Spengono l'infiammazione, tolgono il dolore e abbassano la febbre. Con un unico meccanismo d'azione.
I farmaci antinfiammatori non steroidei, comunemente noti con la sigla FANS, sono una classe abbastanza ampia ed eterogenea di composti accomunati dalla capacità di ridurre l’infiammazione e il dolore.
A questa proprietà si aggiunge anche l’azione antipiretica, vale a dire la capacità di abbassare la temperatura corporea in caso di febbre.
Quali sono
Sono FANS l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, il naprossene, il ketoprofene e il diclofenac. Possono essere utilizzati con scopi diversi:
Acido acetilsalicilico e ibuprofene | Di norma utilizzati a scopo analgesico e antipiretico |
Naprossene, ketoprofene e diclofenac | Di norma utilizzati come antinfiammatori e antidolorifici in caso di disturbi articolari, mal di testa intenso, il mal di denti e le nevralgie |
Dal momento che l’infiammazione è un meccanismo fisiologico dell’organismo che può svilupparsi sia localmente, in risposta a traumi accidentali o a microlesioni di organi e tessuti, sia a livello sistemico (di solito, a causa di patologie infiammatorie su base immunitaria), i FANS in medicina trovano un impiego estremamente esteso e diversificato.
Per avvalersi al meglio delle loro proprietà, nel corso degli anni, per ciascuno dei diversi principi attivi sono state sviluppate molteplici formulazioni allo scopo di consentirne un uso ottimale in relazione alla ragione che ne motiva l’assunzione.
Contro dolore e infiammazione
In caso di dolore e infiammazione acuta localizzata (una contusione, il mal di schiena eccetera) sono indicate formulazioni topiche da applicare sulla zona interessata, come creme, gel, unguenti, spray e cerotti a lento rilascio.
In presenza di condizioni infiammatorie generalizzate (come l’artrite o la gotta), di dolore molto intenso o in caso di febbre o mal di testa si deve, invece, optare per formulazioni orali, quali compresse da masticare, da deglutire o effervescenti, capsule e bustine di granulato solubile, oppure supposte.
In genere, l’azione dei FANS è rapida e si instaura nell’arco di 30-60 minuti. Che siano assunti per bocca o localmente, il meccanismo alla base del loro effetto terapeutico non cambia.
Tutti i FANS, seppur con intensità leggermente diversa a seconda dello specifico principio attivo, riducono l’infiammazione e il dolore bloccando la trasformazione dell’acido arachidonico in prostaglandine, sostanze naturalmente prodotte dall’organismo in caso di traumi o lesioni tissutali e da cui dipende l’avvio del processo infiammatorio.
Due enzimi bersaglio
I FANS tradizionali (come quelli già citati) agiscono bloccando entrambi gli enzimi necessari per la produzione delle prostaglandine, chiamati COX-1 e COX-2.
FANS di introduzione più recente, invece, agiscono soltanto sulle COX-2, principalmente implicate nella risposta infiammatoria periferica.
Questa caratteristica li rende preferibili in caso di uso prolungato (per esempio, nel trattamento dei disturbi articolari cronici) o nei soggetti sensibili a livello gastrico perché l’inibizione della COX1, specie se prolungata, può esporre le pareti dello stomaco all’azione lesiva dell’acido cloridrico.
Tuttavia, gli inibitori selettivi della COX-2 possono avere effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio, ragione per cui il loro impiego è più limitato degli altri FANS e richiede il controllo del medico.
Inoltre, per evitare problemi di irritazione gastrica in persone adulte prive di disturbi gastroenterici specifici e che non facciano un uso prolungato di FANS, è sufficiente assumere questi farmaci a stomaco pieno, senza mai superare i dosaggi e i tempi di trattamento indicati sulla confezione o prescritti dal medico.
Abbassare la temperatura
Anche l’effetto antipiretico di FANS come l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene si instaura attraverso un meccanismo in cui sono implicate le prostaglandine, ma in questo caso l’azione specifica si esplica a livello del sistema nervoso centrale, ossia nel centro cerebrale che regola la temperatura corporea.
Quando la concentrazione delle prostaglandine nel cervello aumenta questo “termostato naturale” si regola verso una temperatura più alta, oltre la soglia di normalità (37,0-37,5°C), perché l’aumento della temperatura corporea contrasta la replicazione degli agenti infettivi (batteri e virus).
Bloccando la produzione di prostaglandine, i FANS indirettamente ripristinano la regolazione della temperatura verso i valori fisiologici, contrastando la febbre.