- Temperature basse: nemiche dello stomaco
- Come difendere la digestione?
- Quanto tempo ci vuole per digerire?
Pranzi e cene in compagnia sono piacevoli momenti di relax e divertimento. Ma in questa stagione si può rischiare di rovinarli se non si sta attenti a ripararsi dal freddo.
Spesso dopo un pasto ricco e abbondante, magari annaffiato con un buon vino, ci si ferma a parlare ancora un po’ con gli amici, magari fuori dal ristorante o sotto casa del nostro ospite.
Ma, soprattutto in questa stagione, per non rischiare di ritrovarsi con un bel mal di pancia è importantissimo coprirsi prima di affrontare l’esterno e aver cura di non prendere freddo, soprattutto allo stomaco.
Temperature basse: nemiche dello stomaco
Il processo digestivo comporta un aumentato afflusso di sangue nella zona della pancia, che diventa molto sensibile agli sbalzi di temperatura.
La digestione è infatti un procedimento sofisticato, si tratta della trasformazione delle sostanze alimentari complesse in sostanze semplici, cioè proteine, grassi e zuccheri, ed ha bisogno di condizioni adatte.
Il freddo, in particolare, può provocare un’irritazione della mucosa delle parenti interne che rivestono stomaco e intestino. Un colpo di freddo può causare, quindi, un’improvvisa mobilità intestinale, con conseguenti crampi e dissenteria ed episodi di vomito.
Ma il freddo durante la digestione può causare anche disturbi più gravi, come la “sincope vaso vagale”, che si manifesta con nausea, tachicardia, pallore, calo di pressione e può portare allo svenimento. In questo caso, è necessario sdraiarsi, liberarsi da indumenti stretti e stare più possibile al caldo. Non esitare di recarsi al Pronto Soccorso se i sintomi non recedono in breve tempo.
Come difendere la digestione?
Vale sempre la buona regola di gustare ogni cibo lentamente, masticando più e più volte prima di inghiottire. Questa semplice abitudine è in grado di evitare molti problemi digestivi. Ma ci sono altri piccoli accorgimenti che dovrebbero sempre essere adottati.
- Durante il pasto può capitare di sentirsi un po’ accaldati: non è il caso di spogliarsi, anzi, soprattutto la pancia deve rimanere al caldo.
Secondo la medicina cinese, sono più sensibili ai colpi di freddo e ai conseguenti problemi digestivi le donne durante e nei primi giorni successivi al ciclo mestruale.
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Ai primi sintomi di disagio (nausea, crampi, gonfiore) bere a piccoli sorsi una bevanda calda, per esempio tè o camomilla, per riscaldare velocemente il corpo ed evitare la costrizione dei vasi sanguigni specie a livello gastrico.
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Immergere le mani nell’acqua calda (e se possibile anche i piedi) consente un ritorno del sangue dallo stomaco alle zone periferiche, con sollievo pressoché immediato.
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Va ricordato che anche le bevande troppo fredde possono provocare uno choc termico alla pancia: da evitare o da sorbire avendo cura di tenere in bocca qualche secondo in più lo spumante prima di deglutire.
Quanto tempo ci vuole per digerire?
Ogni individuo ha il suo ritmo personale, che dipende dalla masticazione, dall’acidità gastrica e dalla motilità intestinale. Per semplificare, un pasto leggero resta nello stomaco un paio d’ore, un pranzo completo ma non troppo elaborato dalle tre alle quattro ore, mentre per un cenone in grande stile è bene calcolare fino a sei ore.
Se ci siamo fatti sorprendere dal freddo in piena digestione, la medicina naturale può curare in modo dolce le conseguenze gastrointestinali. Esistono diversi rimedi, indicati a seconda dei sintomi avvertiti. Vediamo quali sono nella seguente tabella.
Rimedio | In caso di… |
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Magnesia phosphorica | Crampi e coliche addominali |
Dioscorea Villosa | Dolori addominali e meteorismo |
Nux vomica | Nausea in seguito a un pasto troppo ricco |
Oppure, rivolgiamoci al farmacista che saprà consigliarci rimedi adatti al caso.
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