DOMANDA
Volevo eradicare Helicobacter pylori, ho fatto esguire la coltura e antibiogramma del batterio (non ho mai fatto terapia eradicante), su sei antibiotici è resistente solamente al metronidazolo. Ho iniziato terapia standard Amoxicillina/clav + claritromicina + ipp. Ho usato la amoxicillina e acido clavulanico poiché nell'antibiogramma è stato testato questo antibiotico e non solamente amoxicillina. Il mio medico curante mi ha detto che non è corretto, perchè da protocollo si usa fare amoxicillina + claritromicina + ipp. Cosa consiglierebbe lei? Continuare la terapia che sto facendo oppure sostituire amoxicillina/clav con sola amoxicillina?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Carlo Petruzzellis, Gastroenterologo
Per quanto riguarda l'infezione da Helicobacter pylori, la prima regola in assoluto da osservare è quella di non interrompere mai, se possibile, la terapia antibiotica iniziata. Il motivo per fare questa affermazione è che questo batterio ha un'innata capacità di sviluppare antibiotico-resistenza; ciò causa enormi problemi nell'eventuale processo di eradicazione/guarigione da questa infezione. L'unico antibiotico per cui ad oggi non è stata dimostrata la resistenza è appunto l'amoxicillina; l'azione di tale antibiotico sembra essere non quella di uccidere completamente il batterio, ma soltanto batteriostatica, per questo motivo vi è la necessità di una terapia antibiotica combinata. L'assunzione di amoxicillina con o senza acido clavulanico è assolutamente ininfluente nella capacità di eradicare tale infezione, per cui la risposta alla sua domanda è: continui pure con l'antibiotico acquistato per i tempi prescritti che non ci sono problemi. Le posso comunque consigliare di aggiungere una terapia con probiotici (fermenti lattici), sia durante l'assunzione degli antibiotici che per le due settimane seguenti, in quanto è dimostrata avere una validità in termini miglioramento della probabilità di completare la terapia (riduzione della probabilità di avere effetti collaterali) e di prevenire o ridurre il rischio di "complicanze intestinali" durante e dopo la terapia antibiotica. Si ricordi infine di controllare l'avvenuta eradicazione di Helicobacter Pylori con l'esecuzione di Urea Breath test dopo almeno un mese dal termine della terapia e del protettore gastrico (ipp). È un test non invasivo, facile da effettuare (due soffi in due provette diverse a distanza di 30 minuti l'uno dall'altro), molto da comune nella sua effettuazione (molti laboratori di analisi fanno tale esame).
Carlo Petruzzellis
Gastroenterologo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso l’Università degli Studi di Messina, prestando opera come studente frequentatore e quindi come tesista in reparto di epatologia della stessa università. Borsista per un anno presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (Policlinico A. Gemelli) quindi specializzando presso questa struttura in collaborazione con l'Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia. Negli anni della specializzazione, conseguita a luglio del 2011, si è occupato prevalentemente di endoscopia e di malattie infiammatorie croniche dell'intestino. Nel Febbraio 2010 ha effettuato Stage in Endoscopia Digestiva presso la Wolfosn Unit, diretta da Dr Brian Saunders, al Northwick Park & St Mark’s Hospitals. Dal 2010 al 2014 ha rivestito il ruolo di facilitatore della formazione presso l’UO di Endoscopia Digestiva dell'Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia, dove lavora dal luglio 2011 come dirigente medico. Nell'aprile 2012ha conseguito Premio per il miglior contributo scientifico della sessione Endoscopia Generale nel corso del 18° Congresso Nazionale delle Malattie Digestive. Dal dicembre 2011 al marzo 2016 ha svolto e quindi conseguito Dottorato di ricerca in Fisiopatologia della nutrizione e del metabolismo presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Negli anni ha partecipato in veste di clinical investigator di vari sperimentazioni scientifiche e dal 2016 sperimentatore principale per l'Ospedale Fondazione Poliambulanza per vari studi scientifici internazionali nell'ambito delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino. Dal 2015 Membro del Consiglio Direttivo della “Società scientifica dei giovani gastroenterologi endoscopisti italiani” (AGGEI).