Smascherare un’allergia è possibile, facendo attenzione per esempio al momento della giornata o alla stagione dell’anno in cui i sintomi aumentano d’intensità o diventano più frequenti
Starnuti a ripetizione, nasino che cola, tosse secca…. e se non fossero sintomi di un malanno di stagione? Talvolta questi fastidi possono essere infatti causati da una reazione allergica e non da un virus.
Gli allergeni si nascondono nell’aria…
Quando il sistema immunitario reagisce in modo anomalo in seguito all’esposizione a una determinata sostanza, allora si è in presenza di un’allergia.
È un fenomeno in costante aumento, soprattutto nei più piccoli: in Italia circa il 20% dei bambini ha problemi di allergia, mentre negli anni Novanta ne soffriva solo il 7%.
Se è disperso nell’aria, l’allergene viene respirato e scatena in breve tempo la reazione allergica.
Le allergie respiratorie stagionali sono forme molto frequenti. Alla rinite e all’asma si associa spesso la congiuntivite: gli occhi prudono, lacrimano e sono arrossati.
Il clima asciutto e ventoso favorisce il diffondersi degli allergeni, mentre la pioggia “lava” l’aria e porta a un miglioramento dei disturbi.
I calendari pollinici permettono di controllare i periodi in cui i vari pollini arrivano nella propria regione: c’è, ad esempio, il sito dell’Associazione Italiana di Aerobiolgia, http://www.ilpolline.it, che viene aggiornato costantemente.
…nella polvere….
Gli acari della polvere sono un’altra causa di manifestazioni allergiche. Questi microscopici animaletti della famiglia delle zecche e dei ragni si annidano facilmente negli ambienti domestici. Materassi, cuscini, tende, peluche sono le loro sedi preferite.
Se il bambino ha sintomi più forti al mattino appena sveglio (naso che cola, fatica a respirare, tosse…), i responsabili potrebbero essere proprio gli acari che si annidano nel letto.
A cosa fare attenzione? Secrezioni acquose dal naso, stranuti uno dietro l’altro, prurito nasale, sensazione di “naso chiuso”. In alcuni casi il bambino potrebbe soffrire anche di una tosse secca insistente e di difficoltà a respirare.
Per contrastare l’allergia da acari, si possono usare coprimaterassi e copricuscini a base di materiali certificati. È importante pulire tutte le superfici dei mobili con un panno umido, usare un’aspirapolvere con filtri appositi ed eliminare tappeti, peluche e altri oggetti che possono favorire l'accumulo di polvere.
In inverno i bambini passano più tempo in casa, e per questo la pulizia delle stanze deve essere particolarmente accurata.
…e negli animali domestici
Anche il pelo del gatto, del cane o di altri piccoli “pets” come criceti e coniglietti possono dare qualche problema.
Il responsabile dell’allergia non è proprio il pelo, ma una proteina, l’albumina, che si trova nella saliva, nelle ghiandole sebacee e nel sudore. Questo allergene viene sparso sul pelo quando cani e gatti si leccano per lavarsi: da qui la sostanza si diffonde nell'aria.
Tali allergie possono manifestarsi sotto forma di rinite, congiuntivite, orticaria, dermatite da contatto e anche di asma.
La pulizia degli ambienti anche in questo caso è fondamentale, così come evitare che l’animale entri nella camera del bambino allergico e venga a contatto con cuscini e coperte del piccolo.
Che fare?
Se si sospetta che il bambino soffra di allergie respiratorie è bene rivolgersi al proprio pediatra di fiducia o a un allergologo. Lo specialista può prescrivere alcuni test per verificare la sensibilizzazione a sostanze potenzialmente allergeniche. Gli esami si eseguono sulla cute (prick test), o con la ricerca nel sangue di immunoglobuline E (IgE), che risultano elevati in caso di reazioni allergiche. In base ai risultati il medico stabilirà le strategie migliori per combattere l’allergia.