Polmoni che si restringono

DOMANDA

Che cosa significa quando l'esito di una spirometria dà come risultato un restringimento dei volumi dei polmoni?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo

La spirometria è generata dalla registrazione continua dell'aria in una manovra di inspirazione ed espirazione forzate. La forma della curva riflette lo stato dei volumi polmonari e delle vie aeree durante il ciclo respiratorio. Le modificazioni caratteristiche che vengono riscontrate portano a dividere le malattie respiratorie in restrittive e ostruttive. Tipiche forme restrittive sono tutte le patologie interstiziali polmonari, le forme muscoloscheletriche (cifoscoliosi), gli esiti post infiammatori (cicatrici post tubercolari, fibrotoraci) e gli esiti di interventi al torace (lobectomie, pneumonectomia eccetera). Poi ci sono quelle ostruttive come la BPCO (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva), l’asma e l’enfisema polmonare. Nel suo caso, visto che si potrebbe trattare di una patologia di tipo restrittivo, le consiglio di ripetere la spirometria presso un ospedale e fare anche la diffusione alveolo-capillare del CO ( monossido di carbonio), sottoponendosi una visita pneumologica.

Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.

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