Capillari in evidenza: che fare

Quando sulle gambe compare una ragnatela di venuzze è il segnale che la circolazione non funziona come dovrebbe. Ecco come correre ai ripari.

I capillari dilatati sono tra i disturbi più frequenti delle gambe femminili. Non si tratta di un semplice problema estetico, ma di un sintomo, insieme alle vene varicose e alla cellulite, di alterazioni della circolazione sanguigna negli arti inferiori.

Trovare il rimedio corretto, prima e durante la bella stagione, è di fondamentale importanza per sentirsi meglio.

Sintomi superficiali, disagio profondo

Il microcircolo capillare presente sulla pelle delle gambe è connesso all'insieme delle vene e delle arterie che scorrono all’interno.

Speciali valvole poste lungo le vene obbligano il sangue a scorrere dal basso verso il cuore, in direzione contraria rispetto alla forza di gravità, impedendone la ricaduta verso il basso.

Se questo meccanismo non funziona bene il sangue tende a ristagnare negli arti inferiori. La prima conseguenza è l’ingrossamento dei capillari, che diventano visibili, formando una ragnatela di venuzze visibili sulla pelle, le teleangectasie.

Nella maggior parte dei casi alla base della debolezza della parete dei capillari e dell'insufficienza valvolare c'è una predisposizione genetica.

Ma squilibri ormonali, gravidanza, sedentarietà, sovrappeso, stipsi, caldo ed esposizione al sole possono aggravare la situazione.

In particolare, il calore e le radiazioni infrarosse dilatano i vasi, favorendo lo sfiancamento delle pareti e i raggi ultravioletti danneggiano capillari, collagene ed elastina.

Il ristagno del sangue ha importanti conseguenze anche a livello delle cellule circostanti, che non ricevono più l'ossigeno necessario alla loro sopravvivenza.

Ciò causa, inoltre, la fuoriuscita di proteine dal microcircolo, con conseguente richiamo di fluidi, dando luogo alla tanto temuta ritenzione idrica. E quindi gonfiore e pesantezza alle gambe.

Si curano così

Scleroterapia e trattamento laser permettono di eliminare le teleangectasie in ambulatorio. Ma non è sempre indispensabile sottoporsi a interventi di questo tipo. Anzi, la prevenzione è doverosa.

Innanzitutto è importante modificare il proprio stile di vita. Ecco alcuni accorgimenti utili:

Cosa fare Cosa evitare
Muoversi di più per favorire il ritorno del sangue verso il cuore Tacchi troppo alti
Smettere di fumare Indumenti troppo aderenti
Eliminare il sovrappeso Fonti di calore
Bere molta acqua Cibi troppo grassi o salati
Fare bagni o docce fredde e idromassaggi

Esistono, poi, prodotti, sotto forma di compresse o creme, che aiutano a migliorare la situazione a livello del microcircolo.

I più efficaci agiscono contemporaneamente sulla parete dei vasi, ristrutturandola, e sul sistema linfatico, promuovendo la rimozione dei fluidi che, fuoriuscendo dai capillari, causano la sensazione di gonfiore e pesantezza.

Ottimi, quindi, i preparati a base di Centella asiatica, la cui frazione triterpenica totale protegge la parete delle vene stimolando la produzione di collagene, di Ginkgo Biloba, che ha anche un buon effetto stimolante sulla circolazione e di escina contenuta nei semi di Aesculus hippocastanum, che riduce la permeabilità dei capillari e favorisce la salute del tessuto circostante.

Tutti questi principi attivi sono ben tollerati e possono essere utilizzati continuativamente nei mesi estivi, ma anche ciclicamente durante il resto dell'anno, in modo da prevenire l'acuirsi del problema all'arrivo del caldo.

Attenzione, invece, ai gel: la sensazione di sollievo e di freschezza che deriva dal loro utilizzo è solo momentanea. Inoltre l'alcol in essi contenuto può causare disidratazione, danneggiando la cute.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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