Diarrea gialla

L'aspetto delle feci può raccontare molto dello stato di salute di una persona: il colore può svelare quello che è stato mangiato, oppure può essere il campanello dall'allarme di problemi anche significativi, come emorragie gastrointestinali; la consistenza è invece lo specchio della velocità di transito nell'intestino.

Esistono addirittura dei criteri (riassunti nella cosiddetta “scala di Bristol”) che permettono di classificarle proprio in base a forma e consistenza, facendo corrispondere le feci “caprine” (dalla forma a palline di consistenza dura) a un transito molto lento e le feci liquide al transito più veloce possibile.

Quando si parla di diarrea ci si riferisce all'emissione di feci liquide o semiliquide, che può avvenire con una frequenza di defecazione maggiore della norma. La diarrea può manifestarsi a qualunque età e colpisce sia uomini che donne (anche durante la gravidanza).

Il colore della diarrea può aiutare a spiegare il motivo dell'accelerazione del transito intestinale, che può corrispondere a problemi di salute differenti. Dietro a un mal di pancia associato a diarrea gialla, per esempio, possono nascondersi più cause anche molto diverse fra loro.

Diarrea gialla: cause frequenti

A volte le feci si colorano di giallo a causa di quello che è stato mangiato (tipicamente carote, patate dolci, curcuma e cibi contenenti coloranti gialli).

Anche la presenza di quantità elevate di grassi non digeriti (che a differenza dei grassi digeriti rimangono nell'intestino) può rendere le feci gialle, ma al di là di un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi, questa particolare situazione può essere associata anche a vere e proprie patologie.

Fra le altre sono incluse condizioni che colpiscono il pancreas. Infatti una carenza degli enzimi prodotti da quest'organo può rendere le feci gialle e schiumose proprio a causa della compromissione della digestione dei grassi. La diarrea gialla può per esempio dipendere da una pancreatite cronica, da un'ostruzione dei dotti pancreatici o dalla fibrosi cistica.

Un'altra patologia che può compromettere la digestione portando alla comparsa di diarrea gialla è la celiachia. In questo caso ci si trova di fronte al segnale di un malassorbimento dovuto alla degenerazione della mucosa intestinale causata dalla reazione avversa al glutine. In genere la celiachia si presenta anche con altri sintomi, come dolori addominali con crampi, gonfiore addominale, diminuzione dell'appetito, nausea, vomito, perdita di peso, stanchezza e debolezza, dolore ai muscoli, intolleranza ai latticini. Una diagnosi certa si può avere solo attraverso il dosaggio sierologico di specifici anticorpi (anti-transglutaminasi, anti-endomisio e IgA totali) e una biopsia della mucosa duodenale mediante duodenoscopia (non colonscopia).  

Altre possibili cause di diarrea gialla sono la cosiddetta diarrea del viaggiatore e la giardiasi, causate rispettivamente dal batterio Escherichia coli e dal parassita Giardia lamblia

La comparsa di diarrea gialla può quindi dipendere da un disturbo acuto o cronico. Nel primo caso le evacuzioni sono frequenti, con diarrea acquosa nelle fasi più precoci, ma col tempo tendono ad assumere un aspetto più grasso e a diventare maleodoranti; in caso di diarrea cronica le feci sono invece tipicamente gialle, grasse e maleodoranti, e le scariche di diarrea possono alternarsi a fasi di stitichezza.

La diarrea gialla è stata associata anche a:

  • problemi a fegato e cistifellea (come una colecistite o un'infiammazione dovuta a malattie infettive come le epatiti) che, alterando la secrezione di sali biliari nell'intestino, compromettono la buona digestione
  • disturbi del tratto gastrointestinale, in particolare il reflusso gastroesofageo, caratterizzato dal passaggio del contenuto dello stomaco nell'esofago
  • assunzione di farmaci per la perdita di peso, che fanno accumulare quantità elevate di grassi nelle feci
  • un'accelerazione del transito intestinale associata allo stress, all'ansia e a condizioni in cui l'ansia gioca un ruolo significativo, come la sindrome del colon irritabile.

In quest’ultimo caso il colore è da attribuire non solo ai grassi non digeriti, ma anche alla presenza di bilirubina. Questa sostanza, prodotta dal fegato, durante il passaggio nell'intestino viene generalmente convertita nella molecola che conferisce alle feci il colore marrone. Tuttavia, se il transito intestinale è troppo veloce la bilirubina si accumula nelle feci, conferendo loro un colore giallastro.

Rivolgersi al medico è fondamentale in presenza di febbre, vomito, dolori addominali, pus nelle feci, difficoltà a produrre urine, problemi respiratori, svenimenti e confusione mentale.

