Quando si manifestano apnee notturne è bene sottoporsi a controlli medici.
Russare non è solo un fastidio per chi condivide lo stesso letto, ma in certi casi può creare problemi alla salute. Succede quando il russamento (roncopatia) si accompagna ad apnee notturne, cioè brevi momenti di chiusura completa delle vie aeree durante il sonno.
Le apnee notturne, o OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), sono pericolose perché possono portate a complicanze anche gravi. Esiste infatti una precisa correlazione tra OSAS e l’insorgere a lungo andare di altri disturbi come:
- ipertensione, insulino-resistenza
- malattie cardiovascolari
- peggioramento della funzione neurocognitiva.
Per questo motivo è bene tenere la situazione sotto controllo.
Gli uomini spesso iniziano a russare già in giovane età, ma negli anni il russamento semplice può trasformarsi in un sonno interrotto dalle apnee ostruttive. Nella donna di solito le roncopatie insorgono dopo la menopausa.
La prevalenza del russamento abituale (tutte le notti o quasi) negli adulti in Italia è di circa il 20%. Il 5% dei maschi e il 2% delle femmine soffre di apnee ostruttive. Il problema è importante, tanto che dal 2016 esistono norme specifiche per il rilascio e il rinnovo della patente a persone affette da sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
Quali sono i campanelli d’allarme?
Un possibile sintomo di OSAS sono le cefalee tensive al risveglio mattutino. Durano circa un’ora e mezza e poi scompaiono. Altri sintomi sono:
- il russamento abituale e persistente
- pause nel respiro durante il sonno
- stanchezza al risveglio
- insonnia
- eccessiva sonnolenza con addormentamento durante il giorno
- difficoltà a concentrarsi.
Chi è in sovrappeso o obeso corre un rischio maggiore di soffrire di apnee notturne. È bene allora tenere d’occhio la bilancia ed eventualmente perdere peso.
È importante anche considerare il grasso che si accumula a livello del collo. L’Associazione italiana medicina del sonno ha stabilito le misure “massime”: 43 centimetri di diametro per il collo dell’uomo e 41 centimetri per la donna.
Diagnosi delle OSAS
Per capire se si è in presenza di OSAS sono indispensabili alcuni accertamenti. L’esame diagnostico più utilizzato è la polisonnografia (PSG): si esegue con un’apparecchiatura che misura alcuni parametri mentre si dorme.
È un esame mininvasivo e spetta poi al medico specialista stabilire gli eventuali altri esami di approfondimento.
Prevenzione
Per evitare di dormire supini (posizione che facilita il russamento), si ricorre a una pallina da tennis infilata in un’apposita tasca creata sul retro del pigiama. Viene consigliato anche di dormire con un cuscino alto, per limitare la caduta della lingua all’indietro.
Se necessario, lo specialista può prescrivere l’uso di strumentazioni specifiche per contrastare le apnee notturne.
Il C-PAP è un metodo di ventilazione respiratoria: un’apparecchiatura invia aria attraverso un tubo e una mascherina nasale, tenendo così aperte le vie aeree. I dispositivi orali sono invece apparecchi da inserire nella cavità orale: migliorano il passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori. Sono efficaci soprattutto nei casi di OSAS lieve e moderata.
In casi particolari si può decidere di ricorrere alla chirurgia; per alcuni pazienti c’è anche la possibilità di sottoporsi alla chirurgia robotica mininvasiva. Sarà lo specialista a valutare le diverse situazioni.