Che cos’è
Molte persone credono che l’anoressia sia una tendenza alla magrezza, un problema passeggero tipico delle adolescenti che non mangiano perché non vogliono ingrassare.
In realtà l’anoressia nervosa è una vera e propria malattia psicologica con conseguenze fisiche anche molto gravi. Può portare a uno stato di denutrizione generale che mette in pericolo la vita.
Cause
Non è sempre possibile individuare le cause dell'anoressia nervosa. Secondo molti studi effettuati in proposito alla base c’è un disagio dell’adolescenza, periodo delicato nel quale soprattutto le ragazze tendono a non apprezzarsi per come sono e desiderano un corpo perfetto, magro e, secondo loro, vincente.
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Sintomi comuni
Nell’anoressia nervosa in genere non è possibile parlare di sintomi, specie nelle fasi più precoci del disturbo. Ci sono però alcuni segnali e comportamenti che devono mettere in allarme: una perdita di peso rilevante associata alla paura di ingrassare anche quando non si è grassi, rifiuto ostinato del cibo.
Spesso l’unico campanello d’allarme presente è la scomparsa delle mestruazioni per almeno tre cicli consecutivi.
Complicazioni
Se chi soffre di anoressia è esortato o obbligato a mangiare in genere si autoinduce il vomito subito dopo il pasto. In tal modo, ai danni causati dalla malnutrizione si aggiungono lesioni all’esofago, il canale che collega stomaco e bocca, e allo smalto dei denti dovute all’acidità del contenuto gastrico rigettato.
I lunghi digiuni causano poi gravi problemi nelle funzionalità renale e cardiaca, disturbi al sistema endocrino (ormonale), osteoporosi e fragilità ossea, con fratture spontanee, alterazioni dermatologiche (per esempio cute secca, unghie fragili, perdita di capelli).
Le cure
La cura dell’anoressia è difficile e complessa. È quindi necessario che la persona malata venga affidata a differenti specialisti (psicologo, psichiatra, endocrinologo, internista, ortopedico, gastroenterologo) che collaborino con il medico di famiglia.
Quando consultare il medico
In caso di anoressia è sempre necessario rivolgersi al medico. La difficoltà può essere quella di riconoscere la malattia all’esordio. Se un ragazzo o una ragazza (tra i 13 e i 16 anni) smette di mangiare a tavola con i familiari oppure dopo mangiato si rinchiude nel bagno e frequenta palestre, piscine o campi sportivi in modo ossessivo si deve sempre sospettare la presenza del disturbo.