Che cosa sono
I fibrati sono un gruppo di molecole appartenenti alla medesima classe chimica (acidi carbossilici anfipatici) capaci di influenzare il metabolismo lipidico, e in particolare la concentrazione dei trigliceridi nel sangue.
Come tali, fanno parte della vasta categoria dei farmaci cosiddetti ipolipemizzanti.
Meccanismo d'azione
I fibrati esplicano la loro attività ipolipemizzante agendo a diversi livelli: principalmente sul metabolismo dei trigliceridi e delle lipoproteine VLDL (Very Low Density Lipoprotein) che li trasportano, in secondo luogo sul metabolismo del colesterolo. Vediamo come.
Metabolismo dei trigliceridi e delle lipoproteine VLDL | Ne accelerano l'eliminazione dal sangue e riducono la sintesi nel fegato |
Metabolismo del colesterolo | Ne aumentano l'eliminazione attraverso la bile e ne riducono la produzione nel fegato, aumentando al contempo la formazione delle lipoproteine HDL (High Density Lipoprotein) che veicolano il colesterolo destinato alla rimozione (perciò definito “colesterolo buono”) |
Il meccanismo essenziale attraverso il quale i fibrati producono tali effetti è la stimolazione di specifici recettori nucleari (Peroxisomal Proliferator Activated Receptor, PPAR), presenti nelle cellule di diversi tessuti, che regolano l'espressione dei geni coinvolti nella sintesi e nell'attivazione di alcuni enzimi chiave del metabolismo lipoproteico.
Quali sono
Le molecole appartenenti al gruppo dei fibrati attualmente in uso in Italia sono: bezafibrato, fenofibrato e gemfibrozil.
Indicazioni
In base alle più recenti indicazioni dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) i fibrati sono da considerarsi farmaci di prima scelta solo per i pazienti con ipertrigliceridemia grave.
Nel trattamento delle ipercolesterolemia o delle iperlipidemie miste possono essere adottati in seconda battuta quando altri farmaci ipolipemizzanti (statine) siano controindicati o non tollerati oppure associati ad altri farmaci ipolipemizzanti (statine) nei pazienti a rischio se l’uso di questi ultimi da soli non è sufficiente a mantenere i livelli ematici dei lipidi nel range dei valori normali.
Effetti collaterali e controindicazioni
In genere i fibrati sono ben tollerati. Effetti collaterali, registrati nel 5-10% dei pazienti, possono consistere in disturbi gastrointestinali, eruzioni cutanee, orticaria, perdita di capelli, stanchezza e anemia.
Sono stati segnalati casi di alterazione della funzionalità epatica, con modesto aumento dei livelli delle transaminasi epatiche e diminuzione dei livelli di fosfatasi alcalina.
All’impiego dei fibrati in monoterapia è associato il rischio di forme di sofferenza del tessuto muscolare: miosite e rabdomiolisi.
Il rischio di tossicità muscolare aumenta ulteriormente (fino a cinque volte) in caso di associazione con statine.
I fibrati possono interagire con altri farmaci eventualmente assunti contemporaneamente, in particolare con gli anticoagulanti orali, di cui tendono a potenziare l’azione.
L'assunzione di fibrati è controindicata in presenza di insufficienza renale e di disfunzione epatica, oltre che in gravidanza e nei bambini.