Cos’è
L’insufficienza venosa è un disturbo della circolazione caratterizzato da un ritorno difficoltoso di sangue dalle estremità al cuore.
La manifestazione più tipica è la comparsa di vene ingrossate, dilatate e tortuose sulla superficie della pelle delle gambe e di altre parti del corpo.
Cause
La diminuita capacità delle vene di far tornare il sangue al cuore può essere causata da una perdita di elasticità dei vasi o dal cattivo funzionamento delle valvole posizionate al loro interno, indispensabili per contrastare la forza di gravità che si oppone alla risalita del flusso sanguigno dal basso.
Sono considerati fattori di rischio per insufficienza venosa il sovrappeso, l’età avanzata, la gravidanza, la familiarità, la ritenzione idrica, l’uso di contraccettivi ormonali, la stitichezza e lo svolgimento di una professione che fa stare molte ore in piedi e immobili.
Altre condizioni che ostacolano il fisiologico ritorno venoso al cuore, favorendo anche la formazione di trombi, sono l’immobilità a letto, l’ingessatura di una gamba e un’operazione chirurgica agli arti inferiori.
Sintomi comuni
Il segno più classico è la comparsa di vasi bluastri e molli sotto la pelle, sopratutto delle gambe, dovuti al ristagno di sangue.
I sintomi più comuni sono gonfiore (edema) ai piedi e alle caviglie, senso di pesantezza e calore alle gambe, formicolii, crampi, prurito e dolori, soprattutto di notte.
I disturbi tendono a peggiorare nel corso della giornata, quando si sta per parecchio tempo in piedi e nelle giornate calde.
L’ingrossamento delle vene può interessare anche altre parti del corpo, per esempio il plesso anale, con la formazione di emorroidi.
È bene che i soggetti a rischio di emorroidi preferiscano alcuni cibi a discapito di altri.
Alimenti consigliati | Alimenti da evitare |
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Pasta e riso a olio crudo | Cibi piccanti |
Pane integrale | Vino |
Carni bianche | Grassi animali |
Formaggi magri | Crostacei |
Verdura cotta | Formaggi stagionati |
Frutta ben matura | Insaccati |
Spezie | |
Affumicati |
Complicazioni
L’insufficienza venosa può determinare la rottura dei vasi più fragili con la comparsa di macchie bluastre sulla pelle più o meno espanse, vene varicose, emorroidi e flebiti.
Nei casi più gravi possono formarsi trombosi venose profonde, molto pericolose.
Le cure
Per migliorare la circolazione venosa ed evitare complicazioni è importante intervenire sui comportamenti e sullo stile di vita, per esempio camminando il più possibile e abolendo il fumo di sigaretta.
Soprattutto le persone con predisposizione ereditaria all’insufficienza venosa e le donne in gravidanza dovrebbero indossare abitualmente calze elastiche a compressione graduale.
È utile dormire con le gambe sollevate di una decina di centimetri, fare una breve passeggiata durante i viaggi più lunghi in auto e in aereo, alzarsi spesso sulle punte dei piedi.
Può dare sollievo anche avvolgere le gambe con bendaggi elastici (eseguiti da un esperto) per impedire alle vene di dilatarsi.
L’impiego di farmaci vasoprotettori, naturali o sintetici, sono utili per rinforzare l’elasticità dei vasi e ridurre il gonfiore alle gambe.
Tra le piante medicinali che svolgono tale attività sono da segnalare la centella asiatica, la vite rossa, il pungitopo e il mirtillo.
Le varici causate dall’insufficienza venosa possono essere trattate chirurgicamente con l’iniezione nel vaso di una sostanza irritante (terapia sclerosante) o lo sfilamento della vena.
Se vuoi saperne di più sulle piante medicinali utili in caso di insufficienza venosa leggi questo articolo.
Quando consultare il medico
In presenza di fattori di rischio che predispongono all’insufficienza venosa grave (obesità, gravidanza, immobilità), a gonfiore e dolore diffuso alle caviglie e alle gambe, crampi, ulcere o a un precedente episodio di trombosi venosa profonda è necessario rivolgersi al medico.