meglio a bere l’acqua «del sindaco», ossia quella che esce dal rubinetto. Perché? Perché secondo uno studio realizzato dalla Kansas University, pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences, nelle bottiglie di plastica c’è una sostanza chimica, il bisfenolo A, che aumenta la frequenza degli attacchi e anche la loro intensità.

Per lo stesso motivo, i circa cinque milioni di italiani che hanno a che fare con questo tipo di mal di testa, dovrebbe evitare di cuocere gli alimenti direttamente nel vassoio del microonde. Perché anche lì si nasconde il bisfenolo A.

Stiamo parlando di una sostanza vietata soltanto nei prodotti destinati ai neonati, come per esempio i biberon: alcuni studi hanno messo in evidenza un ruolo del bisfenolo A nell’insorgenza dell’infarto, nell’infertilità e nell’obesità.

Se vuoi conoscere le differenza tra emicrania e un normale mal di testa leggi questo articolo.

Per dimostrare questa correlazione, gli esperti USA hanno somministrato bisfenolo A ad alcuni topi scoprendo che dopo soltanto mezz’ora apparivano meno attivi, si tenevano alla larga da rumori e luci e mostravano i segni tipici di un indolenzimento alla testa.

Se vuoi saperne di più sull’emicrania guarda l’intervista al neurologo Angelo Zilioli.

Leggi il dossier MAL DI TESTA

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