DOMANDA
Recentemente mi è stata riscontrata una parziale cuneizzazione della vertebra dorsale D8. Ho 58 anni di età. La mia muscolatura attualmente è molto tonica. Non ho e non ho mai avvertito, sinora, il minimo dolore o disturbo alla schiena, nonostante svolga spesso impegni lavorativi fisicamente impegnativi. Preciso che questa sorta di 'cicatrice vertebrale' era già presente nel 2005, tramite l'analisi di una radiografia dell'epoca eseguita a seguito di fratture costali dovute a rotolamento in un canalone di alta quota. Nessuno però, allora, aveva evidenziato il problema. Sono preoccupato che questa parziale cuneizzazione possa degenerare e fare insorgere conseguentemente problemi che possano abbassare la qualità di vita, come per esempio una degenerazione della mia postura e/o altro.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Gregorio Guabello, Endocrinologo
La cuneizzazione di una vertebra è il segno di un cedimento di una delle pareti del corpo vertebrale causato da fattori traumatici (incidenti, cadute ecc.) o patologici (tumori, osteoporosi). L'esito finale di questo cedimento è proprio la cuneizzazione ossia la deformazione del corpo vertebrale che assume la forma di "cuneo". La nuova conformazione vertebrale destabilizza la colonna nel suo insieme. Questa, per mantenere la propria funzione, si riadatta con compensi biomeccanici che alterano la postura. Le conseguenze di questo adattamento a lungo termine, sono una degenerazione più rapida della struttura ossea con riduzione della mobilità vertebrale e riduzione della forza muscolare. Per contrastare il problema o quantomeno renderlo il più marginale possibile è importante mantenere funzionale la colonna attraverso una serie d'incontri con l'osteopata o con un terapista che, attraverso tecniche manuali, ristabilisca l'equilibrio globale e posturale della struttura muscoloscheletrica. Una volta ottenuta, si potrà mantenere grazie ad esercizi mirati che il paziente ripeterà a lungo termine a casa o in palestra.
Gregorio Guabello
Endocrinologo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2001, è dal 2006 specialista in Medicina Interna e, dal 2012, in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. È esperto di malattie del sistema endocrino: malattie ipotalamo-ipofisarie (adenomi ipofisari, ipopituitarismo), malattie della tiroide (ipotiroidismo, ipertiroidismo, patologia nodulare tiroidea), malattie della ghiandola surrenalica (morbo di Addison, sindrome di Cushing, iperaldosteronismo, iperandrogenismo), malattie del testicolo e dell’ovaio (ipogonadismo maschile, amenorrea). Campi di particolare interesse clinico e scientifico sono la patologia osteo-metabolica (osteoporosi post-menopausale, osteoporosi senile, osteoporosi secondaria, morbo di Paget osseo) e la disfunzione della funzione tiroidea in corso di gravidanza. È in servizio presso l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano ed esercita privatamente. Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è firmatario di pubblicazioni scientifiche.