Vivere la bella stagione al pieno delle proprie energie è possibile: ecco a che cosa stare attenti.
Finalmente l’estate, pensa Giovanna. Il sole, il caldo le vacanze che si avvicinano. Peccato che l’energia scarseggi. Non ha neppure quella minima necessaria per preparare le valige, o per praticare un po’ di attività fisica in città nell’attesa di partire. Da dove nasce la spossatezza di Giovanna? E, soprattutto, come può reagire per non veder rovinati i mesi più densi di occasioni di divertimento, sport, relax e interazione sociale?
Caldo e afa i principali responsabili
La stanchezza che può facilmente comparire in estate è dovuta a molti fattori, quasi tutti riconducibili alle elevate temperature ambientali, specie se accompagnate da alti tassi di umidità.
L’organismo deve mantenere la costante propria temperatura interna, grossomodo intorno a 36-37°C, per permettere a tutte le reazioni biochimiche e ai meccanismi fisiologici essenziali per la vita di avvenire in modo ottimale.
Per operare questa termoregolazione naturale in presenza di caldo e afa, il corpo utilizza diverse strategie. Innanzitutto, i vasi sanguigni si dilatano per permettere una maggiore dispersione del calore interno e ciò comporta una riduzione della pressione arteriosa che fa sentire particolarmente “mosci” e poco reattivi agli stimoli.
Poi, soprattutto, si suda e attraverso il sudore vengono persi acqua e sali minerali preziosi per l’efficienza dell’organismo, in particolare, il potassio e il magnesio.
Se non prontamente reintegrata, la perdita d’acqua può portare a stati di disidratazione più o meno severa che si manifestano con stanchezza muscolare, difficoltà a concentrarsi e sensazione di testa vuota, accompagnate da un’ulteriore riduzione della pressione sanguigna.
Tutte queste manifestazioni sono aggravate dalla contemporanea riduzione dei livelli di magnesio e potassio: il magnesio supporta diverse reazioni biochimiche coinvolte nella trasformazione delle sostanze nutrienti assunte con il cibo in energia e insieme al potassio interviene nei processi di contrazione muscolare e di trasmissione degli impulsi nervosi.
A rischiare maggiormente la disidratazione e i suoi effetti più severi sono soprattutto gli anziani, i bambini nei primi anni di vita, chi suda molto, chi soffre di diabete (soprattutto se non ben controllato dalle terapie) o di malattie renali e le persone che devono assumere farmaci diuretici per la cura di patologie specifiche (ipertensione, scompenso cardiaco ecc.) o che fanno frequente uso di lassativi (abitudine, peraltro, da scoraggiare).
Recuperare energia con acqua e sali minerali
Nota la causa, la soluzione è evidente. Per mantenersi attivi e reattivi sul piano fisico e mentale a dispetto del caldo implacabile, è importante garantire all’organismo il giusto apporto di acqua e sali minerali, bevendo liquidi freschi (acqua, succhi e centrifughe di frutta e verdura, tè, tisane ecc.) in abbondanza, più volte al giorno e anche se non si ha troppa sete. Questa raccomandazione deve diventare legge soprattutto per le persone con più di 65 anni, per i bambini nei primi anni di vita e per gli sportivi.
Anche l’alimentazione deve tener conto dell’esigenza di mantenere l’equilibrio idrosalino e di evitare all’organismo ogni sforzo metabolico aggiuntivo.
Quindi, vanno scelti cibi nutrienti, ma leggeri, freschi, e ricchi di liquidi, sali minerali e vitamine, come frutta e verdura, in tutte le possibili declinazioni. Per completare i menù estivi, basta portare in tavola pesce e legumi (per ottenere la giusta quota di proteine nobili e ulteriori sali minerali preziosi), qualche uovo, moderate quantità di formaggi e cereali, preferibilmente “umidi” (per esempio, insalate di riso, orzo, pasta, cous cous) e integrali.
Chi è a maggior rischio di disidratazione e chi si sente comunque stanco e spossato nonostante questi accorgimenti può trovare un aiuto aggiuntivo in integratori specifici di potassio, magnesio e vitamine in grado di assicurare, con una sola bustina al giorno sciolta in un po’ d’acqua, buona parte del fabbisogno quotidiano di questi elementi.
Per quanto riguarda in particolare il magnesio, ecco qual è, secondo la Società italiana di nutrizione umana (SINU), il fabbisogno medio giornaliero in bambini e adulti.
Bambini-adolescenti | 1-3 anni | 65 mg |
4-6 anni | 85 mg | |
7-10 anni | 130 mg | |
11-14 anni | 200 mg | |
15-17 anni | 170 mg | |
Adulti | > 18 anni | 170 mg |
L’integrazione di vitamine, soprattutto del gruppo B, in combinazione con i sali minerali, permette, da un lato, di ottimizzare le reazioni di produzione di energia da parte dell’organismo, contribuendo a ridurre stanchezza e affaticamento e migliorando le prestazioni muscolari e il senso generale di benessere e, dall’altro, di tutelare l’attività e l’integrità delle cellule nervose.