Diarrea gialla nei bambini

Per quanto riguarda più nello specifico i bambini, il giallo può essere un colore normale per le feci; è la tonalità tipica, per esempio, delle feci dei neonati allattati al seno in modo esclusivo.

In generale, vengono considerate preoccupanti solo le feci rosse, nere o bianche (perché possono essere associate alla presenza di sangue e muco), e anche in questi casi non è sempre da escludere a priori che il colore possa dipendere da quello che i bambini con diarrea hanno mangiato.

Se è altamente probabile che il colore dipenda dall'alimentazione, può essere sufficiente attendere che tutto ritorni nella norma, altrimenti è bene rivolgersi al pediatra e seguire i suoi consigli o recarsi al pronto soccorso. Per esempio, come negli adulti, anche nei bambini la diarrea gialla può essere scatenata dalla celiachia.

Fra le cause più comuni di diarrea nei bambini c'è la gastroenterite virale, in cui i problemi intestinali sono spesso associati a nausea e vomito. Oltre ai virus, anche infezioni da parte di batteri e parassiti (inclusa la giardiasi, che può colpire anche adulti e anziani) possono scatenare diarrea nei bambini.

Altre possibili cause di diarrea nei bambini sono:

Diarrea gialla: rimedi più efficaci

Il rimedio più efficace per trattare la diarrea gialla dipende dalle cause scatenanti.

Per esempio, in caso di celiachia né i farmaci antidiarroici né altri medicinali, integratori o rimedi erboristici possono aiutare a combattere il problema: l'unica terapia possibile è una dieta estremamente controllata che escluda completamente i cibi contenenti glutine.

Se la causa scatenante è invece la diarrea del viaggiatore, solitamente non sono necessari farmaci e il trattamento con antibiotici è indicato solo nei casi in cui si verificano tre o più episodi di diarrea in 8 ore e si manifestano anche altri sintomi come nausea, vomito, crampi addominali, febbre o sangue nelle feci.

Infine, nel caso in cui la diarrea dipenda da ansia e stress, tecniche di rilassamento, attività fisica regolare e altri rimedi che aiutino a sentirsi più rilassati possono contribuire a combattere il problema. 

Diarrea gialla: cibi da preferire e da evitare

Anche la scelta dell’alimentazione più adatta in caso di diarrea gialla dipende dalle cause del problema.

Come accennato, la dieta riveste un ruolo essenziale quando a causare il disturbo è la celiachia. In questo caso è fondamentale evitare l'assunzione di quantità di glutine anche molto ridotte; basta superare i 10 mg al giorno per scatenare la forte reazione del sistema immunitario che porta al danneggiamento della parete dell'intestino tenue e ai sintomi tipici della celiachia.

Il glutine è presente all'interno di svariati cereali: per evitarlo è necessario escludere dalla propria alimentazione il frumento, la segale, l'orzo, il farro e il triticale in tutte le loro forme e varianti. Non è quindi possibile mangiare il monococco, la spelta, il greunkern, il kamut e il frik, e nemmeno couscous, bulgur, cracked grano e seitan (un vero e proprio concentrato di glutine).

Per quanto riguarda l'avena, è possibile che contenga del glutine. Per questo motivo è bene limitarsi a consumare prodotti che la contengono solo se inclusi nel registro nazionale dei prodotti senza glutine del Ministero della Salute.

È invece possibile mangiare per esempio riso, mais, grano saraceno, amaranto, miglio, quinoa, sorgo e loro derivati senza correre alcun rischio.

Se, invece, il colore giallo è dovuto all'elevato contenuto di grassi è bene cercare di limitare l'assunzione di questi nutrienti, riducendo sia il consumo di alimenti (processati e non) che ne sono ricchi (come alcuni tagli di carne e insaccati, oppure alcuni prodotti da forno) sia l'aggiunta di olio.

In generale, invece, per limitare le conseguenze delle scariche diarroiche e in particolare mettere in atto una strategia di prevenzione della disidratazione, è bene cercare di favorire la reidratazione bevendo acqua (magari con un po' di succo di limone, un classico “rimedio della nonna” contro la diarrea) e consumando alimenti liquidi leggeri (come un brodo vegetale), recuperando così i liquidi persi.

Assumere sali minerali è invece utile per evitare carenze dovute a un loro ridotto assorbimento e una perdita eccessiva con le feci, mentre i fermenti lattici possono essere utili per ripristinare l'equilibrio della flora batterica intestinale (la cui composizione può essere alterata per esempio in seguito a un trattamento antibiotico contro infezioni batteriche).

Ad alcuni alimenti, come il riso, è tradizionalmente attribuito un effetto astringente; per questo sono consigliati in caso di diarrea.

Da evitare, invece, l'assunzione di grandi quantità di fibre, che potrebbero promuovere un effetto lassativo indesiderato quando si è alle prese con un transito intestinale accelerato.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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