- Come valutare la gravità della distorsione
- Come comportarsi se la distorsione non è grave
- Riabilitazione e recupero per le lesioni più gravi
Per le lesioni più lievi tanto riposo, ghiaccio, ma anche farmaci per ridurre l’infiammazione e il dolore.
Un movimento brusco, compiuto mentre si pratica sport, o una distrazione anche scendendo semplicemente dalla macchina, può danneggiare i legamenti del ginocchio, causando quella che chiamiamo comunemente distorsione.
Fortunatamente la lesione non è sempre grave, e può essere gestita anche senza ricorrere a uno specialista o senza il bisogno di recarsi immediatamente al Pronto soccorso.
Come valutare la gravità della distorsione
A essere più frequentemente coinvolti sono il legamento collaterale mediale e il crociato anteriore; per capire l’entità della lesione, e quindi come affrontarla, è opportuno valutare in primo luogo l’intensità del dolore e del gonfiore e la capacità o meno di piegare e fare forza sul ginocchio: se è molto dolorante, si gonfia nel giro di poche decine di minuti e non si è in grado di utilizzare l’articolazione, allora sarà necessaria una tempestiva visita da uno specialista, che con esami più approfonditi valuterà il da farsi.
Se invece il dolore è sopportabile, e il gonfiore compare molto gradualmente dopo alcune ore o il giorno successivo, allora è consigliabile attendere anche un paio di giorni prima di essere visitati, per osservare come evolve la situazione e far attenuare il gonfiore, permettendo così una valutazione più precisa del danno subito.
Ma nel frattempo, che fare?
Come comportarsi se la distorsione non è grave
Nel caso il trauma al ginocchio non richieda un intervento medico immediato e sia di lieve entità, non è sempre necessario recarsi al Pronto soccorso; si può decidere di contattare con calma il medico curante e nel frattempo chiedere consiglio al farmacista o gestire autonomamente la situazione, prestando attenzione, man mano che passano i giorni, a come cambiano l’aspetto del ginocchio (gonfiore, eventuali ematomi), l’intensità del dolore e la possibilità di muovere o meno l’articolazione.
In questi casi è prassi seguire la cosiddetta strategia del PRICE, un acronimo utilizzato per indicare 5 azioni molto importanti da compiere:
Protection (protezione) | Evitare qualsiasi movimento o ulteriori traumi |
Rest (riposo) | Riposo e astensione da attività sportiva |
Ice (ghiaccio) | Applicare subito del ghiaccio |
Compression (compressione) | Applicare un bendaggio, o un tutore, sulla parte lesa |
Elevation (sollevamento) | Mantenere gamba e piede in alto per favorire la riduzione dell’edema (ed eventualmente dell’ematoma) |
Nei primi giorni dopo la distorsione è opportuno infatti mantenere il più possibile la gamba a riposo e sollevata. Altrettanto importante per ridurre l’infiammazione è applicare il ghiaccio per diverse ore al giorno (per 15-20 minuti consecutivi, ogni 30-60 minuti).
Alla strategia PRICE può essere associato l’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o di analgesici.
Se questi ultimi aiutano solo a lenire il dolore, i FANS hanno il vantaggio di agire anche sull’infiammazione, presente nel caso di un trauma ai legamenti.
Si può scegliere fra diversi principi attivi, come per esempio naprossene sodico, diclofenac o ketoprofene, magari prediligendo il farmaco che ha una durata d’azione più lunga, e tenendo presente anche la tollerabilità a livello cardiovascolare, gastrointestinale, epatico e renale.
Possono essere assunti per bocca per alcuni giorni seguendo attentamente la posologia riportata nel foglietto illustrativo e/o le indicazioni del medico o del farmacista per ridurre il rischio degli effetti collaterali e ottenere una maggiore efficacia dalla terapia.
In alternativa, i FANS possono essere applicati localmente, più volte al giorno, sotto forma di creme o gel, applicandoli con un leggero massaggio direttamente sulla parte dolente.
Riabilitazione e recupero per le lesioni più gravi
Se il danno ai legamenti è importante, potrebbe essere necessario immobilizzare l’articolazione, completamente o parzialmente, per un periodo che deve essere però il più limitato possibile.
In seguito, sarà possibile ricominciare a muovere il ginocchio con l’ausilio di un “tutore”, in modo da impedire movimenti rischiosi per i legamenti, e se necessario utilizzando delle stampelle.
Il ricorso alla chirurgia è invece un’eventualità abbastanza rara e riservata solo ai casi in cui la terapia e la riabilitazione non risolvono completamente il problema e non consentono di riacquistare una buona stabilità e funzionalità dell’articolazione.
Sia nel caso di immobilizzazione che di intervento chirurgico, è utile seguire anche un percorso di riabilitazione affinché l’articolazione non si irrigidisca e i muscoli non si atrofizzino.
Si inizia solitamente con una fisioterapia molto blanda, per poi fare delle graduali progressioni man mano che le condizioni migliorano. È sempre bene farsi seguire da specialisti qualificati e regolarmente abilitati per studiare un giusto percorso di riabilitazione e allenamento.
Se si fa sport è bene riprendere l’attività solo dopo aver ricevuto il consenso del medico e secondo le modalità da lui indicate, per non incorrere in altri spiacevoli incidenti a carico del ginocchio “infortunato”.
Potrebbero interessarti anche questi articoli: