Dolori articolari notturni: che cosa sono e cosa si può fare?

La scelta di un materasso e di un cuscino adatti non è da sottovalutare per prevenire o alleviare dolori articolari che possono disturbare il sonno.

Doversi alzare al mattino non piace a nessuno, ma se allo strillo della sveglia si aggiungono anche indolenzimenti muscolari e articolari di varia localizzazione e intensità, scendere dal letto con il piede giusto diventa veramente difficile, e non soltanto dal punto di vista psicologico.

A volte, il dolore a una spalla, al collo o alla schiena si manifesta in modo del tutto inatteso, dopo un sonno apparentemente tranquillo; altre, è la prevedibile continuazione di problemi articolari o muscolari già presenti, che avevano contribuito a disturbare il riposo notturno, imponendo posizioni innaturali e ripetuti risvegli.

In entrambi i casi, una causa frequente e spesso sottovalutata dell’insorgenza o dell’aggravamento di dolore articolare durante il sonno è la scelta del materasso e/o del cuscino sbagliati, con tutto quel che ne consegue in termini di infiammazioni e contratture, soprattutto quando l’età avanza e la propensione a soffrire di artrosi aumenta.

Il letto ideale per notti indolori

Molti non lo amano e quando capita di trovarlo in una camera d’albergo, se ne lamentano sentitamente. Tuttavia, il materasso ideale per proteggere muscoli e articolazioni da sicure sofferenze è rigido, perché soltanto un supporto poco o per nulla deformabile permette all’apparato muscoloscheletrico, e alla schiena in particolare, di mantenere posture fisiologiche durante il sonno.

Soprattutto se si ha la tendenza a soffrire di lombalgia, si dovrebbe cercare di individuare un materasso confortevole, ma nel quale sia impossibile “affondare” pericolosamente. Se non si dispone di un materasso con queste caratteristiche e non si intende cambiarlo, si dovrebbe (almeno) appoggiare sulla rete un’asse rigida, di circa 2 cm di spessore, per ridurne la deformabilità. Questo accorgimento è necessario e utile anche se si sta usando una rete a doghe, migliore di quella a molle, ma comunque insufficiente a garantire una tenuta adeguata.

Un secondo aspetto cruciale per prevenire e contrastare i dolori articolari notturni riguarda l’individuazione di cuscini adatti alla propria conformazione fisica e alla posizione in cui si è abituati a dormire.

Contrariamente a quanto comunemente si pensa, i cuscini andrebbero utilizzati un po’ ovunque, tranne che sotto la testa, dove rischiano di imporre a collo e spalle curvature inadeguate e facilitare contratture muscolari e attacchi di artrosi cervicale. Se proprio non si riesce a fare a meno del cuscino in posizione classica, lo si dovrebbe scegliere molto basso o con conformazione anatomica, adatta al proprio collo e alla postura assunta durante il sonno (supina o su un fianco).

Cuscini piccoli e conformati andrebbero, invece, sempre collocati: tra le gambe, per riempire i vuoti ed evitare tensioni, se si dorme su un fianco; sotto la curva lombare della colonna vertebrale e sotto le ginocchia leggermente flesse, se si dorme supini; sotto l’addome se si dorme proni. In quest’ultimo caso, bisogna anche cercare di non tenere le braccia sotto la pancia durante il sonno per evitare disturbi circolatori e indolenzimenti all’origine di sgradevoli risvegli.

Se il dolore impedisce di addormentarsi

Non di rado, soprattutto dopo i 50 anni, il dolore articolare “notturno” è, in realtà, già presente prima di coricarsi e può rendere abbastanza complicato riuscire a prendere sonno. In questo caso, i consigli in merito a materasso, cuscini e posizioni protettive restano validi, ma per attenuare il disagio serve anche un aiuto farmacologico.

Che si tratti di lombalgia, artrosi cervicale o mal di spalla, i principi attivi di riferimento per contrastare episodi dolorosi acuti della durata di uno o pochi giorni, appartengono alla classe degli antinfiammatori non steroidei (FANS), farmaci che mentre esercitano il loro effetto analgesico contrastano anche l’infiammazione all’origine del dolore. A seconda della localizzazione del dolore e della sua intensità si può scegliere se utilizzare la formulazione topica, gel o creme, o invece preferire la somministrazione orale. Qualsiasi sia la formulazione utilizzata è sempre importante attenersi alle posologie riportate in foglietto illustrativo, o raccomandate dal medico, per assumere il farmaco in maggiore sicurezza.

Se, dopo 7 giorni di trattamento con un farmaco antinfiammatorio non steroideo, il dolore articolare non accenna a diminuire, è bene consultare il medico per effettuare ulteriori accertamenti o magari decidere di seguire una terapia alternativa. Il consiglio del medico è invece indispensabile se il paziente è già in terapia con altri farmaci, o ha una storia pregressa di eventi a carico del sistema gastrointestinale.

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Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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