DOMANDA
Dopo avermi diagnosticato disturbo da reflusso gastroesofageo, seguo da circa 5 anni una terapia con esomeprazolo da 20 mg. Vorrei sapere se e quali conseguenze si possono avere con uso prolungato.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
La letteratura scientifica degli ultimi 20 anni ha segnalato numerosi effetti avversi riguardo alla terapia a lungo termine con inibitori di pompa protonica. Per tale motivo è incoraggiata, per la terapia della malattia da reflusso, una strategia terapeutica di breve durata a elevati dosaggi con eventualmente terapia al bisogno se c'è ripresa dei sintomi. Gli effetti avversi della terapia a lungo termine riguardano la riduzione della densità minerale ossea (osteoporosi, rischio di fratture), aumento delle infezioni gastrointestinali e sintomi intestinali da colon irritabile, oltre che carenze nell’assorbimento di alcuni nutrienti (ferro, vitamina B12, magnesio). Mentre non è stata evidenziata nessuna correlazione tra terapia con inibitori di pompa protonica e atrofia o iperplasia delle cellule dello stomaco.
Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.