Fucus in caso di tiroidite di Hashimoto

DOMANDA

Sono una donna di 40 anni con tiroide di Hashimoto senza noduli dal 2006 e assumo levotiroxina da 100 e 125. Da qualche mese sto assumendo fucus 335 con dieta ipocalorica per perdere peso. Sono in buona salute e ad oggi, dopo qualche mese di assunzione del fucus, non ho alcun dusturbo! Su Internet ho però letto che il fucus non va somministrato a chi soffre di tiroide. Posso continuare a prendere il fucus ? Mi consiglia di rifare il dosaggio FT3 - FT4 - TSH?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

In effetti in teoria il Fucus non andrebbe somministrato a persone che soffrono di tiroide, ma visto che lei lo sta già prendendo con un buon effetto dimagrante e visto che non le dà alcun fastidio le consiglierei di continuare a prenderlo ancora per 30-45 giorni, al termine dei quali sarebbe meglio interrompere il trattamento per 15-20 giorni e controllare i parametri tiroidei. E poi, se tutto è a posto e se necessario, fare un nuovo ciclo di 2-3 mesi.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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