Una vita sociale attiva aiuta, tra le altre cose, a tenere lontani i virus influenzale più di quanto si possa pensare. Lo sostiene un gruppo di scienziati australiani.
Che si frequenti una squadra amatoriale di calcio o un’associazione di volontariato non importa. Sembra fondamentale, per la nostra salute, stare insieme agli altri.
Una vita sociale attiva e soddisfacente può avere effetti benefici sulla nostra salute, maggiori anche di quelli indotti da una sana alimentazione e una giusta attività fisica.
Ci sono recenti evidenze, infatti, che partecipare ad attività di gruppo riduce significativamente il rischio di ammalarsi, anche di malattie virali come il raffreddore.
Vita sociale attiva come prevenzione
Secondo i ricercatori delle Università di Exeter e di Queensland, in Australia, l’uomo è un animale sociale, si è evoluto per vivere in gruppi sociali.
Di conseguenza, appartenere a un gruppo migliora non soltanto le prestazioni mentali, le capacità cognitive, la capacità di superare le difficoltà, ma anche le condizioni fisiche.
Sono molte le evidenze che una vita sociale intensa protegga da eventi cardiovascolari e cerebrovascolari (come infarto cardiaco o ictus cerebrale), ma ora si è visto anche che partecipare ad attività di gruppo può realmente proteggere dai raffreddori, più di quanto non ci esponga al rischio di contagio.
A livello fisico, infatti, l’attività sociale riduce lo stress e, di conseguenza, aiuta il sistema nervoso a rimanere in equilibrio, sostenendo l’attività del cuore e del sistema immunitario.