DOMANDA
Sono una donna di 44 anni a cui è stato diagnosticato un mioma uterino intramurale di circa 8 cm che provaca cicli mestruali molto abbondanti e conseguente anemia. I ginecologi che ho sentito sono tutti concordi nel procedere con una isterectomia totale laparotomica, invece ho verificato una discordanza di pensiero sulla conservazione o meno delle ovaie. Premetto che non sono in menopausa.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
La menopausa è una condizione biologica della donna in cui le mestruazioni non sono più presenti da almeno 6-12 mesi. Tale condizione biologica si avvera in media attorno ai cinquant’anni. È dunque evidente che in questo caso, essendoci mestruazioni presenti e per di più abbondanti, non vi è menopausa. Se la donna ha compiuto il proprio ciclo biologico di fertilità e si trova in una condizione di ipermenorrea e di conseguente anemia secondaria, la asportazione dell’utero può avere un suo razionale, in particolare se si è ancora abbastanza lontani dalla possibile menopausa, che invece solitamente di per sé risolve il problema dei fibromi e delle loro conseguenze (la menopausa solitamente ne riduce il volume e li manda progressivamente in atrofia).
In un’età ancora relativamente lontana dalla possibile menopausa, quando si pone l’indicazione alla isterectomia, si pone certamente anche il problema della rimozione contemporanea delle ovaia, ovvero di lasciarle nella loro sede. La maggioranza degli operatori è sicuramente per lasciarle in sede perché continuino a produrre i loro ormoni fino a quando la natura lo consentirà loro, anche per salvaguardare la donna da eventuali danni da menopausa precoce, incluse vampate di calore e perdite di contenuto minerale calcico dell’osso. Peraltro la probabilità di una evoluzione verso il cancro dell’ovaio è molto bassa, se non c’è una famigliarità per questa patologia o per altre patologie eventualmente correlate alla presenza di BRCA1 e BRCA2 (alterazioni genetiche che si possono correlare al tumore del seno, tumore del colon, oltre che dell’ovaio).
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.