- Cos'è
- Le sostanze più utilizzate
- Metodi ascrivibili al doping
- Come si scopre se un atleta è dopato
- Complicazioni
- Le sanzioni
Cos’è
Il doping è la somministrazione, l’assunzione o la distribuzione di farmaci o sostanze biologicamente attive – o l’adozione di pratiche mediche – non giustificate da condizioni patologiche, finalizzate a migliorare artificialmente le prestazioni agonistiche di un atleta.
Rientrano nelle violazioni delle norme antidoping anche il rifiuto a sottoporosi al prelievo di un campione di sangue o di urine o la sua manipolazione in occasione di un controllo. Il doping è un reato sportivo e può comportare gravi rischi per la salute.
Perché gli sportivi utilizzano il doping
Gli sportivi assumono sostanze dopanti per migliorare le prestazioni in gara per conseguire risultati di eccellenza nella propria disciplina.
Il doping, per esempio, può aumentare la resistenza allo sforzo, la concentrazione o la potenza muscolare.
Le sostanze più utilizzate
Per grandi categorie, rientrano nella lista di sostanze vietate dalla normativa antidoping:
Categorie | Esempi |
---|---|
Anabolizzanti | Testosterone e analoghi |
Anti-estrogeni | Raloxifene, tamoxifene, clomifene |
Glucocorticoidi | Betametasone, prednisolone |
Ormoni | Ormone della crescita, gonadotropina, corticotropina, insulina |
Beta-2 agonisti | Formoterolo, salbutamolo, salmeterolo, terbutalina |
Diuretici | Acetazolamide, amiloride, bumetanide, canrenone, clortalidone, acido etacrinico, furosemide, spironolactone |
Beta-bloccanti | Atenololo, bisoprololo, carvedilolo |
Inibitori dell’alfa reduttasi | Finasteride |
Stimolanti | Efedrina, amfetamina, cocaina |
Derivati della cannabis | Hashish, mariuana |
Narcotici | Morfina e simili |
Inoltre, rientrano tra le sostanze vietate anche l'eritropoietina (EPO), che stimola la proliferazione e la maturazione dei globuli rossi, e i derivati del plasma.
La lista completa e aggiornata è pubblicata sul sito del CONI.
Alcune di queste sostanze possono provocare una violazione non intenzionale dei regolamenti antidoping a causa della loro diffusa presenza nei medicinali.
Per questo motivo la legge prevede che sia segnalata con un simbolo specifico sulle confezioni.
Negli atleti, l’impiego di farmaci contenenti sostanze proibite deve essere autorizzato e limitato a uno scopo terapeutico (per esempio nella terapia dell’asma) senza comportare alcun miglioramento della prestazione sportiva.
Metodi medici ascrivibili al doping
Si tratta di metodi che migliorano artificialmente il consumo, il trasporto e il rilascio di ossigeno, come per esempio le trasfusioni intravenose e le autotrasfusioni.
Come si scopre se un atleta è dopato
Chi pratica un’attività sportiva al livello agonistico può essere sottoposto a una serie di controlli per valutare la presenza nell’organismo di sostanze vietate dalla normativa antidoping.
I controlli vengono eseguiti su campioni di sangue e urine prelevati all’atleta e analizzati in laboratori accreditati dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO).
Complicazioni
Il doping può comportare seri rischi alla salute dello sportivo sia nell’immediato sia a distanza di tempo.
Per esempio l’impiego di EPO, sostanza che aumenta la viscosità del sangue, può favorire ictus, infarto e trombosi.
Gli anabolizzanti, utilizzati per aumentare la massa muscolare, possono danneggiare il fegato, stimolare la crescita di tumori e interferire con l’attività sessuale e la fertilità dell’atleta.
Le sostanze eccitanti sono responsabili di aritmie anche mortali e le trasfusioni potenziali veicoli di malattie infettive.
Le sanzioni
In Italia la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping è regolata da una Legge e da diverse normative (Legge 14 dicembre 2000, n. 376, Decreto 24 settembre 2003 , Decreto 30 aprile 2004, http://www.coni.it/fileadmin/antidoping/ProgrammaMondialeAntidoping2010.pdf )
Il doping è un reato penale, punito con sanzioni pecuniarie e che comporta fino a tre anni di reclusione.
A seguito del riscontro a una positività al doping, l’atleta è obbligato a una temporanea o definitiva sospensione dell’attività agonistica.