DOMANDA
Ho effettuato un’ecografia transvaginale alla quinta settimana, ma si è vista solo la camera gestazionale senza echi embrionali. La ginecologa mi ha diagnosticato sindrome da uovo chiaro e ha detto di fare il raschiamento. Devo attendere e rifare eco o faccio subito il raschiamento? È possibile che alla quinta settimana non si veda nulla?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
Solitamente è dalla sesta settimana in poi che dal punto di vista ecografico c’è una buona visione dell’embrione, anche perché è da questo momento che si può verificare la presenza del battito cardiaco. Però se alla quinta settimana già si vedono immagini che possono riferirsi alla sindrome da uovo chiaro, è molto difficile che alla settimana successiva sia possibile una conclusione diversa, anche se solitamente è consigliato di attendere almeno fino alla settimana settimana per tirare conclusioni definitive. In ogni caso attendere non pregiudica nulla né dal punto di vista fisico né dal punto di vista clinico.
In quanto al fare o meno una revisione della cavità uterina, questo potrebbe essere un atteggiamento da discutere criticamente. Infatti oggi è sempre più diffuso un atteggiamento di attesa con successivi controlli ecografici, oppure un trattamento medico che faciliti l’espulsione di residui embrionali non riassorbiti senza ricorrere a una procedura chirurgica, che comunque è sempre invasiva dal punto di vista sia psichico sia fisico.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.