DOMANDA
Sono molto preoccupata: su Internet riguardo le polveri sottili PM10, PM2, PM5 e PM0.1 ci sono scritte cose terrificanti: si dice che tutti le respiriamo perchè presenti nell'aria, nei cibi che mangiamo, nei gas di scarico delle macchine, e che sono polveri che una volta respirate si annidano nei polmoni e inducono tumori nel 90% dei casi. Dato che vivo in una città sovraffollata dove ci sono anche le centrali dell'Enel a carbone, vorrei sapere quanto di quello che viene scritto su tali polveri è vero. Quali sono le percentuali a rischio e quali i rischi reali? Come difendersi?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo
Il particolato, o meglio l'inquinamento ambientale, è sicuramente una delle sfide del prossimo millennio e sicuramente non fa bene alla salute in quanto provaca un'irritazione delle vie aeree inferiori; per intenderci, il meccanismo per i polmoni è simile a quello del fumo di sigarette, per intenderci il meccanismo per i polmoni e simile al fumo di sigarette, ma non è ancora paragonabile il danno da fumo di sigaretta con quello ambientale. Attulmente le evidenze scientifiche sui danni da particolato mettono in luce un aumento delle riacutizzazioni di alcune malattie croniche come asma bronchiale e boncopneumopatia cronica ostruttiva. Sull'aumentato rischio di incidenza di tumori non ci sono ancora delle certezze, ma solo supposizioni che, peraltro, riguardano sopratutto le nanoparticelle, quelle ancora piu piccole di quelle citate. Questo è quanto posso dire in proposito, poiché il resto è molto farraginoso e tutto ancora da chiarire. Certo la sua situazione non è ottimale: mi preoccuperei anche della concentrazione di piombo che può derivare dalla conbustione del carbone.
Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.