Defaillance sotto le lenzuola: il primo passo è ammettere di avere un problema

Le pillole per lui hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione e l'inizio della fine di un grande tabù, quello relativo ai problemi sessuali maschili.

Campagne indirizzate agli uomini, siti internet ad hoc, tutti con un unico obiettivo: migliorare l’informazione sui problemi sessuali maschili e su cosa fare per non soffrirne più.

«La richiesta di consultazione andrologica negli anni è aumentata», afferma Vincenzo Mirone, ordinario di urologia presso l’Università Federico II di Napoli. «Oggi comprende uomini di ogni fascia d’età, che si rivolgono allo specialista per una visita anche in caso di problemi lievi. Questo significa che non viene più visto come un disturbo ineluttabile e neppure come un problema da tenere nascosto tra le mura di casa».

Le ragioni della disfunzione

In otto casi su dieci è un sintomo, spesso di malattie molto frequenti. Le patologie che più frequentemente provocano la disfunzione erettile sono quelle di origine vascolare, come l'aterosclerosi, l'ipercolesterolemia e l'ipertensione, in quanto causano una cattiva circolazione del sangue in tutto l'organismo, compreso il pene, con ripercussioni sulla capacità di avere un'erezione.

A essere responsabile del deficit erettivo può essere inoltre l'assunzione di alcuni farmaci, quali gli antidepressivi che interferiscono con la trasmissione degli impulsi nervosi al pene. In sostanza, l'uomo prova desiderio sessuale, ma non riesce ad avere l'inturgidimento e l'erezione perché al pene non arrivano i comandi che partono dal cervello.

Non va poi dimenticato il diabete, che danneggia i nervi responsabili dell'erezione. Infine, la causa può essere di origine non organica e quindi psicologica. Il meccanismo non è del tutto chiaro. Sembra però che un periodo di stress possa alterare la produzione di alcune sostanze prodotte dal cervello, come per esempio la serotonina, che interferiscono con l'attività della dopamina.

Quattro principi attivi, medesima azione

Al momento sono quattro i principi attivi esistenti sul mercato per la disfunzione erettile, tutti accomunati dal medesimo meccanismo d'azione.

«Potenziano l’azione dell’ossido nitrico, la sostanza che provoca la dilatazione delle arterie del pene» spiega Vincenzo Mirone. «Questi benefici però si ottengono solo quando scatta nel cervello il desiderio e quindi ci sono livelli normali di testosterone».

Sono efficaci in oltre l’85% dei casi. L’unica controindicazione assoluta è l’assunzione di farmaci a base di nitrati, perché si potrebbe scatenare un deleterio crollo della pressione. Simili anche gli effetti collaterali, anche se si presentano con una frequenza diversa a seconda del principio attivo. I più comuni riguardano circa dieci uomini su cento e sono effetti collaterali blandi, quali mal di testa e vampate di calore al volto.

Diversi nel “fattore tempo”

I farmaci contro la disfunzione erettile sono disponibili in diverse formulazioni, la più “discreta” delle quali è quella orodispersibile, simile a una mentina da sciogliere sulla lingua.

Anche le tempistiche variano, per quanto riguarda sia il momento in cui assumere il farmaco, sia la sua durata d‘azione: alcuni devono essere assunti circa un’ora prima del rapporto, altri fanno effetto già dopo venti minuti. La durata d’azione in genere supera le 6 ore, ma esistono farmaci che rimangono attivi fino a 36 ore.

Cinzia Testa
Cinzia Testa
Nata e cresciuta a Milano, decide da bambina di voler fare la giornalista e caparbiamente non modifica questo suo desiderio nonostante le difficoltà iniziali.  Dopo un periodo quale collaboratrice per le pagine milanesi de L’Unità nella seconda metà degli anni ’80, viene coinvolta nel primo progetto di editoria “naturale”: comincia a scrivere di alimentazione, le viene affidata una rubrica di ricette e tiene dei corsi pratici di cucina vegetariana e teorici nell’ambito dell’alimentazione. Da lì a scrivere di salute il passo è breve e nell’arco di un paio di anni avviene il “salto” e il passaggio definitivo al lavoro come freelance e la collaborazione a diverse testate come il quotidiano La Voce, il mensile del Gruppo San Paolo Club 3, per poi approdare a Donna Moderna, testata che rimane a tutt’oggi la sua principale attività. A metà degli anni ’90 viene anche coinvolta insieme a una collega nella redazione giornalistica di Attualità in Senologia, l’unica in Italia dedicata alla senologia oncologica e scatta la passione per l’oncologia. Considera il giornalismo come un momento anche di contatto e di confronto con il pubblico e ha l’opportunità di partecipare in prima persona a campagne di prevenzione sul territorio nell’ambito dell’oftalmologia (glaucoma) e dell’oncologia (tumori femminili) e di condurre con le colleghe di Donna Moderna dirette facebook su tematiche di salute ad ampio respiro. Curiosa per natura, ama viaggiare e quando può, restaura mobili e li riporta a nuova vita. Ha una passione infinita per la cucina, inventa continuamente nuove ricette e le scrive sui fogli più disparati che immancabilmente perde. Per ovviare a questa incurabile forma di distrazione, ora posta le foto dei piatti con l’elenco degli ingredienti direttamente su Instagram. Adora la solitudine come momento di ricarica, ma non potrebbe mai vivere senza le persone che ama. 

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