Stress, nemico n°1 della virilità anche in vacanza

Make love not war. Fosse facile. Con tutto quel che hanno da fare e da pensare, quando arrivano a sera, gli uomini (e le donne) del nuovo millennio difficilmente riescono a trattenere una sufficiente dose di entusiasmo, serenità ed energia da dedicare alla vita di coppia.

A farne le spese è soprattutto il maschio che, a prescindere dall’età, dal livello di forma fisica e dalla qualità della relazione con la compagna, si ritrova sempre più spesso a fare i conti con un precoce calo di desiderio e vivacità sessuale, con tutto quel che ne consegue in termini di sicurezza di sé, buon umore e autostima.

La virilità dipende da un meccanismo semplice e perfetto, che può essere però mandato in tilt dallo stress, a tutte le età.

Capita a tutti, prima o poi, e può succedere in più occasioni.Nei più giovani, di solito, il problema è occasionale o transitorio e in molti casi legato a situazioni di particolare stanchezza e stress. Ma non deve essere trascurato. La prima volta, magari anche la seconda, la reazione più sana è quella di ignorare la questione, non darle peso perché, diversamente, si corre il rischio di incappare nel cosiddetto spectactoring: «Un paio di episodi di disfunzione erettile – spiega Alberto Caputo, sessuologo e psicoterapeuta – sono comuni alla maggior parte degli uomini, ma possono ripetersi se la paura dell’insuccesso, che provoca l’aumento di adrenalina, prende il sopravvento facendoci diventare spettatori e controllori delle nostre prestazioni sessuali».

Nell’uomo le prime malcelate defaillance sotto le lenzuola rischiano, infatti, di innescare un circolo vizioso negativo sul piano psicologico, che si traduce ben presto in ansia da prestazione e timore del giudizio della compagna. 

Due elementi che aggravano ulteriormente la situazione rischiando di trasformare un inconveniente passeggero di poco conto in una disfunzione sessuale persistente.

La donna, dal canto suo, può accumulare stress a causa dell’incapacità di affrontare apertamente il problema con il compagno e di aiutarlo a trovare una soluzione. 

Nel dubbio su che cosa fare o credendo di non essere più desiderata inizierà ad avvicinarsi alla sessualità meno serena, traendone minor piacere e cercando di diradare i momenti d’intimità, ormai vissuti con disagio. Risultato: “lui” si sentirà sempre più inadeguato. È indispensabile intervenire.

Reazione accoppiata

Per recuperare una sessualità armoniosa è, innanzitutto, fondamentale capire che il problema della disfunzione erettile non è soltanto dell’uomo, ma della coppia, e la soluzione va individuata in due. 

Di solito, il più restio a interiorizzare questo concetto è proprio “lui” e la compagna dovrà cercare di essere molto sensibile e paziente per convincerlo che non è così.

Se alla base del disturbo non ci sono malattie specifiche o altri problemi di salute, ma si tratta effettivamente soltanto un eccesso di stress, condividere le difficoltà che si stanno vivendo è il modo migliore per allentare la tensione, comprendere meglio le attese e i bisogni dell’altro e porsi nelle condizioni ideali per iniziare un “riavvicinamento”.

Senza esagerare. Ossia senza dedicare troppo tempo e troppa energia a discutere dell’argomento, altrimenti si rischia di togliere ogni poesia e ottenere l’effetto contrario. 

Il passo successivo consiste nel cercare di fare insieme cose gradevoli che divertano e rilassino entrambi: una cena fuori, una serata con gli amici, il week end al mare, lo shopping, un giro in bici in mezzo alla natura. Dedicate più tempo soltanto a voi e alla vostra voglia di stare insieme.

Per finire, seguite uno stile di vita sano: mangiate cibi nutrienti, ma leggeri; muovetevi un po’ ogni giorno; soprattutto, evitate fumo e alcolici: i loro effetti deleteri sulla sessualità maschile e sul benessere di entrambi sono dimostrati e tutt’altro che trascurabili.

Giovani e ansiosi

Ma è vero che alla base di un disturbo erettivo c’è lo stress? «È vero soprattutto tra i giovani – continua Caputo. Fino ai 50 anni, infatti, le cause organiche che possono provocare un deficit erettivo sono meno probabili. L’ansia, invece, da prestazione o cronica, è nemica della sessualità anche a 20 anni. Non basta prendersi una vacanza per risolvere il problema perché se lo stress è cronico si sconta anche sulle spiagge più belle del mondo. Non solo, può addirittura aumentare: una vacanza di coppia crea molte aspettative e una relazione erotica non all’altezza può scatenare ulteriori motivi di stress».

Come affrontare la situazione? «Occorre individuare la causa, magari provando a rispondere alle domande del DIQ (Diagnostic Impotence Questionnaire) reperibile in rete e che stabilisce l’ipotetica prevalenza psicologica del disturbo». Inoltre, è bene sapere che se la disfunzione erettile non si verifica con l’autoerotismo e se sono presenti le fisiologiche erezioni notturne e mattutine la probabile causa è proprio l’ansia e lo stress da prestazione.

Soluzioni discrete

In questo caso le soluzioni ci sono. Le “pilloline dell’amore”, sempre più discrete nel packaging, hanno più o meno tutte lo stesso effetto: aumentano il flusso sanguigno che permette al pene di inturgidirsi e mantenere l’erezione per un certo periodo di tempo.

La disfunzione erettile colpisce, dicono le statistiche, fino al 15% della popolazione maschile e, nel 50% dei casi, ha un’origine organica.

Affinché si produca una valida erezione devono funzionare in sintonia i sistemi vascolare, endocrino e neurologico. Quindi, se il problema non passa – cioè dopo un paio di settimane di tentativi, in compagnia o in solitudine – meglio rivolgersi a un medico per escludere importanti patologie correlate, da trattare il prima possibile, come per esempio diabete, ipertensione, aterosclerosi.

Shamiran Zadnich
Shamiran Zadnich
Triestina di nascita, ha vissuto e studiato tra Milano e Torino, attualmente alterna le brume astigiane con il sole di Roma. Giornalista professionista da trent'anni, ha iniziato a lavorare per una radio locale per poi occuparsi di alimentazione, benessere, psicologia e sessuologia per numerosi settimanali e mensili femminili. Da circa vent'anni si occupa anche di salute materno-infantile, passione nata dopo essere diventata mamma di Sebastiano e Michelangelo. È innamorata da 8 anni di Paolo, da sempre dei suoi figli e dei gatti. Le piace preparare dolci, riciclare oggetti, leggere e viaggiare leggera. È convinta che una buona informazione, soprattutto su un tema importante come la nostra salute, la salute di tutti, possa fare la differenza. 


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