DOMANDA
Mio marito (48 anni) lo scorso gennaio è stato colpito da infarto e sottoposto ad angioplastica con impianto di stent metallico. In questi mesi ha fatto tutti i controlli e fortunatamente il cuore non risulta minimanente danneggiato. L'unico problema è il fumo: non è stato capace di smettere completamente. Non fuma più un pacchetto però quelle 2-3 al giorno ha continuato a fumarle. Possono danneggiare la situazione e procurargli un altro infarto?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo
La risposta è, ovviamente, sì. Già la situazione di un infarto è molto a rischio di recidive se chi lo ha subito non conduce uno stile di vita sano, tenendo per esempio sotto controllo il peso, la pressione, l'eventuale iperglicemia e il colesterolo; se poi non smette di fumare la possibilità di restenosi dello stent e di progressione della malattia in altre sedi coronariche, ora sane, diventa elevato. Bene il risultato dell'angioplastica che ha ricanalizzato la coronaria senza che ci siano stati danni residui al cuore, ma il fumare, anche poco, può alterare le eventuali piccole placche non significative presenti nelle coronarie che potrebbero ulcerarsi e trombosarsi acutamente chiudendo la caronaria e favorendo un nuovo infarto: l'instabilità della placca di colesterolo sulle coronarie è estremente favorita dal fumo. Se poi siamo in presenza anch di una ipertensione borderline il fumo (anche poco) fa aumentare la pressione e quindi il rischio coronarico aumenta. Visto che è andata benone stavolta, non approfitti troppo della buona sorte: non fumi più!
Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)