- Per chi si mette a dieta
- Se l’adolescente è cicciottella
- Pelle luminosa
- Protetta anche sotto il sole
- Addio sindrome premestruale
Più belle, in linea e con una pelle invidiabile? E, perché no, socievoli e affabili anche in “quei giorni”? Potrebbe essere più facile di quanto si pensi: cominciamo con il tenere sotto controllo i nostri livelli d vitamina D.
Per chi si mette a dieta
Fate fatica a perdere peso nonostante la dieta? Magari è soltanto una questione di carenza vitaminica.
Nello specifico parliamo della vitamina D, sul cui possibile ruolo nei meccanismi deputati al controllo e alla perdita del peso si sono pronunciati alcuni esperti dell’Università del Minnesota.
Per verificare l’ipotesi i ricercatori hanno tenuto in osservazione 38 soggetti in sovrappeso misurandone sia la distribuzione di grasso, sia i livelli circolanti di vitamina D prima e dopo l’adozione di un regime dietetico ipocalorico della durata di 11 settimane.
I risultati? A livelli più elevati di vitamina D corrispondeva una maggior probabilità di successo della dieta, in modo del tutto proporzionale.
Esiste quindi la possibilità che integrazioni di vitamina D nel corso di diete ipocaloricche possano determinare più consistenti perdite di peso. Una teoria che deve essere ancora confermata da trial clinici controllati.
Leggi anche l'articolo Vitamina D in gravidanza.
Se l’adolescente è cicciottella
È indubbio, però, che ci sia un legame tra vitamina D e peso corporeo. Alcuni studi hanno infatti evidenziato che insufficienti quantità di tale nutriente durante la pubertà sono associate a sovrappeso negli adolescenti. Oltre che a bassa statura.
Ma ciò che ha colpito di più i ricercatori è la percentuale di carenza vitaminica tra i giovani. I livelli di vitamina D andrebbero quindi monitorati maggiormente, in particolare tra gli adolescenti apparentemente in buona salute.
Pelle luminosa
Un fisico magro e in forma (e con una buona struttura ossea) è già un traguardo per il benessere delle donne e per la loro bellezza. Ma i benefici della vitamina D possono andare oltre.
Regolando sia la proliferazione delle cellule che costituiscono lo strato più superficiale dell’epidermide sia la qualità del film idrolipidico, questo prezioso nutriente è in grado di conferire alla pelle un aspetto luminoso e sano.
Proprio per questo motivo la cosmetica sta proponendo oggi prodotti che contengono un precursore della vitamina D (l’ergocalciferolo, o vitamina D2).
Oltre a idratare, illuminano la carnagione, restituiscono vitalità alla pelle e rendono il film idrolipidico più compatto e più resistente alle aggressioni esterne.
Protetta anche sotto il sole
Il sole, si sa, danneggia l’epidermide. Ma è anche un fattore determinante per la produzione di vitamina D: preso nella dose giusta, sostengono ricercatori della Stanford University, potrebbe aiutare a riparare danni all’epidermide causati proprio da un’esposizione troppo prolungata ai raggi UV.
I loro studi suggeriscono esista, a livello dell’epidermide, un meccanismo analogo a quello che avviene nei reni e nel fegato quando il precursore della vitamina D (inattivo) viene trasformato nella sua forma attiva.
La vitamina D così prodotta a livello locale a seguito dell’esposizione al sole stimolerebbe le cellule T a migrare verso gli strati superiori della pelle per distruggere le cellule danneggiate dai raggi solari.
Addio sindrome premestruale
Dolori al basso ventre, ansia e depressione, sbalzi d’umore, stanchezza, nervosismo e irritabilità. Ne soffre un numero non indifferente di donne soprattutto nei giorni immediatamente precedenti le mestruazioni.
Un malessere che, talora, può interferire anche con le normali attività quotidiane e lavorative.
Uno studio della Massachusetts University, pubblicato su Archives of Internal Medicine, ha dimostrato però che carenze nutrizionali, in particolare di calcio e vitamina D, possono essere un fattore determinante nell’insorgenza della sindrome premestruale.
Cosa che non sorprende, visto che già altre ricerche hanno chiamato in causa carenze di vitamina B1, magnesio e calcio nella genesi della sequela di sintomi che caratterizzano la sindrome.
La tabella seguente riporta gli alimenti a maggior contenuto di vitamina D:
Alimento | Contenuto di vitamina D/100 grammi |
---|---|
Aringa | 19,0 µg |
Tonno | 16,3 µg |
Pesce spada | 11,0 µg |
Salmone | 8,0 µg |
Acciughe sott’olio | 5,0 µg |
Tuorlo d’uovo | 4,9 µg |
Tonno sott’olio sgocciolato | 4,9 µg |
Funghi porcini | 3,1 µg |
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