Che cos’è
Si parla di diabete gestazionale quando, in una donna non diabetica in gravidanza il glucosio nel sangue (glicemia) aumenta oltre i livelli di guardia.
È quindi una patologia tipica del periodo di gravidanza, e colpisce circa il 12 per cento delle donne incinte.
Nella maggior parte dei casi scompare con il termine della gravidanza, anche se la metà circa delle donne che ne hanno sofferto sviluppano un diabete tipo 2 dopo 5-10 anni dopo il parto.
È diagnosticato tra la ventiquattresima e la trentaquattresima settimana gestazionale, periodo nel quale viene effettuato lo screening diagnostico.
Cause
Negli ultimi anni c’è stata una crescita notevole di questa patologia in tutto il mondo, probabilmente a causa dell’aumento nella frequenza di obesità e della riduzione dell’attività fisica, entrambi fattori di rischio per la patologia.
Durante la gravidanza la placenta secerne diversi ormoni, alcuni dei quali provocano un aumento degli zuccheri nel sangue.
In genere l'organismo reagisce aumentando la produzione di insulina, principale ormone deputato all’utilizzazione degli zuccheri da parte dei tessuti e alla riduzione dei loro livelli nel sangue.
Se il pancreas della madre non riesce a far fronte all’iperglicemia producendo quantitativi di insulina sufficienti, compare il diabete.
Fattori di rischio
I fattori che possono predisporre all’insorgenza di diabete gestazionale sono:
- obesità
- familiarità per malattia diabetica
- diabete gestazionale in una precedente gravidanza
- aver partorito un neonato di peso superiore a 4,5 kg
- età uguale o superiore a 35 anni
Sintomi più comuni
Spesso il diabete gestazionale non si manifesta con sintomi evidenti. Si deve però fare attenzione ad alcuni possibili segnali:
- aumento della sete
- aumento della quantità di urina prodotta
- perdita di peso nonostante aumento della fame
- infezioni frequenti (per esempio cistiti, candidosi eccetera)
- disturbi alla vista.
Complicazioni
Se non è tenuto sotto controllo, il diabete gestazionale può indurre complicazioni sia nella donna sia nel nascituro.
Nella mamma aumenta il rischio di ipertensione gravidica e può indurre alterazioni a carico del fegato. Inoltre, aumenta la probabilità di restare diabetica anche dopo la gravidanza.
Per quanto riguarda il feto, si potrà avere una crescita accelerata con eccessivo aumento del peso (arrivando a termine spesso oltre i 4 chili di peso) che potrebbe rendere necessario il parto cesareo.
I bimbi possono nascere con ittero neonatale e, dopo la nascita, possono avere importanti riduzioni della glicemia, anche pericolose.
Inoltre, possono avere insufficienza respiratoria dovuta a ritardi nella maturazione polmonare.
Più raramente, si può avere un ritardo della crescita fetale.
Diagnosi
Se sono presenti fattori di rischio, il test diagnostico verrà eseguito tra la 16a e la 18a settimana di gravidanza oppure tra la 24a e la 28a settimana.
Il test consiste nell’eseguire una curva da carico orale di glucosio. Ovvero si fanno assumere alla gravida 75 g di glucosio e si misura la glicemia nel sangue prima dell’assunzione, dopo un’ora e dopo due ore.
Si parla di diabete gestazionale quando in una qualsiasi delle misurazioni il valore è superiore ai valori di riferimento.
Terapie
Un diabete gestazionale precocemente diagnosticato e adeguatamente curato non è un problema per il nascituro, l’importante è riconoscerlo e trattarlo in modo efficace, in primo luogo modificando alimentazione e stile di vita.
Anzitutto (in accordo con il diabetologo) si dovranno limitare al minimo gli zuccheri semplici e frazionare pane, pasta, legumi durante la giornata, mantenendo il giusto apporto di calorie. Inoltre, può essere utile tenere conto dell’indice glicemico dei cibi (vedi tabella), in modo da privilegiare quelli a basso indice glicemico.
Alimenti | Indice glicemico |
---|---|
Patate bollite | 96 |
Miele di acacia | 87 |
Pizza | 80 |
Pane integrale | 74 |
Banana | 70 |
Crackers | 50 |
Succo di arancia | 46 |
Fragole | 40 |
Mele | 39 |
Fagioli | 37 |
Il peso deve essere tenuto sotto stretto controllo e si dovrà fare regolarmente una attività fisica moderata che aiuta a tenere costanti i livelli di glucosio nel sangue.
Si dovranno controllare tutti i giorni i livelli di glicemia: se questa risulterà elevata nonostante la dieta potrà essere prescritta una terapia insulinica.
L’insulina contribuisce a raggiungere i livelli di glucosio consigliati e non è in alcun modo dannosa per il feto.