DOMANDA
L'anno scorso, a 36 anni e inaspettatamente, dopo qualche anno che provavo ad avere una gravidanza mi sono ritrovata con le tube chiuse. Volevo sapere se era possibile prevenire questa patologia e con quali tipi di esami e cure specifiche.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
La presenza di tube chiuse è un fatto clinico spesso inaspettato di cui la donna e la coppia si accorgono solo dopo alcuni tempi tecnici (anche anni) relativi a una ricerca di gravidanza senza successo. A quel punto procedono a una serie di esami, tra cui una isterosalpingografia, una cromosalpingoscopia oppure una fallopio-salpingoscopia, tutti atti a valutare lo stato delle tube e le ritrovano chiuse. Le cause di questo danno funzionale possono essere di diverso tipo. Talora conseguono a piccole malformazioni congenite o a cicatrici o aderenze correlate con chirurgia pelvica o addominale, altre volte sono legate a una condizione di endometriosi. In un quarto dei casi sono correlate con infezioni da Chlamydia risalenti dal canale cervicale. La Chlamydia, un batterio a trasmissione sessuale, può molte volte dare infezioni - sia nell’uomo (uretra) sia nella donna (uretra, collo uterino e canale cervicale uterino) - che possono anche risalire nella pelvi e determinare una PID (malattia infiammatoria pelvica). La PID si manifesta di solito con febbre elevata e altri sintomi; talora invece agisce in modo asintomatico nella pelvi, danneggiando comunque le tube. Questo potrebbe essere quanto è successo nel suo caso. Si tratta ovviamente di una ipotesi, che potrebbe essere clinicamente meglio contestualizzata attraverso una analisi clinica specifica che lo specialista ginecologo potrà fare.
In quanto a discorsi sulla prevenzione è difficile ipotizzarne. Se si trattasse della conseguenza di un'infezione da Chlamydia bisognerebbe avere evitato i rapporti sessuali. Quando sono conseguenze di un atto chirurgico o di endometriosi, ben si capisce come non sia facile evitarle.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.