DOMANDA
Sono un uomo di 42 anni e da 7 mesi circa soffro di anoressia nervosa. Sono alto 171 cm e attualmente peso 43 kg. Vorrei affrontare con meno terrore quegli alimenti ad alto tasso di calorie e carboidrati. Mangio regolarmente carne e pesce, verdure e frutta, ma mi tengo sempre molto alla larga dai farinacei. Pane, pizza, pasta alimenti che in fondo amo a dismisura mi creano sentimenti di amore e odio... Ho voglia di sapere da un'esperta come lei che mangiare di nuovo una pizza non è poi così deleterio.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Un’anoressia nervosa che insorge in età media non è facile da curare, ma non è impossibile; certo occorre una grande collaborazione tra medici specialisti e il paziente. In questi casi, l’unica via per curarsi è affidarsi a un team multidisciplinare di specialisti che lavorino in stretta collaborazione o a un centro medico polispecialistico certificato dove si curano i disordini del comportamento alimentare. Ciò premesso, il suo peso attuale, l’età e l’altezza, sono purtroppo misure insufficienti per comprendere appieno il suo stato di salute generale e il suo attuale stato nutrizionale. Posso aiutarla solo precisando gli ammontari calorici dei cibi da lei tanto odiati e desiderati. Una pizza margherita apporta circa 270 Kcal ogni 100 grammi, quindi, supponendo che una pizza intera possa pesare circa 200 gr, mangiandone una intera si totalizzano circa 550 Kcal. Un piatto di pasta al pomodoro (80 gr di pasta pesata a crudo e 150g di pomodoro fresco più un cucchiaio di olio) ammonta a circa 450 Kcal. Un panino del tipo comune equivale a circa 130 Kcal ogni 50 gr. Ora, dato che il fabbisogno calorico quotidiano, in linea generale, per un uomo adulto con vita sedentaria, è di almeno 2500 Kcalorie, faccia due somme con gli altri cibi che consuma in una giornata e vedrà lei stesso che mangiare un po’ di pane o un piatto di pasta, o ancora una pizza non può essere in alcun modo deleterio. Certo non tutto nello stesso giorno. Posso aggiungere che si tratta di cibi sani, che consiglio a tutti, anche alle persone che desiderano perdere peso, purché nelle giuste quantità.
Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.
Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.