DOMANDA
Salve sono un ragazzo di 18 anni, soffro di cifosi e lordosi giovanile con incurvatura delle spalle, collo in avanti e rachide accentuato. Ho fatto calcio per 10 anni finché l'anno scorso ho smesso e da 3 mesi sto facendo fisioterapia con relativi massaggi e esercizi da fare a casa. Nel gennaio di due anni fa mi è stato detto che non avrei più potuto sistemare la schiena completamente: a 18 anni si puo ancora guarire completamente? E quali esercizi di stretching in particolare dovrei eseguire maggiormente, quali muscoli devo distendere di più?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Esistono diverse forme di dorso curvo o di iper cifosi: una forma congenita, determinata dall'alterazione della forma dei corpi vertebrali; una forma giovanile, definita anche "dorso curvo astenico" caratterizzata da un deficit dell'apparato muscolare del paziente. A causa di questa astenia il soggetto non è in grado di mantenere una corretta postura del corpo. Di norma si tratta di pazienti tra gli 8 e i 14 anni caratterialmente introversi pigri e privi d'appetito.
La forma giovanile - o morbo di Sheuerman - colpisce ragazzi compresi tra i 15 e i 17 anni. Questo morbo è caratterizzato da una ridotta resistenza delle limitanti (versante superiore e inferiore) delle vertebre dorsali che durante la fase di accrescimento si schiacciano deformandosi a forma di cuneo. La forma acquisita è normalmente post-infiammatoria o post-traumatica. Infine si parla forma idiopatica quando vi è una progressiva deformazione del dorso. Nella forma giovanile e infantile normalmente l'accentuazione della curva dorsale implica un aumento conseguente della lordosi lombare. Oltre al problema estetico, il paziente riferisce dolori in regione dorsale e lombare e difficoltà nella pratica sportiva e nelle attività quotidiane questo è dovuto alla ridotta elasticità della colonna vertebrale in toto. La cifosi come la scoliosi va seguita radiograficamente nel tempo per valutarne le evolutività. Nelle forme meno gravi sarà sufficiente un'idonea fisioterapia mirata al rinforzo della muscolatura paravertebrale e addominale nonché al riallineamento e allineamento della colonna e della postura in generale rendendo il più possibile elastico e il tratto dorsale. Esistono delle tecniche di allungamento da effettuare con il fisioterapista o con l'osteopata, si tratta ad esempio della tecnica di Mezieres, Souchard o allungamenti fasciali globali. Queste tecniche vanno sempre affiancate a stretching e movimento a corpo libero.
Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.