Vegetariano per scelta etica

DOMANDA

È vero che bisognerebbe magiare carne una volta a settimana (ne più ne meno)? Sto pensando di diventare vegetariano per questioni etiche e mi chiedevo con che cosa dovrei sostituire la carne. Grazie mille, complimenti per il portale.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

La dieta vegetariana può essere di due tipi, strettamente vegetariana o “vegana”, che contiene solo alimenti di origine vegetale, oppure latto-ovo-vegetariana, che comprende il consumo di latte e uova. Gli alimenti di origine animale forniscono gli aminoacidi, che sono dei nutrienti indispensabili per la sintesi delle proteine del corpo umano. La carne contiene tutti i tipi di aminoacidi, mentre i vegetali, anche quelli con alto contenuto di proteine, come i legumi, non li contengono.
I vegani sostengono che è possibile sostituire la carne o con cereali e legumi, ma è impossibile fare da soli se non si è degli esperti nutrizionisti perché, a differenza delle carni, i singoli vegetali non hanno uno spettro aminoacidico completo. Per esempio nei cereali c'è una percentuale trascurabile di lisina, mentre nei legumi non c'è la metionina. Occorre pertanto fare combinazioni molto precise per avere un'alimentazione proteicamente corretta.
Oltre al non facile apporto aminoacidico, altre problematiche possono insorgere come:
- l'obesità, da eccessivo consumo di carboidrati come pane e pasta;
- l'introduzione nell'organismo, insieme ai nutrienti di origine vegetale, di sostanze come i fitati, che interferiscono con l'assorbimento al livello intestinale di minerali come lo zinco e ferro;
- la carenza di vitamina B12, necessaria per convertire l'omocisteina in metionina (Se questa reazione metabolica è bloccata, allora i livelli di omocisteina aumentano, causando l'elevazione dei livelli di SAH (S-adenosilomocisteina) e bloccando reazioni di metilazione vitali, necessari per stabilizzare DNA, RNA, proteine, produrre neurotrasmettitori e altre sostanze (coenzima Q10) e disintossicare l'organismo. Inoltre l'omocisteina favorisce l'ossidazione dei tessuti ed è coinvolta nel rischio cardiovascolare);
- la riduzione degli acidi grassi essenziali, indispensabili precursori di sostanze fondamentali per l'organismo umano (Il rischio viene azzerato per i vegetariani che mangiano il pesce);
- la possibilità di una cicatrizzazione più lenta dopo interventi chirurgici e di degenze più lunghe.
Una dieta vegana non protegge dai tumori, come si è sempre creduto, potrebbe essere protettiva per i tumori del colon e retto, ma ricerche recenti dimostrano che non è l'uso dei grassi saturi, contenuti nella carne a procurare il danno, ma il loro abuso.
Una ricerca condotta su 350.000 donne per un periodo di 6-15 anni da ricercatori della Harvard School of Public Health di Cambridge, nel Massachusetts ha dimostrato che non c'è nessuna prova convincente di una significativa diminuzione del rischio di tumore del seno nelle donne che consumano frutta e verdura in abbondanza. In più, la ricerca ha evidenziato che nelle donne obese il rischio di tumore al seno è più alto.

Gli studi sulla genetica hanno dimostrato che “non siamo solo ciò che mangiamo, ma siamo anche ciò che nasciamo".
Di conseguenza, davanti a scelte di tipo etico sarebbe importante non escludere del tutto le proteine animali, assumendo più volte alla settimana, latte uova e pesce.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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