Che cos’è
La Quercia (Quercus robur), detta anche Farnia, è un albero maestoso, che può sfiorare addirittura i 50 metri di altezza ed è caratterizzato da crescita lenta e proverbiale longevità.
Grazie alla presenza di tannini nella corteccia veniva impiegata nell’antichità per la cura della diarrea, delle emorroidi e delle ferite.
Le attività
L’attività principale della quercia è quella astringente. Esplica anche azione cicatrizzante, antinfiammatoria (in particolare sulle mucose), leggermente antisettica, seboregolatrice, antiulcera e antisecretiva.
Perché si usa
L’estratto di quercia viene utilizzato in molti ambiti nei quali è utile l'attività astringente, antinfiammatoria e cicatrizzante, quali per esempio diarrea, gengiviti e infiammazioni del cavo orale, acidità gastrica ed anche anche piaghe e lesioni cutanee, fistole e ragadi anali, emorroidi e varici.
È utilizzata anche contro la forfora.
Come si usa
Si può utilizzare in diverse forme:
Estratto di corteccia giovane | All’1% per uso interno, al 10% per uso esterno |
Tintura madre preparata dalla corteccia fresca | In soluzione alcolica (a 65°) o acquosa (per uso esterno, alla concentrazione del 10%) |
Un’altra modalità d’uso è in decotti e tisane, in caso di infezioni gastrointestinali e diarrea.
Effetti indesiderati
La tossicità è molto bassa. Gli effetti indesiderati possono essere legati all’uso protratto e/o a dosaggi elevati e consistono per lo più in nausea, vomito e infiammazione gastrointestinale per effetto dei tannini.
Precauzioni
L’impiego deve avvenire sotto controllo medico. Non ci sono particolari avvertenze al di fuori di un utilizzo con le modalità consigliate.
Interazioni
Le interazioni possono instaurarsi nei confronti di alcaloidi e sali di metalli pesanti (in passato l’estratto di quercia era impiegato proprio come antidoto per questa tipologia di avvelenamento).