Che gioia il buffo sorriso di un bambino con il primo dentino! Gioia, ma anche dolori: perché la dentizione è causa di fastidi più o meno intensi per il piccolo e di angosce per mamma e papà che partecipano alle sue sofferenze e, talvolta, a notti interrotte da pianti disperati.
«In genere il tormento comincia verso il quarto mese e va avanti fino all'anno e mezzo-due», spiega Ambrogina Pirola, medico pediatra a Lissone e Muggiò (Monza).
«I dentini da latte, chiamati dagli esperti dentatura decidua, sono venti, dieci superiori e dieci inferiori. Di solito crescono prima i due incisivi superiori centrali, poi i due inferiori, quindi i quattro incisi laterali. Per finire, entro i tre anni, i due molaretti e i quattro canini».
Ma ogni bambino ha il “suo” calendario della dentizione: «A volte i molari arrivano prima degli incisivi laterali, per esempio. E non deve preoccupare una eventuale lentezza: di solito basta osservare le gengive per notare la presenza delle gemme dei dentini (il primo può arrivare anche dopo il primo compleanno)» aggiunge.
Gli intervalli di tempo nei quali i denti possono comparire e cadere sono infatti molto variabili:
Quando spuntano | Quando cadono | |
---|---|---|
Incisivo centrale superiore | 7-12 mesi | 6-8 anni |
Incisivo laterale superiore | 9-13 mesi | 7-8 anni |
Primo molare superiore | 13-19 mesi | 9-11 anni |
Canino superiore | 16-22 mesi | 10-12 anni |
Secondo molare superiore | 25-33 mesi | 10-12 anni |
Incisivo centrale inferiore | 6-10 mesi | 6-8 anni |
Incisivo laterale inferiore | 7-16 mesi | 7-8 anni |
Primo molare inferiore | 12-18 mesi | 9-11 anni |
Canino inferiore | 16-23 mesi | 10-12 anni |
Secondo molare inferiore | 20-31 mesi | 10-12 anni |
Nessun problema anche con la nutrizione, perché le gengive sono dure e i piccolini riescono comunque a masticare. Non sono rare anche eruzioni un po' bizzarre, magari con due dentini fusi in uno solo: non hanno nulla a che vedere con quella che sarà la dentatura dell'età adulta.
«Tutti i denti decidui, infatti, cadranno fra i 6 e i 14 anni, verranno sostituiti dai permanenti e completati dai quattro molari» puntualizza.
I piccoli fastidi correlati
Non è stato mai dimostrato che la crescita dei dentini faccia venire la febbre. Se succede, è solo una coincidenza: perché spuntano proprio quando l'organismo del piccolo smette di essere protetto dagli anticorpi presi dalla mamma durante la gravidanza.
Continua la pediatra: «Il fastidio invece c'è, e dipende dal fatto che le gengive possono infiammarsi. Il bambino lo gestisce a modo suo mettendo in bocca un ditino, il sonaglino, l'orecchio del coniglietto preferito: sono segnali che il processo è cominciato. Lo sfregamento meccanico, di fatto, è il rimedio più efficace e che dà maggiore sollievo: mamma o papà possono a loro volta massaggiare delicatamente le gengive con l'indice o provare con un pezzettino di ghiaccio avvolto in una garza sterile. La sensazione di fresco è anestetizzante, ma non tutti i bambini gradiscono il “troppo” freddo».
È questa la ragione per la quale i giochini da mettere in freezer possono fallire: «Secondo l'esperienza riferita da molte mamme, succede spesso che il piccolo tenga in mano la parte ghiacciata e mordicchi il manico. Meglio quindi i semplici anelli di gomma, le collanine e altri giochini in materiali gradevoli ad hoc per la dentizione da usare a temperatura ambiente».
In farmacia e parafarmacia si trovano anche prodotti specifici per la dentizione, come gel antinfiammatori, lenitivi e rinfrescanti con calendula, malva e acido ialuronico, con cui massaggiare le gengive prima del sonno e dopo i pasti, o paste gengivali con basse dosi di amilocaina a effetto anestetico.
«Altri prodotti contengono aloe, miele rosato: anche se il bambino li inghiotte rapidamente – e perciò sono meno efficaci dell'azione massaggiante - la dolcezza di queste sostanze può avere un effetto tranquillizzante e far dimenticare per un po' la sensazione dolorosa».
Tutto ciò, però, può non bastare, soprattutto nella fase finale della dentizione, quando arrivano i canini che devono anche “farsi largo” tra gli altri denti: «Se il bambino si agita molto, piange di continuo, non riesce a dormire, gli si può somministrare del paracetamolo a normale dosaggio (10 mg per kilo di peso), continua la dottoressa Pirola.
«Altro evento che può spaventare mamma e papà, quando arrivano i molari, è la comparsa di piccoli ematomi, a volte delle vescicole violacee e scure, visibili quando il bambino spalanca la bocca piangendo. La conseguenza ulteriore può essere la presenza di sangue in bocca, sulla bavetta o sul cuscino al risveglio: non c'è da preoccuparsi, sono causati dalla rottura di qualche capillare dovuta all'eruzione del dente».
L’igiene orale comincia a questa età
Attenzione a non sottovalutare i dentini da latte perché “tanto poi se ne vanno”: «No a zucchero o miele sul succhiotto, no al biberon con una bevanda dolcificata a disposizione per conciliare il sonno», ammonisce Ambrogina Pirola.
«A cominciare dai 2 anni, è importante insegnare al bambino a lavarsi i denti con lo spazzolino morbido dopo ogni pasto. Anche i denti da latte, infatti, possono essere attaccati dalla carie, causata da residui di sostanze zuccherine presenti nei dolciumi, nella frutta, nella pasta, nel riso e nel pane. Tra l'altro, la presenza di tutti i dentini assicura la masticazione corretta e ciascuno “tiene il posto” per i permanenti che spunteranno in seguito. Estrarli o perderli prematuramente espone al rischio che i denti futuri crescano storti o mal distanziati. Per lo stesso motivo, nel caso di traumi è bene portare subito il bambino dal dentista per un controllo, ed evitare che il rischio di uno spostamento o di un ematoma possa compromettere la gemma del dente permanente».